Venerdì 11 agosto, da Beeilitz a Berlino
Ore 7.20, sveglia. È il grande giorno. Papà come al solito è concentrato e molto motivato. Il suo unico obiettivo è portare a termine questa grande impresa.
Alle 8.45 partiamo. La temperatura è sui 18 gradi; piove leggermente, ma fosse anche il diluvio universale, probabilmente papà non la sentirebbe tanto è carico per questa passerella di 55 km fino alla Porta di Brandeburgo.
Iniziamo un lungo rettilineo che ci porta a Potsdam, zona con moltissimi laghi. Da qui imbocchiamo una strada provinciale meno trafficata, passando per cittadine come Kleinmachnow, Zehlendorf, Dahlem, Keeuzberg, fino ad arrivare nel parco Tiergarten. E finalmente Berlino.
Parcheggio l’auto e scarico anche l’altra bici. Assieme raggiungiamo la Porta, la attraversiamo, ci concediamo le foto di rito. E mille emozioni.
La prossima tappa è la redazione del Berlino Magazine, dove aspettano papà per un’intervista. Al termine, ci concediamo un pranzo in relax prima di raggiungere il B&B.
Ripenso al percorso fatto per arrivare qui, da quando papà ha iniziato la dieta al risultato di oggi. L'ho visto nei suoi momenti brutti e l'ho visto nei momenti belli. E, in ogni situazione, papà non si è fermato mai. Sono orgoglioso di lui.
Sono dell’idea che i genitori danno il massimo per i figli. Da figlio dico che è giusto e bello anche appoggiare i propri genitori. Questo viaggio ne è la dimostrazione. Quando siamo arrivati sotto la porta di Brandeburgo l'ho abbracciato. Lui era in lacrime dall'emozione, io anche. È stato un momento unico.
Giovedì 10 agosto da Connewiz a Beeilitz
La sveglia suona alle 7.15. Il campione già studia il percorso e quale abbigliamento usare: fuori infatti c’è una leggera pioggerellina. La temperatura è di 16 gradi.
Dopo colazione, alle 8.20 partiamo. La temperatura è rimasta costante, ad aumentare invece è l’intensità della pioggia. Papà sceglie di usare la bici bianca, più leggera e con copertoni più stretti. Dice di preferirli perché tirano su meno acqua, io invece sono preoccupato perché c'è il rischio di cadere.
Attraversiamo Lipsia. Il traffico è tanto caotico; a ogni incrocio ci perdiamo di vista per poi rincontrarci a quello successivo. Usciti dalla città procediamo più spediti, lasciando la Sassonia per entrare nella regione di Berlino Brandeburgo.
Il tempo continua a essere brutto. Trascorsi alcuni chilometri, il sole incomincia finalmente a fare capolino tra le nubi. Le strade continuano a essere bagnate e dopo tanti chilometri percorsi papà deve fare i conti anche con la prima caduta. Non è riuscito a staccare in tempo il piede dai pedali: per fortuna niente di grave, anche se stava meglio prima…
Mancano ancora 18 km alla conclusione della tappa odierna. Papà ha un po' rallentato, non lascia trasparire alcuna sofferenza ma incomincia a sentire i postumi della caduta. Il viaggio, secondo calcoli approssimativi, è durato ad oggi circa 80 ore, per lui di bicicletta e per me di macchina. Dodici giorni sono lunghi. Siamo un po' stanchi ma non ci dobbiamo abbattere ora.
Arriviamo finalmente a Beeilitz. Siamo a 50 km da Berlino che dovremmo raggiungere domani verso mezzogiorno. Alle 13 ci aspettano alla redazione di Berlino Magazine per un’intervista: la storia di papà ha conquistato anche la Germania.
Quella di oggi è stata la tappa più lunga di questa bellissima avventura: abbiamo percorso 120 km. Ora doccia e meritato riposo prima di cena. Domani è il grande giorno.
Mercoledì 9 agosto, Berghof a Connewiz
Oggi la sveglia suona presto. Come ogni mattina andiamo alla ricerca di un locale per fare colazione, ma questa volta è meno semplice del previsto. La scelta alla fine ricade su un posticino all'interno di un supermercato…
Oggi il tempo è ottimo, con una temperatura di 19 gradi. Pochi chilometri dopo la partenza papà deve già affrontare alcune lunghe e impegnative salite. Col passare delle ore torna ad aumentare l’intensità del vento.
