A Udine i migliori documentari del mondo

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redazione

30 Marzo 2015
Reading Time: 3 minutes

Tour italiano di “Mondovisioni”

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Come ogni anno, dopo l’anteprima al festival Internazionale a Ferrara, fa tappa anche a Udine il tour italiano di “Mondovisioni”, la rassegna di 8 documentari  selezionati da Cineagenzia per Internazionale dai migliori festival di tutto il mondo. Otto storie diverse, per entrare nel vivo di questioni fortemente legate all’attualità, alla politica, ai diritti umani e al mondo dei media. Il ciclo di proiezioni viene presentato dal CEC quest’anno insieme a Vicino/Lontano, da mercoledì primo aprile fino a mercoledì 6 maggio, al Cinema Visionario, quasi  a scandire il conto alla rovescia verso l’11^ edizione del festival vicino/lontano, in programma dal 7 al 10 maggio a Udine con la consegna del premio Terzani 2015. L’attenzione alle storie piccole e grandi del mondo, alle questioni del nostro tempo nelle quali si riverbera la storia con la esse maiuscola è del resto parte integrante del Dna di vicino/lontano che farà dell’ultima proiezione del ciclo uno degli eventi di apertura del programma 2015.

“Mondovisioni” partirà mercoledì 1° aprile, al Visionario (ore 20) con “Point and shoot” di  Marshall Curry (Stati Uniti, 2014), la storia di un inarrestabile filmmaker, Matt VanDyke, partito per l’Africa settentrionale in cerca di se stesso e rimasto intrappolato, fucile e telecamera in mano, nelle maglie della rivoluzione libica. Un documentario di viaggio, un reportage politico ma anche la cronaca di un rito di passaggio. Mercoledì 8 il pubblico potrà conoscere la vicenda, raccontata in “Documented”, del giornalista premio Pulitzer Jose Antonio Vargas, che nel 2011 si è autodenunciato come immigrato illegale e, in “Days of hope” della danese  Ditte Haarløv Johnsen, seguirà tre dei tanti viaggi della speranza che si celano dietro le statistiche sull’immigrazione e i titoli sulle tragedie nei mari d’Europa. “Concerning violence” di Göran Hugo Olsson e “Hope on the line” di Alexandre Papanicolaou e Emilie Yannoukou, in calendario mercoledì 15 aprile, porteranno il pubblico fra le rivolte che hanno portato alla decolonizzazione del continente africano e alla scoperta di Syriza e di Alexis Tsipras, oggi primo ministro del governo greco. Mercoledì 22 aprile riflettori su “#Chicagogirl – The social network takes on a dictator” di Joe Piscatella, la straordinaria storia di una teenager americana figlia di esuli siriani, che dalla sua stanzetta alla periferia di Chicago coordina attraverso la rete la rivolta in Siria e denuncia al mondo atrocità e violazioni dei diritti umani commesse in nome di Bashar al-Assad. “Marmato” di Mark Grieco aprirà invece una finestra sulla Colombia al centro della rinnovata corsa globale all’oro.

Mercoledì 6 maggio, chiuderà la rassegna, aprendo la sezione VL/Digital del festival vicino/lontano, “The Internet’s own boy: the story of Aaron Swartz” di Brian Knappenberger, la storia di un ragazzo prodigio che ha contribuito a creare alcuni dei tasselli fondamentali di Internet così come lo conosciamo. Rifiutando una carriera dorata nella Silicon Valley per difendere il libero accesso alla conoscenza, è rimasto imbrigliato in un incubo legale durato 2 anni e conclusosi con il suicidio a soli 26 anni. Una vicenda che è un monito a non sottovalutare il rapporto tra tecnologia e diritti civili.

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