Dopo 25 anni, come accaduto per “L’ultimo contratto” ripubblicato a fine 2021, Goliardica Editrice ha rieditato il secondo romanzo del sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna. È infatti in vendita in libreria o direttamente online “Distruggere Odessa”, thriller dal ritmo incalzante di cui il primo cittadino del capoluogo isontino ci anticipa alcuni spunti.
Sindaco Ziberna, un anno dopo la riedizione del romanzo “L’ultimo contratto”, torna alla luce un altro suo thriller, “Distruggere Odessa”. Che effetto fa?
«Non nego che mi emozioni perché mi riporta indietro di 25 anni e alla consapevolezza, dopo il successo del romanzo precedente, che le mie opere sono in grado di intercettare i gusti dei lettori».
Questo libro è completamente diverso dal precedente, con riferimenti storici all’epoca nazista che si ripercuotono sulla vicenda ambientata a fine secolo scorso. Come mai questa scelta?
«Senza dubbio questo romanzo è più strutturato, con la necessità di approfondimenti storici preliminari da parte mia per rendere verosimile e accattivante il racconto. Il romanzo trova l’avvio dalla sottrazione da parte del Terzo Reich dell’oro depositato presso la Banca d’Italia a Roma. Non si sa che fine abbia fatto e la mia ipotesi, ovviamente frutto di fantasia, è una ipotesi».
Come potrà comprendere chi leggerà il libro, il riferimento a Odessa non ha a che fare con l’attuale guerra in Ucraina…
«Odessa non c’entra nulla con il nome della città ma si riferisce a una organizzazione di cui, comprenderà, non posso svelare nulla per non anticipare accadimenti che il lettore troverà lungo la sua lettura».
Anche “Distruggere Odessa” rivede la luce a 25 anni dalla prima edizione, come avvenuto per “L’ultimo contratto”. Quando lo ha ripresentato lo scorso inverno che reazioni ha ricevuto da parte dei lettori?
«Molti, comprensibilmente, non conoscevano la mia vena letteraria, meno nota del mio impegno nella politica, nell’amministrazione, nella professione, nell’associazionismo, nel volontariato. Non nego che l’apprezzamento ricevuto mi abbia fatto piacere e mi abbia spronato a editare anche il secondo romanzo, “Distruggere Odessa”».
Da autore, invece, rileggere le sue opere a così tanto tempo di distanza che effetto le fa?
«Confesso che da quando le ho scritte non le avevo più rilette e farlo dopo molti anni, per diversi aspetti, è stato come leggerle per la prima volta. L’effetto pertanto è stato assai piacevole».
Per sua scelta non ha voluto apportare alcuna modifica e ripubblicare i testi esattamente come li aveva scritti allora, mantenendo le stesse ambientazioni. Come mai?
«È stata una scelta anche per la ripubblicazione della prima opera. Il testo necessariamente si compone di molti elementi che vivono in equilibrio tra essi e mutarne alcuni avrebbe potuto alterarne il risultato finale. Questo romanzo è come i romanzi che piacciono a me, ovvero quelli che si leggono tutti d’un fiato».
In passato aveva affermato che il prossimo libro che avrebbe scritto sarebbe stato un altro romanzo. In attesa di trovare il tempo per la stesura, in questi ultimi mesi ha avuto ispirazioni su possibili storie da narrare?
«Diversi spunti stanno attendendo solo che io mi metta davanti a un computer, ma la mia rielezione a sindaco e il periodo di crisi che stiamo attraversando (crisi economica, aumento delle materie prime, aumento costi energetici), unitamente all’impegno che va profuso per la Capitale Europea della cultura hanno allontanato la mia prossima opera editoriale».
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