La prima sosta la facciamo nella città di Zeitz. Siamo nel cuore della Sassonia, a metà del percorso in programma oggi. La fatica inizia a farsi sentire, così ci prendiamo una mezz’ora abbondante di pausa.
Alla ripartenza la natura attorno a noi ci rinvigorisce con paesaggi splendidi, consentendoci di ammirare bellissimi laghetti. Le strade, invece, continuano a essere molto trafficate, obbligandoci a non allentare mai l’attenzione.
Dopo 98 km percorsi, raggiungiamo i sobborghi di Lipsia. Troviamo un B&B a Connewiz. La tabella di marcia è rispettata. Mancano due giorni a Berlino.
Martedì 8 agosto, da Bayreuth a Berghof
Oggi la sveglia suona alle 6.30 e una splendida giornata di sole ci dà il benvenuto. Fuori la temperatura è di 15°C: il clima ideale. Dopo la colazione siamo pronti a partire: anche oggi percorreremo un centinaio di chilometri, raggiungendo così la zona di Zoineroda.
Come ieri, il vento continua a soffiare. Che sia una caratteristica del luogo lo dimostrano le numerose pale eoliche che incontriamo lungo il percorso. Quando giungiamo a Münchberg ne ho già contate una dozzina.
Siamo alla fine del alta Baviera e ci avviciniamo alla Sassonia. Papà continua a pedalare con molto vento laterale, che fa roteare velocemente le pale eoliche. Si tratta di correnti atlantiche da nord.
Percorriamo 4 chilometri all’interno di un bosco: gli alberi attenuano la forza del vento… e regalano meraviglie improvvise. Davanti al papà sbucano improvvisamente due cervi! Per fortuna i suoi riflessi sono ottimi e riesce a evitarli. Loro intanto sono già spariti dentro il bosco.
Alle 12.30 raggiungiamo Hof, una città di 47 mila abitanti, ultimo grande centro prima di lasciare la Baviera. Ci fermiamo per pranzo, quanto mai meritato dopo l’intensa mattinata sui pedali. Papà scegli un’insalata mista, io invece non resisto a un panino…
Dopo mezz’ora siamo già in marcia. Sembra tutto tranquillo, invece dopo un paio di chilometri la strada diventa improvvisamente brutta e stretta. Transitano molti camion e papà deve stare attento. Il vento, inoltre, è tornato ad alzarsi prepotente.
Papà sembra molto infastidito.
Alle 15 arriviamo finalmente a Berghof e raggiungiamo un B&B in classico stile tedesco. Papà è stanco: quello di oggi è stato probabilmente il percorso più duro e pesante affrontato finora. Oggi più che mai c’è bisogno del meritato riposo.
Lunedì 7 agosto, da Weldenstein a Bayreuth
Alle 7.30 la sveglia ci dà il buongiorno. Dopo due giorni trascorsi a Weldenstein carichiamo le nostre valige in auto e cerchiamo un locale per la colazione. Oggi fa freddo: il termometro segna 10°C .
Dopo la pausa di ieri, papà è carico e motivato. Superiamo la circonvallazione di Norimberga e ci fermiamo in un supermercato per un rifornimento. Poi giù lungo la Statale 2 per Bayreuth.
Grazie al cielo la temperatura inizia a salire. Raggiungiamo Ingesdorf, quindi saliamo verso Grafenberg, affrontando una pendenza dell'8%… Sulla discesa successiva papà raggiunge i 63 km all'ora!
Verso ora di pranzo ci fermiamo a Pregnitz, cittadina dell'Alta Franconia di circa 15.000 abitanti dove si trova la sorgente del fiume Pegnitz.
Quando ripartiamo c'è molto vento. Papà avverte la fatica, ma la sua grinta non conosce ostacoli. La temperatura raggiunge i 22°C, ora il clima è piacevole.
Intanto si iniziano a vedere le prime insegne con indicazione Berlino… Mancano ormai pochi giorni alla meta finale.
Finalmente raggiungiamo Bayreuth, situata con i suoi 72 mila abitanti nel cosiddetto ramo rosso del Meno, famosa per il festival di Wagner che viene portato in scena annualmente alla Festspielhaus. Il suo teatro dell'Opera dei Margravi è diventato nel 2012 Patrimonio dell'UNESCO.
