Da Cervignano al Kenya, l’addio di suor Veronica

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Livio Nonis

17 Maggio 2022
Reading Time: 3 minutes

Dopo 11 anni di servizio

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Tanta commozione nelle funzioni religiose di domenica scorsa. C’è stato infatti il saluto di addio alla comunità parrocchiale dell’Unità Pastorale della Bassa Friulana di suor Veronica.

Una partecipazione sincera, ogni persona che l’ha conosciuta ha ricevuto da lei una carica positiva; ha sempre lavorato molto per gli anziani e gli ammalati, un compito non facile, e ha operato anche al centro d’ascolto. Inoltre è opera delle tre sorelle suor Maria, suor Petronilla e suor Veronica garantire l’adorazione eucaristica ogni giovedì mattina.

Suor Veronica ritorna a casa nella sua congregazione di San Giuseppe di Mombasa, un ordine locale del Kenya.

La sua missione era nata quasi per caso, quando don Moris Tonso – quella volta cappellano a Cervignano – incontrò a Padova, nel corso di uno studio sulla liturgia, una suora keniota. Il sacerdote ventilò la necessità di tre suore per un aiuto concreto alla comunità parrocchiale. Detto, fatto: il messaggio arrivò in Kenya e la Madre Superiora Generale decise che suor Petronilla (da Mombasa), suor Maria Maddalena (lago Vittoria) e suor Veronica (Nairobi) sarebbero arrivate in Italia, prima a Latisana e negli ultimi 11 anni a Cervignano del Friuli.

Il Consiglio pastorale ha voluto salutare suor Veronica ripercorrendo la sua storia, partendo dal 27 agosto 2010 quando don Dario Franco, allora parroco di Cervignano, chiese alla Congregazione delle suore di San Giuseppe di aprire una Comunità a Cervignano. Era il 16 giugno del 2011 quando vide la luce in Canonica a Cervignano la convenzione tra la Congregazione delle Suore di San Giuseppe di Mombasa e la Parrocchia San Michele Arcangelo. La firmarono suor Ursula, Madre Generale della Congregazione, don Dario Franco, e l'arcivescovo mons. Dino De Antoni.

“Tu venivi incaricata di guidare la piccola Comunità formata da te, suor Maria e suor Petronilla. Vi siete inserite appieno nelle nostre Comunità, sempre disponibili. Quante famiglie hai visitato, quanti anziani hai consolato, quanti sorrisi hai disseminato accogliendo le persone alla Caritas, pur nella difficoltà della lingua e dell'ambiente culturale tanto diverso dal tuo, pieno di giovani e di vitalità. Hai fatto tanto del bene, con semplicità. E di questo ti ringraziamo. Soprattutto ti ringraziamo di averci fatto toccare con mano la freschezza della fede delle giovani Chiese, alle quali a volte noi crediamo di dover dare dei beni materiali, e invece dalle quali riceviamo tanto in beni spirituali. Hai vissuto pubblicamente la tua consacrazione al Signore, è una cosa ormai rara qui da noi, e anche in questo ci hai arricchiti. Ora le nostre strade si dividono, ma non i nostri cuori. Ti salutiamo con affetto grande, augurandoti ogni bene per la tua salute, che è stata provata ultimamente, e per il tuo prossimo servizio nel tuo amato paese, il Kenya, lì dove il Signore – e la tua Madre Generale – ti chiameranno. Grazie suor Veronica”.

La risposta di suor Veronica è stata altrettanto emozionante: “Carissimi, dopo quasi 16 anni è arrivato il momento di salutarvi. È molto difficile in questo momento esprimere ciò che il cuore prova di gratitudine, riconoscenza e amore nei confronti di tutte le persone, che in questi anni ho avuto modo di avvicinare e conoscere. Dal profondo del cuore vi dico grazie: a tutti voi, piccoli e grandi, per avermi sopportata e supportata. Il Signore saprà guidarci tutti sulle strade del perdono e dell’amore. Mi rendo anche conto che non sempre sono stata all’altezza del mio compito, in particolare di ciò che ognuno di voi si aspettava da me. Mi sento quindi in dovere di chiedere perdono se sono stata motivo di sofferenza o di cattivo esempio. Viviamo con speranza, perché i nostri tempi sono pieni di tante sfide. Amiamoci con sincerità, seguendo l’esempio di Cristo nostro maestro. Offriamo i nostri sacrifici di ogni giorno al Signore! A volte sono tanti, e da soli non riusciamo a portarli. Chiediamo la grazia di essere modello e testimonianza per coloro che non conoscono ancora il Signore Gesù. La preghiera sarà sempre il tramite per sentirci ancora uniti e chiedere a Dio il Suo aiuto e la Sua Grazia. Alla fine vi abbraccio tutti con tutto il cuore e nel mio cuore vi porto con me nel mio paese, l’Africa. Dio vi benedica oggi e sempre”.

 

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