Sbarcano a Gorizia gli esperti internazionali di cinema

imagazine_icona

redazione

8 Febbraio 2018
Reading Time: 10 minutes
Condividi

Eventi anche a Udine e Pordenone

Condividi

Diciotto partner universitari tra Europa e America del Nord, oltre 100 relatori europei e nordamericani, 80 studenti da dottorati e magistrali europee e nordamericane, 10 pubblicazioni scientifiche, 3 Premi nazionali e internazionali al miglior libro di cinema, tra i quali il Limina Award, 20 titoli tra film, performance e installazioni multimediali, 3 anteprime nazionali e regionali, 20 ospiti d’eccezione, fra artisti, curatori e studiosi. Sono i numeri del FilmForum, che giunge nel 2018 alla sua 25esima edizione e che quest’anno metterà il fuoco sul rapporto tra cinema ed Expo, fake news, media e politica, migrazione e attualità, questioni di gender, tra convegni, incontri, proiezioni e presentazioni di pubblicazioni.

Promossa dall’Università degli Studi di Udine, Dipartimento di Studi Umanistici e del patrimonio culturale in collaborazione con l’Associazione Palazzo del Cinema/Hiša Filma e con il sostegno della Regione FVG, della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, della Camera di Commercio Venezia-Giulia, del Comune di Gorizia, del Consorzio per lo Sviluppo del Polo Universitario di Gorizia e di altri enti locali, la manifestazione è in programma quest’anno dal 28 febbraio al 7 marzo e si svolgerà in alcuni dei maggiori centri della regione, con eventi a Gorizia, nelle sedi universitarie presso il Centro Polifunzionale (CEGO) e gli spazi offerti dal Palazzo del Cinema e dalla fondazione Carigo, a Udine, nella sede dell’Università di Palazzo Caiselli, e a Pordenone, in collaborazione con l’Associazione Cinemazero.

Come ogni anno, FilmForum, presentato oggi a Udine da Andrea Zannini (direttore Dipartimento di Studi Umanistici), Simone Venturini (coordinamento FilmForum), Diego Cavallotti(coordinamento MAGIS Spring School), si articolerà in tre momenti: il Convegno Internazionale di Studi sul Cinema, la scuola dottorale Magis Spring School, giunta alla 16ª edizione (quest’anno su media e politica), e una rassegna di cinema, video e arti visive con una programmazione di proiezioni serali, eventi e performance multimediali aperte al pubblico.

Le giornate del Film Forum costituiscono forse la rappresentazione maggiormente significativa degli sforzi compiuti dal corso di laurea in Dams e in Scienze del Patrimonio Audiovisivo e dei Nuovi Media per mettere a punto un’offerta formativa che agevoli l’internazionalizzazione nell’esperienza degli studenti, il costante scambio con gli esponenti di una ricerca di alta qualità che opera entro e oltre la comunità europea e, non ultimo, la formalizzazione di modalità di didattica innovativa e avanzata.

All’interno di questo ambito si colloca il partenariato con 18 atenei italiani, europei e nordamericani che saranno presenti a Gorizia con docenti e studenti (Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Goethe Università Frankfurt-am-Main, IMT School for Advanced Studies Lucca, Université de Lausanne, University of Malta, McGill University, Montréal, Université de Montréal, Concordia University – Montréal, Université du Quebec à Montréal – UQAM, Université Sorbonne Nouvelle – Paris 3, Universitetet Oslo, Università degli Studi di Parma, Fachhochschule Potsdam, Universität Potsdam, Stockholms universitet, Università Telematica San Raffaele – Roma, Università degli Studi di Sassari, Universiteit Utrecht).

Il Convegno Internazionale di Studi sul Cinema: Il Mondo in Mostra

Nell’ambito del progetto di ricerca collettivo per Una Storia del Cinema senza Nomi, il convegno internazionale di Studi sul Cinema dedicherà il suo primo quarto di secolo al tema dell’esposizione delle immagini in movimento e in particolare delle Esposizioni universali (Exposing the Moving Image: the Cinematic Medium across World Fairs, Art Museums, and Cultural Exhibitions, 28 febbraio – 3 marzo). Luoghi di nascita, evoluzione e contaminazione del cinema e di tutti i grandi schermi che ancora caratterizzano la nostra contemporaneità, fiere e mostre universali costituiscono punti di osservazione privilegiati per tracciare la costruzione di identità nazionali dal primo Novecento a oggi: partendo dall’attenzione all’immagine in movimento si allargherà la prospettiva a uno sguardo interdisciplinare, che favorisca il confronto su un terreno comune tra studiosi di archeologia, filosofi, storici, filologi e letterati, sociologi dell’urbanistica, storici dell’arte e studiosi dell’architettura.

