Da Pordenone si sprigiona la musica sacra

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redazione

10 Ottobre 2022
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Dal 27 ottobre al 16 dicembre

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Sedici concerti dal 27 ottobre al 17 dicembre, a Pordenone e in altre città del Friuli Venezia Giulia; un programma scandito da molte prime esecuzioni assolute e da collaborazioni con prestigiose istituzioni musicali come Ravenna Festival; un cartellone focalizzato sulla musica colta alimentata da profonda spiritualità, e affidata all’interpretazione  di artisti di caratura internazionale: è la 31^ edizione del Festival di Internazionale di Musica Sacra diretta dai Maestri Franco Calabretto e Eddi De Nadai, promossa da Presenza e Cultura, Centro Iniziative Culturali Pordenone e centro culturale Casa dello Studente Antonio Zanussi Pordenone, in collaborazione con il MIC-Ministero della Cultura, l’Assessorato alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia e con Promoturismo Fvg, Comune di Pordenone e Fondazione Friuli.

Con la 31^ edizione il Festival conclude il progetto triennale sul tema “Trinitas. Trinità dell’umano”, dedicandosi all’esplorazione musicale del “Filius”.

Inserito stabilmente nel circuito Italiafestival – la rete nazionale Agis dei più importanti festival italiani – il Festival Internazionale di Musica Sacra di Pordenone è sostenuto da Bcc Pordenonese Monsile, Electrolux e DForm, e si svolge in partnership con Fondazione Concordia Sette e la Diocesi Concordia Pordenone. Gli appuntamenti sono a ingresso gratuito, informazioni su www.musicapordenone.it

«Il tema del figlio – spiega don Luciano Padovese, fondatore di Presenza e Cultura – è ricchissimo per i richiami teologici che richiamano il protagonista del cristianesimo, Gesù figlio di Dio e di Maria. E oggi più che mai c’è l’esigenza di interessarci dei giovani, oltre che come componenti di famiglia, anche come componenti di futuro. Perchè oggi più che mai la famiglia è in crisi, e il futuro è un orizzonte traballante. Il festival, oltre ad essere un’occasione di buona musica, vuole essere un richiamo, una spinta di responsabilità nei confronti dei giovani e del loro futuro».

Il cartellone musicale spazia fra partiture dalla profonda connessione con la spiritualità, nell’accezione sia laica che più strettamente religiosa, ad opere contemporanee del Novecento, come le Sieben Worte di Sofija Gubaidulina, con molte prime esecuzioni e commissioni, e con partiture della tradizione rilette in chiave contemporanea.

Osservano i direttori artistici Franco Calabretto ed Eddi De Nadai che «si instaura così un confronto a distanza, nel segno delle Sette Parole di Cristo, tra Sofija Gubaidulina – certamente la più mistica e spirituale compositrice russa vivente – e Haydn, accompagnato da letture di Saramago, scelte dal romanzo Il Vangelo secondo Gesù Cristo dal noto musicologo Sandro Cappelletto che presterà anche la propria voce l’11 novembre con musiche eseguite dallo sloveno String Quartet Mint. Molte le prime esecuzioni, forte indirizzo di un Festival che guarda al futuro e crede nei giovani che con i loro contributi arricchiscono il repertorio sacro. Infatti, al battesimo della nuova composizione di Mario Pagotto, Credo (proposta accanto alla prima esecuzione in tempi moderni di un settecentesco Dixit Dominus di Baldassarre Galuppi, che coinvolge tre cori pordenonesi), seguiranno nuovi lavori al debutto a Pordenone, con repliche nei festival partner, uno per tutti Vilnius in Lituania, dove verrà riproposto il brano commissionato alla giovanissima Marianna Acito».

L’inaugurazione del festival, giovedì 27 ottobre del Duomo Concattedrale San Marco di Pordenone, è dunque affidata al concerto Dixit Dominus in cui il nuovo e l’antico dialogano all’interno di un progetto originale: si esibiranno l’Orchestra San Marco e i Cori Città di Pordenone, Spengenberg, Primo Vere, con Eleonora Benetti soprano, Francesca Gerbasi mezzosoprano, Alberto Ambrogiani tenore, Francesco Basso basso, per la direzione di Davide Pitis.

Sarà tutto dedicato al Novecento il concerto successivo, giovedì 3 novembre sempre a Pordenone: un programma di grande respiro europeo e di particolare attualità, con le Sieben Worte (1982) di Sofija Gubaidulina, ispirate ai testi evangelici della Passione, completate dallo struggente Cantus in memoriam Benjamin Britten composto da Arvo Pärt e dal Quartetto n.8 di Dmitrij Šostakovič, dedicato alle vittime di tutti i totalitarismi. Il concerto conterà sull’apporto dei Filarmonici Friulani, ovvero Francesco Gesualdi alla fisarmonica, Giovanni Ricciardi al violoncello, direttore Alessio Venier. Replica a Udine il 4 novembre.

