Rivive a Ruda l’antica macchina a vapore

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redazione

27 Maggio 2019
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Grazie a un intervento da 135 mila euro

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Sono stati inaugurati ieri i lavori di recupero del locale che ospita la macchina a vapore dell'Amideria Chiozza di Ruda. L’intervento, del valore di 135.000 euro, è stato finanziato da un accordo di programma tra Regione Friuli Venezia Giulia e Comune di Ruda. Con questi fondi è stato possibile mettere in sicurezza la vaporiera, generatore di energia per l’intera fabbrica dal 1902 al 1986, anno della sua chiusura.

Al primo stanziamento si è aggiunto anche un ulteriore contributo 26.000 euro grazie al progetto “I Luoghi del Cuore”, promosso dal Comune di Ruda e dal FAI – Fondo Ambiente Italiano: un censimento dei luoghi italiani da non dimenticare, realizzato in collaborazione con Intesa Sanpaolo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Ora – afferma il sindaco di Ruda, Franco Lenarduzzi – si apre una nuova fase per l’intervento. Riaccenderemo la macchina a vapore. Sono davvero grato a tutti coloro che ci hanno aiutato, e in particolare alla comunità dell’intera Provincia di Udine che con “I Luoghi del Cuore” sono stati davvero generosi. Il mio ringraziamento deve andare anche a tutti coloro che hanno dedicato impegno e passione nella grande opera di divulgazione e conoscenza dell’Amideria. Con soddisfazione posso anche annunciare che, grazie al lavoro svolto dalla nostra Amministrazione sul piano istituzionale, coinvolgendo l’UTI Agro Aquileiense, la Regione, il CIPE e il MIBACT, si sono ottenute importanti risorse che presto potranno far partire nuove fasi di progettazione per il recupero dell’intero complesso industriale di proprietà comunale, sentito finalmente come patrimonio di tutti e risorsa per il futuro. Il sogno può diventare realtà”.

“L’intervento di restauro della macchina a vapore – sottolinea  Raffaele Antonio Caltabiano, presidente della Associazione a tutela dell’Amideria – permetterà di restituirla alle sue condizioni originarie e permetterà di riavviare l’antica fabbrica non più a fini produttivi ma come testimonianza storica dello sviluppo imprenditoriale e sociale del territorio e della sua comunità”.

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