Ronchi, Sandro Ruotolo vince il Premio Galizia

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redazione

24 Maggio 2019
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Il 15 giugno la consegna

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È Sandro Ruotolo, giornalista d’inchiesta che vive sotto scorta dal 2015 per le minacce di morte ricevute da Michele Zagaria – l'ultimo boss del clan dei Casalesi – a causa della sue inchieste sul traffico dei rifiuti tossici in Campania, il vincitore della seconda edizione del “Premio Leali delle Notizie-in memoria di  Daphne Caruana Galizia”, la giornalista maltese uccisa in un attentato nell’ottobre 2017, premio pomosso dall’associazione culturale Leali delle Notizie di Ronchi dei Legionari e che gode dell’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo.

Il nome di Ruotolo è stato scelto tra una rosa di candidati, da un comitato scientifico nominato per l’occasione e composto Cristiano Degano (presidente Odg Fvg), Paolo Borrometi (Agi e presidente Articolo 21), Beppe Giulietti (presidente Fnsi) e dai giornalisti Rossano Cattivello, Enrico Grazioli, Enzo D’Antona, Ester Castano e sarà consegnato a Sandro Ruotolo sabato 15 giugno, nel corso di una cerimonia che si terrà alle ore 20 nell’ambito della quinta edizione del Festival  del Giornalismo, organizzato dall’associazione ronchese e che si svolgerà  a Ronchi dei Legionari, in piazzetta Francesco Giuseppe I (alle spalle dell’auditorium comunale) dal12 al 15 giugno.

La cerimonia sarà presentata dal presidente dell’Ordine dei Giornalisti Friuli Venezia Giulia, Cristiano Degano, che modererà anche il panel di dibattito e confronto «Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene». La lezione di Borsellino e delle vittime di mafia a cui interverranno, oltre al giornalista premiato, Paolo Borrometi, Fabiana Pacella, Emanuel Delia, Ester Castano, Sara Manisera e Beppe Giulietti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“L’uccisione di Daphne Caruana Galizia, giornalista e blogger maltese, uccisa il 16 ottobre scorso in un terribile attentato ha scosso duramente la società civile internazionale e in particolare gli organi di informazione e i giornalisti di tutto il mondo e chi ha spinti subito – spiega il presidente dell’associazione Leali delle Notizie, Luca Perrino – a interpellare la famiglia per indirre il premio, con la volontà di onorare la memoria, il coraggio e il lavoro di Daphne riconoscendo il lavoro e il coraggio di un operatore del mondo dell’informazione che si sia distinto, in Italia come all’estero, con le sue inchieste e le sue ricerche, mettendo in pericolo la sua vita e spesso anche quella della sua famiglia “solo” cercando di svolgere con onestà il proprio lavoro”. La finalità del premio è anche quella di riuscire a parlare ed evidenziare, una volta di più, il pericolo a cui vanno incontro quei giornalisti che, con i loro reportage, i loro articoli e le loro inchieste, cercano di far sentire la voce della verità e della trasparenza.

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