Trapianti di organi: 9 mila persone in attesa

imagazine_icona

redazione

29 Maggio 2014
Reading Time: 3 minutes

Resi noti i dati nazionali

Condividi

Al 27 maggio scorso in Italia risultano essere 9.227 le persone in lista d’attesa mentre ammonta a un milione e 376.514 il numero dei cittadini che hanno espresso il loro consenso favorevole alla donazione di organi. Di questi 125.142 lo hanno fatto mediante la registrazione alle Aziende sanitarie, 13.063 registrandosi nei Comuni e ben un milione e 238.309 iscrivendosi all’AIDO, associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule: unica associazione in Italia che permette a chi si iscrive di diventare automaticamente donatore poiché viene inserito nel Sistema Informativo Trapianti.

Questi i dati forniti da Daniele Damele, dirigente nazionale AIDO, al convegno promosso l’Istituto Tecnico Marinoni di Udine. Nell’occasione Damele ha lanciato un forte messaggio contro doping e droghe che possono rovinare una persona e a favore, invece, del dono di organi, ma anche del sangue, del midollo e del divertimento sicuro e leale con se stessi, all’insegna di stili di vita sani basati su un’etica del bere leale e un’alimentazione consapevole.

Il delegato AIDO ha spiegato ai presenti che si donano gli organi solo quando è stata accertata e documentata la morte encefalica o morte cerebrale, stato definitivo e irreversibile. L’accertamento e la certificazione di morte sono effettuati da un collegio di tre medici (medico legale, anestesista-rianimatore, neurofisiopatologo) diversi da chi ha constatato per primo la morte e indipendenti dall’équipe che effettuerà il prelievo e trapianto. Questi medici accertano la cessazione totale e irreversibile di ogni attività del cervello per un periodo di osservazione non inferiore a 6 ore.

Gli organi prelevati vengono trapiantati ai pazienti selezionati tra tutti quelli iscritti in lista di attesa. La selezione del ricevente è effettuata in base a criteri oggettivi e trasparenti (compatibilità clinica ed immunologica) che favoriscono la massima riuscita del trapianto. I tessuti prelevati possono essere conservati in banche appositamente attrezzate prima di essere utilizzati sul ricevente.

Gli organi che si possono prelevare sono i reni, il fegato, il cuore, il pancreas, i polmoni e l’intestino, mentre i tessuti sono le cornee, il tessuto osseo, le cartilagini, i tendini, la cute, le valvole cardiache, i vasi sanguigni.

I donatori di organi sono persone di qualunque età che muoiono in ospedale nelle Unità di Rianimazione, a causa di una lesione irreversibile al cervello (emorragia, trauma cranico, aneurisma ecc.) o di un prolungato arresto cardiaco, accertato tramite elettrocardiogramma per almeno 20 minuti, che abbiano prodotto la totale distruzione delle cellule cerebrali causando la morte del paziente per irreversibile e completa cessazione dell’attività cerebrale.

Tutti gli organi sono prelevabili. In presenza di malattie infettive trasmissibili, l’idoneità dell’organo al trapianto è scrupolosamente valutata dai medici con specifici esami. In qualche caso, la malattia di uno o più organi non pregiudica l’utilizzazione di altri organi o tessuti per il trapianto.

Il principio del silenzio assenso (capo II, Legge 1 aprile 1999, n. 91) non è ancora applicato, in quanto non è stata ancora costituita un’anagrafe informatizzata dei cittadini assistiti dal Servizio Sanitario Nazionale che permetta la notifica ad ogni cittadino, da parte di un Pubblico Ufficiale, di un modulo per la dichiarazione di volontà in cui si informa lo stesso che, in mancanza di una esplicita dichiarazione, si presume il consenso alla donazione. In questo periodo transitorio la legge stabilisce il principio del consenso o dissenso esplicito, per cui a chiunque è data la possibilità di dichiarare validamente la propria volontà scegliendo una delle modalità quali: il tesserino blu inviato dal Ministero della Sanità nel maggio 2000 da portare sempre con sé; la registrazione della volontà effettuata presso gli appositi sportelli delle Aziende Sanitarie Locali e dei Comuni; una dichiarazione di volontà alla donazione di organi e tessuti scritta su un comune foglio bianco che riporti nome, cognome, data e luogo di nascita, data e firma; o la tessera o l’atto olografo dell’AIDO.

In mancanza di una esplicita dichiarazione espressa in vita, i familiari (coniuge non separato o convivente more uxorio o figli maggiorenni o genitori) possono presentare opposizione scritta al prelievo durante il periodo di accertamento di morte. L’opposizione non è consentita se dai documenti personali di cui sopra o dalle dichiarazioni depositate presso le Aziende sanitarie di appartenenza, risulta che il soggetto abbia espresso volontà favorevole al prelievo di organi e tessuti. Il prelievo non ha luogo se viene presentata una dichiarazione del potenziale donatore, contraria alla donazione, successiva alla precedente dichiarazione favorevole.

Visited 1 times, 1 visit(s) today
Condividi