Martedì 8 novembre, per la direzione di Stratton Bull riflettori sul concerto monografico dedicato a Josquin Desprez, affidato all’esecuzione della Cappella Pratensis, uno tra i più acclamati ensemble vocali olandesi. Il programma ruota intorno alla messa di Natale Ave maris stella di Josquin Desprez, basata sul mistero dell'Annunciazione. Completano il programma alcuni canti gregoriani e mottetti della preziosa collezione di manoscritti dell'Illustre Confraternita di Nostra Signora di 's-Hertogenbosch.

Venerdì 11 novembre il testimone passerà al Quartetto d’Archi sloveno String Quartet Mint e al progetto del noto musicologo Sandro Cappelletto, che ha selezionato alcuni testi di Saramago, tratti dal suo controverso e straordinario libro, Il Vangelo secondo Gesù Cristo, per fare da contrappunto al celebre capolavoro di Haydn, del 1787: “Musica instrumentale sopra le 7 ultime parole del nostro Redentore in croce, ovvero, Sette Sonate con una introduzione ed alla fine un Terremoto”. Voce recitante sarà, per il pubblico di Pordenone, lo stesso musicologo, Sandro Cappelletto.

Uno sguardo al sacro contemporaneo che proviene dalle regioni baltiche sarà offerto sabato 19 novembre da Jauna Muzika Vilnius con Dalia Dėdinskaitė al violino, Gleb Pyšniak al violoncello, per la direzione di Vaclovas Augustinas accompagnati dal Coro della Municipalità di Vilnius, per un programma con i capolavori dei grandi autori baltici, Arvo Pärt, Šenderovas, Vasks, accanto a nuovissime composizioni, come la commissione affidata alla friulana Marianna Acito. Il concerto sarà poi replicato nella capitale lituana, segno tangibile di un partenariato efficace e significativo, nel segno della promozione dei giovani talenti e delle nuove musiche. Sabato 26 novembre protagonista sarà la deliziosa Ceremony of Carols di Britten, una carrellata di canti popolari di carattere religioso elaborati per coro e arpa concertante, con testi di anonimi medievali ma anche di autori moderni) con l’apprezzata arpista friulana Emanuela Battigelli, il Piccolo Coro Artemìa (uno dei più importanti cori giovanili del Nordest) e Denis Monte alla direzione.

Un’edizione che presenta anche opere di raro ascolto, come ad esempio lintegrale del monumentale ciclo pianistico di Messiaen, gli Sguardi al Bambin Gesù, un recital pianistico dedicato al monumentale ciclo composto nel 1944 Vingt regards sur l'enfant Jésus, che per l’occasione sarà suddiviso in due matinèe domenica 20 e la successiva domenica 27 novembre nell’Auditorium Zanussi con al pianoforte Alfonso Alberti e Luca Scarlini voce recitante.

Tra le peculiarità del festival, da segnalare è la nuova coproduzione con Ravenna Festival di un lavoro per voce e ensemble su testi di Sant’Agostino, il 30 novembre in Storia di un figlio cattivo, una sacra rappresentazione per soprano, voce ed ensemble ispirata alle Confessioni di Agostino di Ippona e la madre Monica che non ha mai smesso di pregare per la conversione del figlio, un “figlio cattivo”.

Avvicinandosi al periodo prenatalizio e, con una virata verso il ricco patrimonio etnomusicale dedicato alla tradizione devozionale, verrà proposto un progetto che ha come protagonista uno strumento mai apparso finora, la cornamusa, in un programma dedicato ai “Canti di culla dagli Appennini al Mare”, domenica 4 dicembre con un ricco ensemble che prevede anche chitarra battente, piffero, piva, zampogne, percussioni e scacciapensieri, salterio, fisarmonica, oltre a contrabbasso e basso acustico, chitarre, voce e violino.

E ancora, due recital organistici di Elisabeth Zawadke il 7 dicembre nella chiesa di San Giacomo a Pasian di Prato e sabato 10 dicembre nella chiesa dei SS. Giuseppe e Pantaleone di Spilimbergo, con musiche di Bach, Buxtehude, Sweelinck, Mendelssohn-Bartholdy, Franck, Messiaen.

Tre saranno le lezioni concerto cameristiche (Lied per voce e strumenti, nel segno della divulgazione e formazione del pubblico) con Anastasiia Gotovtceva mezzosoprano, Ecem Eren viola, Andrea Virtuoso pianoforte (il 14 dicembre all’Ute di San Vito, il giorno successivo all’Ute di Sacile, venerdì 16 dicembre all’Ute di Pordenone). Il progetto pluriennale dedicato alla musica vocale da camera su testo sacro o spirituale, sono lezioni concerto che vedono protagonisti gli allievi della classe di musica da camera di Franco Calabretto al Conservatorio di Trieste. Quest’anno è dedicato a due cicli liederistici di Brahms. A concludere il Festival, sabato 17 dicembre, un gioiello del Primo Novecento italiano, la Lauda per la Natività del Signore di Respighi con l’Ensemble vocale Ottava Nota e l’Ensemble strumentale Ad Maiora (Alessandro Arnoldo direttore, musiche di Respighi e di Loro), che suggella un altro importante partenariato con il Festival di Musica Sacra di Trento e Bolzano.

 

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