MAGIS Spring School: Media, Fake News e la Fabbrica della verità

A partire dal pomeriggio del 3 fino alla giornata del 7 marzo avranno luogo i lavori della Magis Spring School, la scuola di formazione dottorale arrivata quest’anno alla sua sedicesima edizione. Più di sessanta giovani studiosi dagli atenei di tutto il mondo si riuniranno a Gorizia per contribuire alla riflessione di At the edge of Nobody’s empire. Media, politics and representation. Le problematiche tornate d’attualità con il chiacchierato fenomeno delle “fake news”, hanno alle spalle una lunga storia: dal momento in cui la fruizione delle tecnologie dell’immagine e del suono è diventata parte integrante della nostra esperienza quotidiana, siamo chiamati a interrogarci sui confini sempre più sottili fra verità e finzione. Quanto possiamo fidarci dei nostri schermi e delle informazioni che raccogliamo ogni giorno dai nostri device? E quali sono le responsabilità “politiche” che possiamo imputare ai mass media e al loro modo di mostrare i corpi ed elevarli a modello estetico? Quante “minoranze”, etniche, sessuali o di genere, rimangono tali proprio perche tenute ai margini del racconto mediatico?

I relatori

Una nutrita serie di relatori di eccezione indirizzerà la discussione sull’esposizione dell’immagine in movimento da diverse prospettive. La mattinata di giovedì 1 marzo verrà aperta da Mauro Carbone, professore all’ Université Jean Moulin di Lione: primo filosofo italiano ad essere stato direttamente nominato professore in Francia ha fondato l’insegnamento di Estetica contemporanea all’Università di Milano. Al pubblico del FilmForum parlerà di schermi come protesi del nostro corpo, un argomento di riflessione già inaugurato una delle sue opere maggiori Sullo Schermo dell’Estetica (Mimesis, 2008). La giornata successiva, venerdì 2 marzo vedrà protagonista Dominique Païni: curatore di mostre, teorico, critico e archivista cinematografico, parlerà dell’incontro impossibile tra gli ultimi “grandi” maestri dell’arte figurativa e cinematografica del Novecento, Pablo Picasso e Jean Luc Godard, in anticipazione di una mostra da lui curata per il ciclo Les Rencontres de la Photographie di Arles, del prossimo luglio 2018

Prima ospite della Spring School sarà Lisa Cartwright docente di Comunicazione Scientifica e di Studi Visivi presso l’Università della California di San Diego e acclamata autrice di Screening the Body: Tracing Medicine’s Visual Culture. Il suo lavoro riflette sui modi con cui le tecnologie al servizio delle scienze e della medicina cambiano il nostro modo di sezionare, analizzare e di guardare al corpo da una prospettiva attenta alle differenze di genere. Durante il discorso di lunedì 5 marzo al pubblico della Spring School di Gorizia offrirà una ricostruzione archeologica dell’uso della videocamera nelle pratiche mediche, seguito da un workshop dimostrativo presso la Mediateca Ugo Casiraghi di Palazzo del Cinema.

Il giorno seguente, martedì 6 marzo, la sessione mattutina ospita due interventi d’apertura: Heike Klapdor, eminente studiosa di cinema, drammaturgia e cultura tedesca, collaboratrice della Fondazione Cinematheque di Berlino e del German Film Archive e docente al Berlin Kolleg, tratterà della rivoluzione illuminista in relazione al cinema; seguirà la relazione di Eric Schaefer docente al Dipartimento di Film e Visual Arts dell’Emerson College di Boston, studioso di pornografia americana e di altre cinematografie “marginalizzate”; è l’autore di Bold! Daring! Shocking! True! Il pluripremiato testo di ricerca sulla parabola degli Exploitation Films, pellicole vietate ai minori che hanno scandalizzato le sale americane per quarant’anni, fornendo però uno spaccato dei problemi sociali tabù.

