Pordenone, a lezione con le stelle olimpiche

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redazione

22 Marzo 2018
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Nell’ambito del progetto “Stelle in Classe”

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La scuola primaria “IV Novembre” di Pordenone ha ospitato, nella palestra dell'istituto, i campioni dello sport locali Giada Rossi (medaglia paralimpica nel tennis tavolo a Rio 2016) e Viviano Mior, campione della disciplina tiro arco compound, vincitore di medaglie mondiali ed europee.

Nell'ambito del progetto Stelle in Classe, la quinta tappa del tour regionale è arrivata a Pordenone. Sessanta studenti delle classi quarte hanno potuto partecipare, grazie alla collaborazione della dirigente scolastica Teresa Tassan Viol e della referente sportiva, la maestra Giulia Del Gobbo, all'incontro con i due sportivi.

Viviano Mior, da San Vito al Tagliamento, ha raccontato come si è innamorato quasi subito di questa disciplina sportiva, un po' particolare e sconosciuta: “All'età di 9 anni, un giorno mi hanno portato a vedere, quasi per caso, una sessione di allenamenti e, una volta provato a scoccare le prime frecce (che sono in carbonio), mi sono reso conto che la passione mi aveva subito conquistato. Da quel momento non ho più smesso di praticare questo sport che, a differenza del tiro con l'arco olimpico, è più spettacolare e permette di trasmettere alla freccia una quantità maggiore di energia (maggiore velocità) rispetto a un arco, con pari carico, tradizionale (ricurvo) e di poter esser più accurati nella fase di mira. Questo genere di archi “tecnologici” normalmente è usato con una serie di accessori che ne migliorano la precisione”.

Viviano ha conquistato medaglie mondiali (argento a squadre indoor 2016 e 2018, bronzo all'aperto nel 2015 in USA) ed europee (bronzo nel 2016 a Bucarest in Romania e doppio argento a Capodistria Slovenia ed a Vittel Francia nel 2015).

Giada Rossi da Zoppola, fresca vincitrice del torneo internazionale di Lignano nel tennis tavolo paralimpico (nel singolo e seconda nel doppio), ha riassunto la sua vita di studente e sportiva, sia prima sia dopo l'incidente che l'ha costretta sulla carrozzina. Da studentessa modello, a futura campionessa della pallavolo, fino ad arrivare a essere la numero 3 al mondo nel tennis tavolo (categoria 1-3): “Ho sempre fatto attività fisica, sin da bambina, grazie anche alla famiglia, gestendo senza problemi gli studi. Dopo l'incidente, ho dovuto rinunciare alla pallavolo ma non allo sport. Il tennis tavolo mi ha subito appassionato e ho incominciato ad allenarmi assiduamente grazie anche a mio padre che mi ha messo a disposizione a casa un tavolo, attrezzato in modo tale da poter raccogliere le palline senza l'aiuto di nessuno”. Fino alla convocazione all'ultimo minuto per le Paralimpiadi brasiliane di RIO 2016: “Ero una delle ultime in lista ma ho deciso di partecipare, cercando di essere protagonista e non una semplice comparsa. Alla fine ho vinto un’incredibile medaglia di bronzo”.

L'incontro è terminato con una serie di domande dei giovani presenti agli ospiti sportivi a cui è seguito il rito dell'autografo.

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