“Ascoltare con gli occhi, parlare con le mani” è un’iniziativa sviluppata dall’Ente Nazionale Sordi di Trieste su sollecitazione dell’Assessore comunale alle Politiche Sociali Laura Famulari, che ha pensato a un modo originale e innovativo per contribuire all’integrazione della realtà delle persone sorde con quella dei normodotati, anche utilizzando una delle attività più semplici della nostra quotidianità, com’è quella di entrare in un bar e ordinare un caffè o una bibita.
All’incontro di presentazione tenutosi in Municipio, hanno partecipato l’assessore Famulari, in rappresentanza dell’ENS la presidente regionale Francesca Lisjak con il presidente provinciale Pino Giuseppe Carannante D’Ambrosio e la referente del progetto, Barbara Cova, per la FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) il segretario Fabrizio Ziberna.
“L’idea, nata dopo la realizzazione di una prima iniziativa quale l’ “Aperitivo Silenzioso” – ha spiegato la Famulari – è stata quella di predisporre un menu in Lingua dei Segni Italiana e di distribuirlo, in forma di depliant e di locandina, nei bar e locali vari del territorio triestino, così da agevolare le persone affette da sordità nell’ordinazione delle bibite, utilizzando una sorta di “dizionario visivo” come veicolo di comunicazione chiara e univoca fra i sordi e il personale addetto alla ristorazione, facilitando la reciproca comprensione. Il menu comprende una tipologia abbastanza varia di bevande, dal caffè al vino alle tradizionali bibite gassate e non. In ottobre presenteremo un’altra iniziativa a favore dei non udenti nell’ambito museale, grazie al progetto Pedius, adottato in anteprima nazionale dal Comune di Trieste e presentato qualche mese fa”.