A chiudere la carrellata, mercoledì 7 marzo la Spring School avrà l’onore di ospitare Luca Toschi, Professore ordinario di processi sociali e comunicativi presso l’Università di Firenze, ha iniziato gli studi presso l’University of California Los Angeles ed è a tutt’oggi collaboratore assiduo dell’Università di Harvard e dell’University of Connecticut. Al pubblico del FilmForum offrirà una lezione sui temi affrontati nei suoi più importanti lavori come “La comunicazione generativa”: la pervasività delle tecnologie di comunicazione nelle nostre vite, strumenti e linguaggi che crediamo di maneggiare ma che spesso arrivano a usare noi.

Eventi, proiezioni e installazioni

Numerosi gli ospiti d’onore e gli eventi rivolti al grande pubblico nei giorni della manifestazione. In un’ottica da festival diffuso, gli avvenimenti di maggior richiamo verranno distribuiti in diversi centri regionali, contando sulle sinergie fra mondo universitario e le eccellenze della produzione e della cultura cinematografica attive nel Friuli Venezia Giulia.

Già dalla sera del 27 febbraio, prima dell’inizio dei lavori, gli spazi universitari di Palazzo Caiselli ospiteranno un’anteprima esclusiva di Progetto Ustica un “serious game” per conservare la memoria del tragico volo del giugno 1980. Il progetto è frutto della collaborazione tra la casa produttrice IV Production diretta da Ivan Venturi e da Mauro Salvador, ricercatore presso l’Università di Bologna, basato su una meticolosa ricostruzione storica che ha coinvolto anche i parenti delle vittime. Efficace dimostrazione di un orizzonte, quello videoludico, in costante espansione, verrà presentato a docenti e studenti dell’Università in versione Beta: un prototipo giocabile attraverso l’Oculus Rift, le attrezzature e gli spazi messi a disposizione dal Digital Storytelling Lab dell’Università di Udine. Dal 5 al 7 marzo il prototipo verrà ospitato dalla Mediateca “Ugo Casiraghi” di Gorizia: avventori e curiosi potranno farne esperienza attraverso la guida di un esperto.

Doppia locazione anche per l’evento di inaugurazione della rassegna. In linea con il tema dell’immagine in movimento nelle esposizioni universali, la sera del 28 febbraio il FilmForumospiterà in anteprima regionale il restauro di Circarama – Italia ’61, il cinematografo a schermo circolare prodotto dalla Disney e utilizzato dalla Fiat per un apposito padiglione all’Expo di Torino del 1961. Quelle riprese che restituivano l’Italia con uno sguardo “a volo d’uccello”, cogliendone le meravigliose bellezze del paesaggio, città, monumenti, antiche glorie e moderno lavoro industriale, conoscono oggi nuova vita grazie al lavoro di ricerca dell’Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa di Ivrea del Centro Sperimentale Cinematografia e in particolare di Sergio Toffetti, che verrà presentato al Kinemax di Gorizia la sera del 28 febbraio. A seguire, un altro evento in anteprima regionale: lo spettacolo Bridges Go Round ½ + Brussels Loops consiste nella sonorizzazione dal vivo di due corti documentari firmati da D.A. Pennebaker e Shirley Clarke all’Expo di Bruxelles del 1958. Riportati in Italia dalla casa di distribuzione indipendente Reading Bloom verranno presentati al pubblico goriziano con le musiche dal vivo di Maria Teresa Soldani: si tratta della anteprima regionale di un evento che ha già conosciuto grandi consensi alla 74esima Mostra del Cinema di Venezia, e che verrà riproposto alle platee regionali la sera del 2 marzo nella sala di Piazza dei Maestri del Lavoro I a Pordenone, in collaborazione con l’associazione Cinemazero.

A partire dal 2 marzo la rassegna serale si concentrerà al Kinemax di Gorizia, con un programma dedicato al cinema “fuori dalle sale”. Tim Boon dell’Università di Leeds introdurrà la proiezione di “The Building and Operation of Science Museum”, un film del 1928 che documenta la vita nei maggiori istituzioni museali e scientifiche d’Europa: le immagini furono girate da un contingente di esperti in spedizione da New York quando un istituto simile negli Stati Uniti ancora non esisteva. La serata proseguirà con una selezione delle “scoperte” di Home Movies, l’Archivio Nazionale del Film di Famiglia di Bologna, partner di lunga data di FilmForum. Nella proposta agli spettatori del FilmForum le opere di alcuni tra i più interessanti artisti multimediali, cineasti amatoriali e sperimentali italiani degli anni ’60 e ’70. Ospite d’onore Ugo Locatelli, esponente tra i più sfuggenti e significativi della stagione del cinema underground italiano. In presenza dell’autore verranno proiettate le sue Immagini Lunghe, sperimentazioni su formato ridotto recentemente restaurate dall’associazione bolognese al loro debutto in regione Friuli Venezia Giulia.

