La street photography conquista il Mercato Coperto di Trieste

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Livio Nonis

4 Giugno 2021
Reading Time: 2 minutes

Nuovi set in allestimento

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Filippo Monti, originario della provincia di Latina, da circa 7 anni vive a Trieste e lavora nel campo informatico. Ha iniziato a fotografare all’età di 15 anni con una macchina analogica ereditata dal padre, passando successivamente al digitale.

Solo negli ultimi anni ha approfondito lo studio della fotografia appassionandosi alla street photography, al ritratto e al cosplay grazie all’incontro con Loredana Barile del gruppo Cosplay Senza età.

Dal connubio ha preso vita un progetto fotografico dedicato al Mercato Coperto di Trieste. “La volontà – spiegano Monti e Barile – è quella di poter dare un’altra vita a un luogo che si sta lentamente svuotando dalle attività economiche, mostrando come invece possa prestarsi ad attività fotografiche e quindi anche ad altre attività che non siano solo commerciali, ma anche culturali, e come luogo di incontro”. 

Il Mercato Coperto di Trieste nasce come dono alle venderigole, le venditrici triestine, da parte di Sara Davis, figlia di un ricco commerciante inglese. Sara aveva notato la dura vita all'aperto, sotto il sole e la Bora, cui erano esposte le venderigole al mercato di piazza Goldoni. Con i soldi del suo lascito il Comune fece costruire quindi l'attuale mercato, disegnato dall'architetto Camillo Iona. Inaugurato nel 1936 è contraddistinto da ampie vetrate luminose. Il mercato sorge su un'area triangolare e ha una pianta a unghia; i due piani sono occupati all'interno da un grande salone, alla maniera dei Mercati traianei. Negli archi ribassati di spartimento vi è un preciso riferimento ai saloni della Victoria, la nave, esempio di avanzato design, che il Lloyd Triestino aveva varato nel 1931.

Per poter valorizzare sono stati organizzati diversi set fotografici con altrettanti protagonisti: Nora Biondi, nei panni di una bad girl; Loredana Barile, coordinatrice del gruppo Cosplay Senza Età; Metropolitan a.p.s., Associazione diretta da Noemi Gaggi, ballerina di hip hop, dove si praticano danze moderne; Paola Cattaruzza, futura mamma; Antonio Parisi e il suo gruppo di Drag Queen e Bio Queen in occasione della giornata mondiale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia.

I set non sono ancora conclusi e se ne stanno allestendo altri nella speranza, in seguito, di poter allestire una mostra fotografica per sensibilizzare le persone sulla salvaguardia del luogo.

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