Cividale recupera i tesori perduti dell’arte medievale

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redazione

17 Giugno 2014
Reading Time: 3 minutes

Progetto in attesa di contributo regionale

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A pochi giorni dalla presentazione in Regione del progetto sulla Grande Guerra che ha visto coinvolti vari enti pubblici e privati, il Comune di Cividale del Friuli gioca la carta degli stucchi medievali coinvolgendo un folto partenariato per tentare di accedere ai contributi regionali sulla cultura.

“La riscoperta di antiche forme d’arte e di maestria artigianale che risultano quasi completamente scomparse – spiega il sindaco sindaco Stefano Balloch – è il tema del progetto Fragmenta – Tesori perduti dell’arte medievale”.

Gli stucchi – ornamenti plastici/scultorei in gesso, spesso dipinti – rappresentavano una delle forme di abbellimento degli edifici molto diffuse nell’antichità e nel Medioevo. Questi decori, anche per la loro fragilità, sono per la maggior parte scomparsi e di loro rimangono solo pochi brani. Da Cividale parte quindi una proposta, con il coordinamento scientifico di Luca Villa,  che si traduce in un viaggio verso una migliore conoscenza di questi tesori del passato, realizzato attraverso un percorso multimediale che stimoli  l’immaginario e i sensi del visitatore a cui verrà proposto di ricomporre, partendo dai frammenti, l’aspetto originario degli antichi decori. “Pensiamo a una mostra che adotti la multimedialità quale forma di linguaggio per lo studio dell’esistente – precisa Balloch – e la ricostruzione dell’originario”. 

Gli ultimi approcci di analisi e il sostegno offerto dalle nuove tecnologie di rilievo e riproduzione consentono, infatti, di riproporre le opere in un’ottica nuova. Vi è cioè la possibilità di far rinascere, grazie alle ipotesi ricostruttive virtuali, anche in 3D, la ricchezza e lo splendore degli antichi complessi decorativi, come ad esempio gli interni del Tempietto Longobardo. “Quello che si vede adesso nel Tempietto Longobardo – sottolinea il primo cittadino – è solo una parte dell’originaria decorazione dell’edificio che è andata persa; se finanziato, il progetto potrebbe ricreare virtualmente l’antico decoro”.

La mostra presenterà un approccio agli stucchi non solo visivo e sonoro, ma anche tattile: il progetto prevede la riproduzione, in seguito al rilievo di dettaglio e mediante stampa di prototipi in 3D, di alcune porzioni di decorazione a stucco, in particolare del Tempietto Longobardo; opere conosciute ma che solitamente si vedono da lontano e mai si toccano. “Questo aspetto è pensato anche per facilitare i visitatori non vedenti – sottolinea il sindaco – che oltre alle informazioni sonore potranno avere una diretta esperienza del tema trattato”.

In cordata con il comune ci sono altri dieci partner fra i quali il Comune di Malles Venosta (BZ), il Museo Provinciale di Castel Tirolo (BZ), Val Mustair (Svizzera), la Soprintendenza per i beni archeologici del FVG, l’Associazione Musicale Sergio Gaggia, l’Associazione Culturale Cividale Novecento, l’Associazione Musicale Culturale Harmonia, l’Associazione Docenti Italiani di Filosofia, l’Associazione Amis di Grupignan e l’Associazione Studium de Cividate.

Al fianco di Cividale vi sono, infatti, in Italia e in Europa, altri esempi famosi di questo di tipo di arte che potrebbero essere ora svelati e fatti comprendere più a fondo. Molto interessanti e con strette analogie rispetto a Cividale sono le opere provenienti dalla chiesa di San Benedetto a Mals (BZ) e nel vicino monastero svizzero di San Giovanni a Mustair, anch’esso patrimonio dell’umanità. I resti della decorazione della chiesa di San Pietro a Quarazze, presso il museo di Castel Tirolo, a Merano, concludono questo nucleo coerente di decori artistici. “Il coinvolgimento delle principali istituzioni detentrici di questi tesori – conclude Balloch – assicurerà la qualità e la corretta realizzazione degli obiettivi dell’iniziativa”.

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