Da oltre un secolo le cartoline postali illustrate propongono un’immagine della realtà, del costume, della qualità artistica, dello sviluppo sociale ed economico di un territorio. Spesso si tratta di testimonianze della vita quotidiana, degli avvenimenti, della propaganda politica e militare, dei temi sociali e di costume, ripartite in un arco temporale con una straordinaria varietà di argomenti di grande effetto. Bisogna senza dubbio considerare che la cartolina illustrata è stata il mezzo di comunicazione di massa piú diffuso dalla sua origine fino all’avvento della televisione, tanto che non è esagerato parlare di avvenimento massmediologico alla portata di tutte le classi sociali, dalle piú semplici alle piú raffinate. Leggendo la data di pubblicazione delle cartoline, le immagini riprodotte ci consentono pure di definire anno per anno la storia di una società, di una città. Ogni paese, ogni città, ogni contrada addirittura, vanta la sua “prima cartolina”. Orientativamente, infatti, si può affermare che la data di nascita della cartolina illustrata risale al periodo che va dal 1870 al 1885.
La cartolina postale
Per quanto riguarda l’origine della cartolina postale antenata della cartolina illustrata, si deve attribuire la sua invenzione al dottor Emanuel Hermann, professore di economia viennese e cancelliere del Ministero austriaco del commercio che, studiando l’efficienza del servizio postale asburgico, propose in un articolo del 26 gennaio 1869 sul “Neue Freie Press” questo particolare formato, inteso come nuova forma di corrispondenza postale con lo scopo di trasmettere messaggi sempre più brevi (massimo 20 parole) con l’implicita conseguenza dell’aumento del traffico postale e dei connessi guadagni. L’ipotesi venne accolta positivamente dal governo asburgico, tanto che il 1. ottobre 1869 con il valore impresso di 2 kreuzer fu emessa la prima cartolina postale al mondo (tuttavia ancora bianca sul fronte e sul retro), con la particolarità che poteva essere consegnata in qualsiasi luogo dell’Impero. La cartolina postale così come concepita ottenne un successo internazionale con grande beneficio per tutti gli stati del mondo. Il traguardo raggiunto era quello di scrivere con semplicità su carte convenzionali di dimensioni fisse, vendibili presso tutti gli uffici postali al prezzo di 2 Kreuzer. Sull’apposito spazio si inserivano i dati del destinatario, si scriveva sul lato opposto il messaggio senza nessuna limitazione e poi con tutta semplicità la si spediva nella apposita cassetta postale senza l’utilizzo di buste chiuse.
La Germania seguì l’esempio austriaco ed emise la sua prima cartolina il 1. luglio 1870 con il valore di 12 cent, mentre la Gran Bretagna, prima al mondo con i francobolli, giunse terza il 1° ottobre 1870 con l’impresso di ½ penny. Nel 1871 le cartoline postali furono adottate dalla Svizzera (1. luglio, valore 5 cent) unitamente ad Olanda e Danimarca. Il 1. agosto 1872, con un valore di 5 cent., seguirono l’esempio il Belgio, la Russia e i Paesi scandinavi. Nel 1873 la Francia si presentò con la prima cartolina il 5 gennaio (10 cent) ed infine l’Italia il 1° gennaio 1874 con il valore di 10 centesimi (nei territori sotto il dominio austriaco dopo il 1869 erano già uscite le cartoline con le scritte sia in tedesco che in italiano). Nel Congresso Mondiale dell’Unione Postale Universale del 1878 vennero fissate le dimensioni massime accettate come standard: cm. 14 x 9. La cartolina postale era composta da due parti piegate lungo una linea perforata per lo strappo e l’utilizzo. La stessa era di colore rosa con una seconda parte avorio per destinazioni nazionali, mentre di colore verde per destinazioni internazionali.
La cartolina illustrata
Secondo alcune opinioni spetterebbe però alla Francia il primato dell’origine della cartolina illustrata. Si dice infatti che nel novembre del 1870, in occasione dello scoppio della guerra franco-prussiana, 40.000 soldati della 1^ Armata di Bretagna si accamparono nelle vicinanze di Sillé-le-Guillaume. Questi ultimi, bisognosi di carta da lettere e buste, quando le scorte terminarono, si rivolsero al cartolaio libraio Léon Besnardeau, quivi residente. L’ingegnoso cartolaio tagliando in rettangoli di cm 6 x 9 alcune copertine di quaderni, impresse nella parte destinata all’indirizzo alcune immagini di fucili, tamburi e cannoni, associate a scritte di carattere patriottico. Tale abbinamento ebbe immediato successo, tanto che lo stesso Besnardeau ricevette numerosi riconoscimenti, fra cui l’emissione nel 1910 di una cartolina che riproduceva la sua immagine.
Ad ogni modo, non essendoci certezza temporale sulle trasformazioni dalle semplici cartoline postali a quelle illustrate, possiamo individuare due passaggi intermedi verso questo nuovo restyling: dapprima l’avvento delle cartoline pubblicitarie commerciali con l’apposto timbro propagandistico ed infine la nascita delle cartoline commemorative.
Tra le prime cartoline commemorative italiane, si ricordano quelle emesse nel 1895 per il 25esimo anniversario della liberazione di Roma, e quelle per le nozze del Principe Ereditario, il futuro Re d’Italia Vittorio Emanuele III, con la Principessa Elena Petrovich del Montenegro.
Su L’informazione del collezionista n° 79 del 2011, Nanni Davò propone la seguente classificazione delle cartoline a soggetto aeronautico, cui farò riferimento: incunaboli fino al 1894; antiche fino al 1899; età dell’oro dal 1900 al 1935; moderne fino al 1955; contemporanee.
