In viaggio tra le Stelle Michelin del FVG

imagazine_icona

redazione

9 Dicembre 2020
Reading Time: 4 minutes
Condividi

Turismo ed enogastronomia

Condividi

Gli amanti dell’alta cucina e dei viaggi trovano in Friuli Venezia Giulia un concentrato delle loro passioni: cartina alla mano potranno scoprire la biodiversità di un territorio che cambia radicalmente dalle cime della Carnia fino al mare Adriatico che lambisce Trieste.

E di conseguenza cambiano le tradizioni gastronomiche e i piatti che i ristoranti della regione sanno proporre facendo esprimere al massimo le materie prime. È un vero e proprio viaggio all’interno della tradizione enogastronomica regionale quello che si può fare sedendosi alla tavola di quei locali premiati dalla Guida Michelin che in Friuli Venezia Giulia sono concentrati in pochi chilometri quadrati.

Si parte dal mare e dalla novità di quest’anno: l’Harry’s Piccolo di Trieste conquista la seconda stella Michelin con il suo giovane chef Matteo Metullio che porta in città piatti interpreti del territorio, del mare, dell’orto di stagione, fino a preparazioni e sapori evocanti il lontano est. Una dedica a Trieste, crocevia di culture e popoli che ancora la caratterizzano e dove si respira un’anima insieme mitteleuropea e mediterranea. Dalle finestre dell’Harry’s Piccolo si scorge Piazza Unità d’Italia, affacciata sul mare e cuore della città.

Spostandosi lungo la costa e, a pochi chilometri dal mare, merita una sosta all’Osteria Altran nel paese di Ruda: un piccolo angolo gourmet, guidato dal patron Guido Lanzellotti, pensato per buone forchette e immerso nel verde della campagna del Friuli Venezia Giulia. Terminato il pasto è consigliabile una visita ad Aquileia, patrimonio Unesco per l’importanza della sua area archeologica e la bellezza dei mosaici pavimentali che custodisce. Proseguendo si arriva a Grado, per ammirare il suo mare e il centro storico dal fascino veneziano che si rivela tra campielli e vicoli su cui si affacciano le pittoresche case dei pescatori.

Il viaggio prosegue salendo lungo dolci colline vitate fino ad arrivare in Collio, il fiore all’occhiello delle aree vitivinicole del Friuli Venezia Giulia, tra le più rinomate a livello internazionale. Quest’area regala ben due esperienze di gusto, entrambe espressioni di questa terra così generosa di produzioni agroalimentari. A Cormòns, uno dei centri principali della Doc, c’è La Subida, un country resort immerso nel verde tra le vigne e i boschi che ha come uno dei suoi punti di vanto la Trattoria Al Cacciatore, dove la famiglia Sirk e lo chef Alessandro Gavagna propongono piatti del territorio, che, in una zona di confine con la Slovenia e storicamente legata all'Austria, è quanto mai ricca e variegata.

Viaggiando tra i vigneti si arriva a Dolegna del Collio nella cucina di Antonia Klugmann che, in un ex mulino ristrutturato ha aperto L’Argine di Vencò: i suoi piatti trovano spesso le radici in un orto e un frutteto intorno al ristorante che sembra di toccar con mano durante il pasto attraverso le vetrate delle sale affacciate sul verde. La visita in Collio può proseguire tra piccoli borghi, castelli, chiese e itinerari pensati per gli appassionati di turismo attivo, alternati a cantine vitivinicole che rendono indimenticabile il soggiorno degli enoturisti.

Sempre in collina, ma questa volta nel Friuli Collinare, a Colloredo di Monte Albano sorge uno dei castelli più spettacolari del Friuli Venezia Giulia, celebre per essere stato dimora dello scrittore Ippolito Nievo che qui vi scrisse “Le confessioni di un italiano“. Fa parte di questo luogo simbolo della regione La Taverna, un ristorante guidato da chef Ivan Bombieri e composto da orangerie, serre e suggestivi ambienti d’epoca nonché da un affaccio sul giardino dove la vista si perde sul Friuli Venezia Giulia. I piatti valorizzano le materie prime, rispettano la stagionalità dei prodotti e i ritmi della natura. Gli enoturisti da qui non possono non visitare la vicina San Daniele del Friuli, per degustare il prosciutto frutto di una tradizione millenaria e di un microclima unico.

A Udine, e in particolare nella frazione di Godia, si trova Agli Amici 1887 dove Michela e Emanuele Scarello, fratello e sorella, portano avanti la conduzione familiare di un ristorante battezzato così negli anni 60. Michela bada a perpetuare la tradizione di ospitalità e a far scoprire i vini di piccoli produttori o di vigneti dimenticati. Emanuele rinnova il repertorio tradizionale, portando alla ribalta i prodotti della regione, dove il mare e la montagna si uniscono con un tocco di originalità nelle sue opere culinarie.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A pochi chilometri da Pordenone, la città dove si vive meglio in Italia secondo la classifica annuale stilata da ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma, è consigliata la sosta a San Quirino, nel cuore del territorio dei Magredi, che ospita La Primula, un locale che vanta oltre 140 anni di attività. Nato nel 1873 e gestito da sempre dalla famiglia Canton, il ristorante propone piatti di terra e di mare, curati e dai sapori rassicuranti.

Il viaggio nella galassia dei ristoranti stellati del Friuli Venezia Giulia si conclude in Carnia a Sappada, isola linguistica germanofona che si estende nell’alta valle del Piave. Nel cuore di Sappada Vecchia ci si tuffa nella storia della vallata e si incontra il ristorante Laite dove Fabrizia Meroi propone un menu caratterizzato dagli aromi di queste terre. Il servizio si svolge in due piccole e romantiche, due scrigni di legno all'interno di una tipica casa di montagna.

Il Friuli Venezia Giulia è una destinazione vocata al turismo enogastronomico, grazie anche alla Strada del Vino e dei Sapori del Friuli Venezia Giulia, un'unica strada del vino che percorre tutta la regione con l'intento di promuovere il turismo e l’enogastronomia regionale. L’enoturista incontrerà vigneti e altre coltivazioni, allevamenti, aziende agricole, strutture ricettive turistiche ed esercizi di ristorazione, enoteche, produzioni tipiche e di qualità, produzioni agroalimentari tradizionali.

Visited 7 times, 1 visit(s) today