Da Monfalcone ai palchi italiani

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Livio Nonis

11 Maggio 2022
Reading Time: 2 minutes

Massimo Racozzi e Marino Cecada

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Andare a un concerto, vivere due o tre ore con l’adrenalina a mille assieme a centinaia o migliaia di persone. L'eccitazione dal cuore, esplosione sino alla pelle. Tornare poi a casa, magari senza voce, con l’anima che batte forte il ritmo di una emozione che non scorderai mai. A chi non è capitato?

Non è magia, ma il frutto del lavoro di un collettivo di grandi professionisti che spendono la loro vita per regalare emozioni altrui. E molti di essi non li vediamo sul palco, eppure ci sono e lavorano dietro le quinte.

Due di questi sono i monfalconesi Massimo Racozzi e Marino Cecada.

Entrambi hanno al loro attivo la realizzazione delle scenografie-video di nomi prestigiosi quali Elisa, Ligabue, Negrita, Gianni Morandi, Biagio Antonacci, Luca Carboni e molti altri.

Marino Cecada, classe ’76, visual artist con un'esperienza ventennale nell'ambito del video making. Ha curato le regie live di grandi eventi musicali in ambito nazionale e internazionale, espressioni istantanee di quello che il pubblico sta vivendo e che l'artista esprime sul palco. Prima che visual artist, musicista.

“L'incontro con la tecnologia è avvenuto molto presto – racconta -. Ho fatto parte di quella generazione di adolescenti cresciuta insieme al nascente mondo del multimedia, allo sviluppo degli hardware e dei software, di internet. Mi avvicinavo all'arte della programmazione attratto dalle opportunità creative di quel nuovo linguaggio matematico/informatico”.

E video content design?

“La musica mi accompagna sin da ragazzo. Mi appassionava l'idea che al suono si potesse associare un immaginario visivo, in una logica di complementarietà e sostegno più che di semplice accompagnamento”.

La sua cifra stilistica è la sperimentazione, l'approccio trasversale che unisce tecniche digitali con quelle analogiche. Ecco quindi l'incontro e la collaborazione con Massimo Racozzi, classe ’84, che fin da piccolo incontra l'esigenza di esprimersi attraverso un segno, un’immagine o un disegno, espressioni del linguaggio interiore. Il suo ragionare visivo ha trovato applicazione nel suo lavoro.

Illustratore, creativo, realizzatore di cortometraggi animati, docente di Cinema d'animazione, illustrazione e fumetto e poi scenografo-video per concerti musicali e per il teatro. La professione di Massimo spazia su diversi fronti tanto che lui si definisce una persona che si annoia in fretta e quindi si è costruito la possibilità di passare da un progetto all'altro con l'opportunità di sperimentare e avere nuovi stimoli. “Quello creativo-artistico è un mercato che sembra inesistente ma non è così – confida -. Quando sono tornato da Urbino, dove ho studiato disegno animato, mi chiedevo cosa potessi fare sul mio territorio. Sembrava non ci fosse campo nel quale applicare le mie necessità espressive. Ma ho presto imparato che dove trovi terra arida spesso è solamente terra incolta”.

Il loro lavoro non si ferma mai e restano sempre molto attivi portando il nome della nostra regione ovunque a livello nazionale e internazionale.

 

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