Verterà ancora sul cinema “ai margini” la serata del 4 marzo: in continuità con quanto proposto nella passata edizione, il FilmForum continua la propria ricostruzione della storia dell’industria dell’audiovisivo pornografico attraverso l’opera del documentarista e ricercatore Simon Fletcher. Il suo The Mike Freeman Story si sofferma su una delle figure più significative del cinema per adulti britannico, Michael John Freeman autoproclamatosi “re del porno”, fondatore della casa di produzione Videx Ltd e tra i maggiori promotori del genere hardcore. Seguirà un episodio della serie televisiva curata da Fletcher Sexposed, anch’esso in prima visione italiana.

Nel ribadire la convinzione di ogni serio cinefilo, quella per cui anche la storia del cinema può essere maestra, il FilmForum propone una serie di proiezioni che si intrecciano significativamente ai temi dell’attualità. Il 3 marzo, sarà la volta di Cinema Grattacielo di Marco Bertozzi, docente allo IUAV di Venezia e autore del documentario co-prodotto da Rai-Cinema sul grattacielo di Rimini. Eretto nel 1959 per un'altezza di 100 metr
, ospita oggi abitanti di più di venti nazionalità diverse: uno sguardo su come e quanto è cambiata l’Italia dalle promesse del boom ai tempi della crisi e dell’accoglienza.

La sera del 5 marzo la storica e curatrice cinematografica Heike Klapdor e Hans-Michael Bock, direttore del Cinefest di Amburgo, introdurranno all’uditorio una piccola perla del cinema tedesco, Nathan der Weise di Manfred Noa, 1922 basato sul dramma teatrale scritto da Gotthold Ephraim Lessing. Ambientato durante la terza crociata a Gerusalemme, predica un incontro interreligioso fra ebraismo, islam e cristianesimo che fu osteggiato dalla Chiesa già nella sua forma teatrale e dal Nazismo durante la sua ascesa al potere nella versione per il grande schermo. Agli avventori del FilmForum l’occasione di vedere una copia della pellicola scampata alla distruzione degli uomini di Hitler e ritrovata dopo sessant’anni in un archivio russo. Un importante spunto di riflessione su questioni “storiche” ma che paiono tornare periodicamente sull’agenda politica internazionale.

Infine, la serata conclusiva del 6 marzo sarà interamente dedicata alle ibridazioni tra cinema, danza e arte contemporanea. Nella corte Darko Bratina del Palazzo del Cinema di Gorizia la curatrice Giorgia Gastaldon porterà Labrys – il labirinto in letteratura, progetto in nove tappe di Maria Rebecca Ballestra e Franca Fioravanti, liberamente ispirato alla lettura della raccolta di testi di Julien Friedler The Truth of the Labyrinth: Nelle varie tappe di questo progetto, Ballestra indaga di volta in volta un aspetto diverso legato all’immagine del labirinto in collaborazione con attori, scrittori e altri artisti. Una performance “nomade” prodotta con il sostegno della Regione e del Centro Salute Mentale Basaglia, che a Gorizia ritrova il suo luogo d’origine. A seguire, il programma proiezioni al Kinemax presenta due lavori tra documentario e cinema d’arte. Défaite et victoire du corps di Macha Ovtchinnikova è un’efficace indagine filmata sulla comunità russa in Francia, una storia di riconquista dei propri corpi e delle proprie identità attraverso la pratica della danza. Ancora su danza e urgenza di documentare, Divino Inferno di Bruno Aveillan, acclamato artista e fotografo impegnato a raccontare l’opera più difficile di un altro grande visionario, lo scultore moderno Auguste Rodin. Nel centenario della sua scomparsa il film si concentra sulla sua “opera della vita”, La Porte de l’Enfer ispirata alla commedia dantesca e rilavorata per 35 anni, fino al momento della sua morte. Aveillan riporta l’opera incompiuta dello scultore ad altra vita, ispirandosi ad essa per dirigere le sue coreografie, in un riuscito esperimento fra cinema, arte e danza.

Visited 16 times, 1 visit(s) today