Per affrontare al meglio il futuro i presupposti sono il cambiamento, la volontà, la conoscenza, la tenacia, la follia e la condivisione dell'esperienza con gli altri. L'opinione è del giornalista Roberto Bonzio, ed è emersa questa mattina nell'incontro “Dal west al web, storie di italiani che costruiscono nuove imprese in America”, all'aula magna dell'Itis Malignani di Udine, in occasione della quarta giornata di Future Forum.
Bonzio, ex giornalista della Reuters, ha fatto proprio il motto "think out of the box", pensare fuori dagli schemi, ha preso armi e bagagli e se n'è andato in America con la sua famiglia, investendo quello che aveva e catapultandosi nella Silicon Valley, alla ricerca di storie da raccontare, con le motivazioni che un giornalista dovrebbe avere sempre «curiosità, gusto per l'originalità, per la trasgressione». Tutto questo va fatto «non in senso negativo, di furbizia, ma con la capacità di rompere le regole e gli schemi prestabiliti, alla ricerca di una nuova via, diversa dalla strada che tutti sono abituati a percorrere, coltivando il talento e tentando, senza aver paura di sbagliare. Non ci sono leader che rivelano che cos'è il futuro, bisogna solo sperimentare e provare. “Trust your crazy ideas”».
E coltivare il talento è proprio quello che hanno fatto gli italiani di frontiera documentati da Bonzio. Lo sviluppo dell'idea è maturato in itinere, prima di partire non aveva in mente che le cose andassero in questo modo. Poi la ricerca è nata, grazie ai suggerimenti e ai primi contatti forniti da un amico antropologo italiano, Cesare Marino, che si trovava già negli States, e si è concentrata sui suoi connazionali, «capaci di ragionare fuori dagli schemi». Bonzio esalta le virtù e il talento degli italiani «hanno la capacità di seguire una strada diversa. In un mondo che cambia velocemente è la cosa più importante», elevandoli a dispetto degli altri che «nella maggior parte dei casi, pur preparati, sono mentalmente abituati ad applicare una serie di protocolli. Noi invece, capaci di muoverci in patria tra mille ostacoli e limitazioni, manteniamo uno spirito che andrebbe valorizzato invece di essere represso. La versatilità, in un mondo che cambia velocemente, è la cosa più importante. L'Italia oggi ne è ricca, e sperpera questo patrimonio culturale».
Perché si arriva a questo spreco? «Non siamo capaci di condividere, di fare squadra. È quella che io chiamo "Sindrome da Palio di Siena", ovvero mi realizzo nel fatto di far fallire il tuo progetto. Siamo abituati a un sistema di conflitti che ci fanno perdere molte energie. Assieme a questa associo altri due tipi di sindromi, come le chiamo io quella «della pastasciutta e quella del ragazzo della via Gluck». La prima si riferisce al fatto che la rendita di posizione rappresenta una palla al piede considerevole per molti nostri connazionali. Come nel caso della pasta, che è un piatto buono, si chiedono perché mai si debba cambiare o cercare altro. Così succede che si diventi pigri, non si voglia sapere come vanno le cose nel resto del mondo, visto che il mondo paga per venire in Italia e vedere cose che sono alla nostra portata tutti i giorni. Riguardo alla seconda c'è poi un’insana nostalgia nel rinvangare tutto quello che è successo in passato come se fosse sempre meglio di quello che abbiamo adesso, ma chi l'ha detto che quando ci lavavamo in cortile si stava meglio?».
Ma i giovani devono partire per forza allora? «M’ispiro a quanto dichiarato tempo fa da Renzo Piano, ovvero che i giovani devono partire per vedere com'è il mondo e poi ritornare. Solo facendo questo potranno ripercorre le orme di grandi italiani, ispirati e ispiratori, coraggiosi, che hanno saputo osare». Bonzio ne ha descritti e raccontati tanti nel suo intervento, si è servito di figure di successo per dimostrare come sia possibile arrivare. Dal fondatore della Bank of America, originario di Chiavari, ai fratelli Jacuzzi, quelli delle vasche idromassaggio, partiti da Valvasone, passando per Federico Faggin, il padre del microchip, tutti accomunati dallo stesso spirito del "Think out of the box".
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