“INCUNABOLI” e “ANTICHE”: il settore delle cartoline a soggetto aereonautico agli albori non poteva essere molto rappresentato perché non esistevano altri mezzi al di fuori dei palloni aerostatici, tuttavia, trattandosi di un settore di grande interesse, richiamava sempre un grande numero di pubblico proiettato verso il futuro. Le esposizioni, le fiere aeronautiche, le feste e le diverse manifestazioni andarono ad identificarsi sempre più nel modernismo dell’aerostato. La Svizzera, per l’Esposizione Nazionale di Ginevra del luglio 1896, emise ben 7 tipi diversi di cartoline a soggetto aeronautico; soggetto che poi ritroviamo nel 1899 con i palloni sopra il “Matterhon”, con il pallone “Auguste – Chilbi” per le feste musicali di San Gallo ed infine con la cartolina umoristica del Mobel-Transport emessa l’8 maggio 1899 a Lucerna.
“GRUSS AUS”: dalla fine del 1885, si diffusero soprattutto in Germania nel formato 14 x 9 cm le “gruss aus”, (“saluti da”). Queste erano cartoline riportanti dei “collage” litografici rappresentanti luoghi di interesse storico o turistici, con persone vestite coi costumi locali, ambulanti e scene di vita quotidiana. Le “gruss aus” erano cartoline particolarmente adatte per la corrispondenza vacanziera, conseguente alla nascita e allo sviluppo di un turismo sempre più favorito dal continuo progresso dei mezzi e delle vie di comunicazione. La diffusione della cartolina illustrata segnò, in Italia, in Svizzera e altri Stati, l’inizio di un modo più rapido ed agile di comunicare, annullando le distanze. Le “gruss aus”, che si diffusero anche in Italia dal 1895 in avanti, furono così le prime vere cartoline illustrate paesaggistiche. La risposta italiana alle “gruss aus”, che erano in maggior parte stampate all’estero, furono le “cartoline autorizzate dal Governo”. Queste altro non erano che cartoline postali illustrate con disegni monocromatici prima, e con riprese fotografiche poi, che potevano viaggiare con una affrancatura, a tariffa ridotta. Si conoscono esemplari italiani risalenti già al 1892.
Fino al 1905 nei territori ex asburgici e al 1908 in Italia la legge permetteva di scrivere, sul dorso delle cartoline, esclusivamente l’indirizzo del destinatario, in modo di ricavare al di sotto della parte anteriore dell’immagine lo spazio per scrivere il messaggio. Questo particolare offriva l’opportunità di realizzare una grafica fantasiosa con il beneficio della leggerezza. Dopo il 1908 in Italia il dorso venne diviso in due parti: una destinata esclusivamente all’indirizzo ed al messaggio, e l’altra dedicata all’immagine. Gli editori erano spesso gli stessi venditori di libri e tabacchi, promuovendo in questo modo la stampa delle loro cartoline.
Il periodo che va dal 1900 al 1920 si può definire, non solo per i soggetti di tipo aeronautico, l’età d’oro: sono gli anni di maggior produzione delle cartoline illustrate, durante i quali si sviluppano i grandi temi del “liberty” e quelli riguardanti la prima guerra mondiale. L’impero asburgico diventa leader nella produzione di serie complete di cartoline illustrate finalizzate all’uso militare ed alla propaganda bellica. Del resto, anche la produzione italiana del periodo diventa occasione per la propaganda irredentista a favore della liberazione dei territori di lingua italiana (serie dell’Italia Redenta ideata dal dott. Diem di Cervignano del Friuli). All’inizio del secolo la cartolina illustrata non serviva esclusivamente per inviare i saluti da un luogo di villeggiatura, come accade oggi, ma mirava principalmente ad immortalare scene di vita quotidiana con immagini di persone e mezzi di trasporto. Con l’avvento del fascismo il quantitativo delle cartoline illustrate immesse sul mercato divenne altissimo.
In Italia durante la Seconda guerra mondiale, complice il Ministero della Guerra la propaganda bellica utilizzava le cartoline per l’esaltazione dei combattenti delle armi, delle gesta italiane. Nel 1942 venne pubblicata a firma di Gino Boccasile una serie di dodici cartoline, che descrivevano le atrocità dei bolscevichi e le sofferenze del popolo russo oppresso dal regime comunista.
Nella seconda metà degli anni Quaranta, assieme al formato in bianco e nero lucido iniziava gradualmente il declino estetico e commerciale della cartolina illustrata che, adottando un fondo lucido, parve accentuare la decadenza delle immagini, anche in funzione della scomparsa di autentiche presenze umane. Infine negli anni Cinquanta si diffuse il formato di cm 14,8 x 10,5, più tardi rappresentato da colori pieni.
Solo recentemente la cartolina ha cominciato ad essere valorizzata quale traccia del mutamento paesaggistico, artistico e culturale. Infatti, grazie al rapido affinamento delle tecniche fotografiche, essa risulta oggi uno dei principali strumenti d’informazione sulla trasformazione del paesaggio, costituendo una testimonianza storica documentale formidabile.
Testi consultati:
Articolo: L’informazione del Collezionista Anno XVI n. 79 gennaio – febbraio 2011;
Articolo: Inventor of the postcard dies – The New York Times – 03 agosto 1902;
http://www.ilmandracchio.org per le date indicate nel testo si fa riferimento all’esperienza acquisita;
Immagini Cartoline (archivio Michele Tomaselli) area ex impero asburgico fino al 1915 regione adriatica del Küstenland e cartoline postali asburgiche dal 1874 al 1892; area Italia regione Friuli e Veneto ed Alto Adige fino al 1915 e commemorative e pubblicitarie Italia dal 1890 al 1897; area Svizzera fino al 1915, area: ex impero asburgico ora Slovenia anni 20.
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