Oggi la sicurezza stradale è un obiettivo primario che diverse istituzioni, enti, associazioni, nonché le stesse case automobilistiche, si prefiggono di raggiungere. Spesso però si perde di vista quale sia la condizione primaria per evitare o, comunque, ridurre sensibilmente il verificarsi di incidenti stradali; vale a dire il rispetto delle norme stabilite dal Codice della Strada.
Non serve citare i soliti dati statistici; è sufficiente tenere a mente che dal 1. gennaio ad oggi gli incidenti rilevati solo dalla Polizia Stradale sono stati 33.345 e le persone decedute o ferite sono state 24.153, circa l’intera popolazione di un comune di media grandezza del nord-est.
La principale causa degli incidenti? L’eccesso di velocità. Quindi, non una condizione fortuita ma un evento evitabile semplicemente rispettando i limiti stabiliti per legge.
Purtroppo questi numeri non spaventano abbastanza chi prende l’asfalto delle nostre autostrade per la variante Ascari dell’Autodromo di Monza.
Ed allora tocca al Tutor dissuadere coloro che con il loro comportamento in autostrada mettono in pericolo la propria incolumità e quella degli altri. è bene ricordare che il tutor ha una finalità preventiva; tutte le postazioni, infatti, sono presegnalate con i cartelli previsti dalla normativa vigente e la mappa completa dei sistemi è disponibile sui siti della Polizia di Stato, www.poliziadistato.it, e di Autostrade per l’Italia, www.autostrade.it.
Ma come funziona? Il tutor, sviluppato da Autostrade per l’Italia e dalla Polizia Stradale, rileva la velocità media dei veicoli su tratte autostradali di lunghezza variabile, indicativamente tra i 10 ed i 25 km., delimitate da due portali collegati a sensori posizionati sotto l’asfalto che al passaggio dei veicoli attivano delle telecamere installate sui portali stessi.
Rileva, quindi, l’eccesso di velocità come comportamento abituale di guida ed è in grado di funzionare in qualsiasi condizione atmosferica e di illuminazione.
All’attraversamento del portale d’ingresso il sensore rileva la categoria del veicoli (automobile, moto, pullman, camion, ecc.) attivando le telecamere che fotografano la targa e registrano la data e l’ora del passaggio.
Alla fine della tratta di rilevamento, transitando sotto il portale d’uscita, il sensore rileva il passaggio dei veicoli attivando le telecamere che fotografano la targa e registrano l’ora di transito.
A questo punto un sistema centrale confronta i dati registrati dalle telecamere dei due portali calcolando la velocità media in base al tempo di percorrenza di ciascun veicolo:
• i dati dei veicoli la cui velocità media non supera quella consentita vengono immediatamente eliminati e non è in alcun modo possibile tracciare un veicolo attraverso il Tutor per fini diversi da quelli legati al calcolo della velocità, nel pieno rispetto della privacy;
• per i veicoli, invece, che hanno violato la norma, il sistema interroga automaticamente gli archivi della Motorizzazione per risalire, tramite la targa, all’intestatario del veicolo. Le violazioni vengono in seguito accertate dalla Polizia Stradale ed il sistema provvede alla compilazione ed alla stampa del verbale per la firma in originale e, contestualmente, inoltra in via informatica i dati al centro di elaborazione e stampa per la procedura di notifica al trasgressore.
Il tutor è completamento gestito dalla Polizia Stradale, che si occupa di programmarne l’attivazione, definendone le ore di accensione ed i relativi parametri di funzionamento, e di accertare la violazione.
Il tutor realizza automaticamente quei controlli che richiederebbero, in ciascun tratto controllato, l’impiego di dieci pattuglie al giorno che, quindi, possono essere impiegate in attività dove è fondamentale l’intervento umano, come l’attività di soccorso o il rilievo di incidenti.
Le sanzioni sono emesse ed incassate direttamente dallo Stato e non vanno, quindi, in nessuna misura a beneficio di Autostrade per l’Italia.
L’efficacia del Tutor ha fatto sì che in breve tempo si siano create alcune false credenze sulla possibilità di eludere tale meccanismo.
Purtroppo, per gli automobilisti indisciplinati:
• il Tutor funziona anche di notte, in caso di pioggia ed in presenza di nebbia con visibilità ridotta sino a 30-40 metri;
• funziona anche se si guida sulla corsia di emergenza, se si spegne la luce della targa e se si viaggia a luci spente. è bene ricordare che per questi comportamenti sono previste sanzioni, in alcuni casi molto salate. La sanzione amministrativa accessoria prevista per chi viaggia in corsia di emergenza è la sospensione della patente per un periodo da due a sei mesi.
• in caso di pioggia può avvenire, su decisione ed a opera della Polizia Stradale, l’abbassamento del limite a 110 km/h;
• il funzionamento del Tutor è totalmente indipendente dalla presenza o meno di un Telepass a bordo;
• il tutor può funzionare anche come autovelox, quindi rilevare la velocità istantanea al passaggio sotto il portale.
Effettuare lunghe soste per abbassare la velocità media prima del successivo controllo è ovviamente poco fruttuoso; tanto vale scegliere una velocità di crociera rispettosa dei limiti stabiliti e mantenerla.
L’unico modo per “eludere” il Tutor è quello di rispettare i limiti di velocità.
Il sistema Tutor è stato installato lungo quelle tratte autostradali che presentavano tassi di mortalità superiori alla media. Attualmente il controllo della velocità tramite Tutor è attivo su circa il 40% della rete del Gruppo Autostrade per l’Italia ed ha permesso, nei soli primi dodici mesi di funzionamento, di registrare una significativa riduzione della velocità media (-15%) e della velocità di picco (-25%), determinando anche una netta diminuzione dell’incidentalità e delle conseguenze alle persone con un tasso di mortalità di -51%, un tasso incidentalità con feriti di -27% ed un tasso di incidentalità di -19%.
Si è quindi dimostrato un eccellente strumento preventivo, capace di modificare, positivamente, i comportamenti di guida degli automobilisti.
Proprio per questo motivo è nato Vergilius, il “Tutor” dell’Anas che dal 27 luglio 2012 è operativo su tre statali, l’Aurelia, la Domitiana e la Romea (ben conosciute per il triste primato per numero di incidenti stradali), funzionando contemporaneamente sia come tutor che come autovelox.
Anche in questo caso le sanzioni saranno incassate direttamente dallo Stato e non dai Comuni, e saranno reinvestite in sicurezza stradale e manutenzione.
Commenta per primo