La regina dell’acqua

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Giuliana Dalla Fior

5 Novembre 2014
Reading Time: 4 minutes

Alice Mizzau

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Grinta e determinazione, obiettivi precisi, forte personalità celata da riservatezza, amore per i metalli preziosi. Con giusta ambizione non teme il confronto, ma alimenta il rispetto per l’avversario e si cimenta nella caccia di primati.

Ad appena ventun anni, nello scrigno custodisce già tre medaglie d’oro, otto d’argento e quattro di bronzo. Ama lo stile (libero) e le staffette, e in regione tutti sono orgogliosi di lei. Questa, e non solo questa, è Alice Mizzau.

Alice, partiamo dall’inizio: quando hai avuto il tuo primo approccio con l’acqua?

«A due anni nella piscina di Codroipo. Ho iniziato i corsi seguendo le orme di mia sorella Angela che già nuotava da tempo. Mi sono sempre divertita a nuotare: ricordo che non volevo mai uscire dall’acqua».

Il semplice divertimento quando è diventato il tuo sport?

«In realtà lo è sempre stato. In alcuni periodi ho affiancato altri sport, come ad esempio la danza, ma senza mai mollare la mia passione. Ho iniziato a fare le prime gare a nove anni, e con quelle il nuoto è diventato a tutti gli effetti il mio sport».

Domanda aperta: alcuni aggettivi per definirti.

«Riservata, onesta e puntigliosa».

Nell’incontro con gli altri giovani, invece, quali sono le qualità che vorresti apprezzare?

«Ciò che più mi colpisce quando incontro un mio coetaneo è percepire in lui la voglia di fare, di crescere, di sognare, la voglia di vivere, qualsiasi cosa uno faccia».

Torniamo allo sport: qual è il suo ruolo nella società contemporanea?

«In realtà la società contemporanea dà molto spazio solo al calcio, trascurando tutti gli altri sport…»

Approfittiamo di queste pagine per invertire la rotta: c’è qualche aspetto del mondo del nuoto che il grande pubblico ignora?

«Chi non pratica questo sport pensa che il nuoto sia noioso, invece durante l’allenamento ci sono moltissime tipologie di lavoro che danno colore alla fatica. Richiede comunque moltissimo impegno e soprattutto tanta costanza: senza di essa non si fa nulla».

Mentre nuoti a cosa pensi?

«Nuoto cinque ore al giorno, quindi ho parecchio tempo per pensare… a tutto! Negli allenamenti più difficili e impegnativi mi concentro solo sul movimento tecnico, ma poi la mia mente vaga, tra ricordi passati, aspettative per il futuro o anche una semplice lista della spesa».

I tuoi allenamenti come si svolgono?

«Le mie sedute di allenamento comprendono ogni giorno almeno cinque ore di nuoto, un’ora di stretching e due di palestra, sia durante il periodo invernale di solo allenamento, sia prima delle gare».

Tra le tue avversarie c’è una certa Federica Pellegrini… Com’è il vostro rapporto?

«Da quando ci siamo conosciute Federica ed io abbiamo sempre avuto un bel rapporto, ovviamente facendo le stesse gare ed essendo avversarie, un po’ di rivalità c’è».

Nella staffetta invece siete compagne di squadra: è una sensazione particolare?

«In una staffetta tutte e quattro le componenti sono fondamentali. Avere Federica, però, è una marcia in più oltre che una sicurezza grazie alle sue capacità e alla sua esperienza».

Friulana di Beano ma vivi e ti alleni a San Marino: come mai questa scelta?

«Sono a San Marino da quattro anni; nel 2010 scelsi questa città per l’allenatore che tuttora mi segue, Max Di Mito».

Torniamo in piscina: si dice che quando ti alleni i tuoi costumi non passano inosservati…

«Amo i colori accesi e in vasca uso di tutto. Più i costumi sono colorati e più mi piacciono: è anche un modo per dare vivacità alla fatica dell’allenamento».

I tuoi passatempo preferiti?

«Ultimamente prediligo la cucina, in particolare i dolci. Poi c’è la lettura, che mi permette di staccarmi dalla realtà. Infine direi il cinema, un passatempo con gli amici, un momento di compagnia».

Animali preferiti?

«Amo i cavalli, i delfini e i cani».

Un desiderio extra sportivo?

«Creare una bella famiglia!»

A proposito di famiglia, la tua ti ha sempre sostenuta. In che modo ha vissuto la tua progressiva ascesa verso i successi italiani ed europei?

«La mia famiglia mi ha sempre seguita e sostenuta non solo nello sport ma in tutte le mie scelte, lasciandomi sempre i miei spazi e la mia autonomia. Mi hanno accompagnata alle gare quando avevo bisogno della loro vicinanza e lasciata sola quando invece ero io a chiederlo. Hanno sudato tanto quanto me per tutti i “nostri” successi».

Un pensiero particolare per qualcuno?

«Devo tanto a tutta la mia famiglia, ma un grazie particolare alla mamma che mi ha sempre spronata non a vincere, ma a dare il massimo di me stessa. Mi ha sempre seguita nelle scelte più difficili e nei momenti più faticosi come gli allenamenti mattutini delle sei, prima di scuola e del lavoro».

E i risultati vi hanno dato ragione.

«I risultati richiedono tanto impegno, tanta costanza e tanto tempo, bisogna perseverare e non arrendersi di fronte ai primi ostacoli in tutte le cose, compreso il nuoto».

Una riflessione per chi vorrebbe diventare una promessa del nuoto nazionale?

«A tutti i giovani che stanno intraprendendo la carriera natatoria con il sogno e l’obbiettivo di diventare delle promesse posso dire di non arrendersi, di lavorare duro ma sempre con il sorriso e con la voglia di fare. E soprattutto con tanta umiltà».

Nuoto e futuro: cosa attende Alice Mizzau?

«In questa stagione avrò due importanti gare internazionali: i Mondiali in vasca corta a Doha, in Quatar a dicembre, e i Mondiali di vasca lunga ad agosto 2015 a Kazan, in Russia: sono sicuramente i più importanti. La finalizzazione della mia stagione sarà rivolta proprio per i Campionati del Mondo in Russia, dove voglio centrare la mia prima finale mondiale».

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