L’epopea del Barone Revoltella in un film

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redazione

26 Febbraio 2015
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Il 4 marzo la prima all’omonimo Auditorium

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Dopo il successo di cinque anni di spettacoli dedicati al barone Revoltella, che hanno visto la presenza di oltre 5.000 spettatori, per un totale di 150 repliche, il Museo Revoltella ha voluto realizzare per la prima volta un film che racconta la storia di questo protagonista della Trieste imperiale: dalle origini umili al rapido arricchimento, dalla sua visione del progresso ai lussi di cui amava circondarsi, dalle dicerie sul suo conto ai meriti che ebbe nello sviluppo di Trieste.

Tutto ciò nella splendida cornice del suo palazzo, progettato da uno dei più importanti architetti dell'epoca, il berlinese Friedrich Hitzig: appuntamento mercoledì 4 marzo alla ore 18, con ingresso libero.

Nato a Venezia nel 1795, Revoltella, figlio di macellaio, si trasferì a Trieste da bambino quando la madre rimase vedova. Dopo un periodo di stenti, divenne protagonista di una rapida scalata sociale, grazie alle sue capacità imprenditoriali nell'importazione di legnami e granaglie, e alla sua amicizia con von Bruck, ministro degli Asburgo, diventando direttore delle Assicurazioni Generali e consigliere del Lloyd Austriaco.

Deputato di Borsa, ebbe partecipazioni in numerose imprese, triestine e non solo, divenne rappresentante ufficiale del governo austriaco e vicepresidente della Compagnia Universale del Canale di Suez, opera che cambiò il corso della storia mondiale. Alla sua morte, destinò la propria casa a “museo di belle arti”, perché servisse a educare il gusto dei giovani e a migliorare il livello di preparazione di artisti e artigiani.

La storia del barone è raccontata da lui stesso in una visita dell’amico Pietro, personaggio riconducibile alla piccola borghesia che introduce alcuni suoi amici al barone. In un flash back si assisterà anche all’incontro con l’arciduca Massimiliano d'Austria, circostanza avvenuta realmente in una visita che quest’ultimo fece in concomitanza della sosta della cognata, l’imperatrice Elisabetta, a Miramare di ritorno dall’isola di Madera. Massimiliano, approfittando dell’invito di Revoltella, avrà l'occasione di raccontare le sue aspirazioni, le sue perplessità e i suoi tormenti, diviso tra un carattere mite e sensibile e gli obblighi a cui il suo ruolo lo richiamava, riguardo all'accettazione della corona del Messico, che si concluderà tragicamente il 19 giugno 1867 con la sua fucilazione da parte dei rivoluzionari agli ordini di Benito Juarez.

Un confronto tra il barone e l‘arciduca che metterà a nudo due personaggi profondamente diversi, per carattere, indole e visione del mondo, ma accomunati dal voler realizzare i propri sogni: la corona del Messico e quindi il titolo di Imperatore da parte di Massimiliano e il taglio dell’ istmo a Suez, che l’imprenditore triestino riteneva determinante per l’economia triestina basata sui traffici marittimi.

Il film, per la regia di Davide Del Degan, già vincitore di un Globo d’oro e di un Nastro D’ Argento, vede protagonista nel ruolo di Revoltella Lorenzo Acquaviva e in quello dell’amico Pietro e dell’ arciduca Massimiliano Ivan Zerbinati; gli altri personaggi sono interpretati da Paola Saitta, Valentino Pagliei, Patrizia Gioffrè e Lisa Prodani.

In questa speciale occasione, il Museo Revoltella aprirà nuovamente le sue porte per invitare a visitare la sua dimora accolti dal barone in persona. Seduti alla sua tavola gli spettatori ascolteranno le confessioni di Revoltella e dei suoi pregiatissimi ospiti. Quelli proposti dal Museo sono, infatti, gli spettacoli itineranti che hanno ispirato il film. Di stanza in stanza il barone accompagnerà personalmente gli ospiti spettatori e attraversando i corridoi e le stanze della sua residenza, svelerà luci e ombre della sua vita, sul modello del ‘theatre museum’ britannico, facendo rivivere figure realmente esistite nei loro luoghi di appartenenza e restituendo, quindi allo spettatore, un nuovo punto di vista e fruizione nei confronti del museo stesso.

Gli spettacoli, sempre per la regia di Davide Del Degan, andranno in scena, il 28 febbraio e il 1 marzo con ‘Un caffè con il barone’ e il 6, 7, 8 marzo sarà la volta de ’Il barone e l’arciduca’, testo di Lino Marrazzo. Sono aperti fino a un massimo di 40 persone con necessaria  prenotazione al numero 040/6754350.

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