Anche oggi abbiamo percorso 100 km: ora ci attende una doccia rinfrescante. Ne abbiamo bisogno.
Domenica 6 agosto, giorno di riposo
Oggi finalmente ci concediamo una giornata di assoluto riposo. Nel b&b che abbiamo prenotato dormiamo due notti.
In questa giornata di pausa notiamo maggiormente la tranquillità con cui le persone affrontano la quotidianità: un mondo decisamente diverso a quello frenetico di casa nostra. Pulizia e organizzazione qui balzano subito all’occhio.
Ci troviamo a soli 10 chilometri da Norimberga, così decidiamo di andare a visitarla. Si tratta della seconda città più grande della Baviera, con oltre mezzo milione di abitanti, centro culturale ed economico della Franconia. Situata sulle rive del fiume Pegnitz, il suo centro storico è stato pesantemente bombardato durante la Seconda guerra mondiale, venendo in seguito parzialmente ricostruito. Giungiamo sulla Reichsparteitagsgelände, l’area dove Adolf Hitler aizzava la folla durante i tristemente famosi raduni del partito nazista.
Prima di rientrare a Weldenstein, sostiamo per il pranzo lungo la strada. Il pomeriggio lo dedichiamo al riposo. Domani riprenderemo il nostro viaggio verso Berlino.
Sabato 5 agosto, da Langenbruck a Wendelstein
La sveglia suona alle 7. La temperatura è fresca, 19°C, ma il clima è afoso. Dopo la colazione studiamo il percorso: 100 km da fare su strade paesani, evitando le statali dove le auto corrono a velocità sostenute.
Alle ore 8.30 partiamo alla volta di Ingolstadt, che con i suoi 129.000 abitanti è la sesta città della Baviera. Adagiata sulla sponda del Danubio, ospita la sede della casa automobilistica Audi, di MediaMarkt e Saturn, rivenditori di elettronica. Qui arriva l’oleodotto che parte da Trieste.
Proseguiamo quindi per Denkendorf, attraversando una zona di continui saliscendi, con paesaggi stupendi. La numerosa presenza di pale eoliche testimonia la ventosità dell’area.
Alle 12 papà ha percorso 80 km e inizia a farsi sentire la fame. Nel verde, all’ombra di un albero, ci fermiamo per mangiare un panino.
Manca poco alla meta di giornata. Dopo 40 minuti di pausa, ripartiamo alla volta di Hipolstein, iniziando la lunga discesa verso Greding, dove spiccano opere barocche come il Castello di caccia del Principe elettore, realizzato nel XVII secolo dall'architetto svizzero Giacomo Angelini. La strada, incanalata nel letto di un fiume preistorico, è davvero affascinante.
Transitiamo rapidamente per Allersberg, per poi percorrere gli ultimi 12 km attraversando una fitta foresta. Un percorso splendido che ci conduce a Wendelstein: anche oggi missione compiuta!
Venerdì 4 agosto, da Ebersberg a Langenbruck
La notte è trascorsa tranquilla, anche se verso le 2 si è abbattuto un violento temporale che ha fatto scendere la temperatura di diversi gradi. Alle 7 suona la sveglia: il tempo di una doccia veloce e usciamo dal b&b. Ha smesso di piovere ma le strade sono bagnate. Papà è indeciso su come vestirsi e che bici usare. Nel frattempo ci vestiamo e usciamo per la colazione.
Oggi non è una tappa come le altre. Prima effettuiamo un allungo verso Monaco di Baviera, città straordinaria dove la gente per strada appare molto rispettosa. Quindi percorriamo i 15 chilometri che ci conducono a Dachau, località tristemente famosa per il suo campo concentramento, il primo della Germania nazista, aperto il 22 marzo 1933 su iniziativa di Heinrich Himmler. In silenzio visitiamo il campo, le baracche e i forni crematori. Vorremmo dire tante cose, ma non ci sono parole per descrivere tutto questo. Attraversando il cancello in ferro battuto con la scritta “Harbeit macht frei” sento scendere una lacrima sul viso. Osservo il papà: è molto provato.
Ripartiamo alla volta Langenbruck: il ritmo di papà è incredibile, con una media sui 33 km/h. Più strada percorre più sembrano aumentare le sue forze. La sua motivazione è massima e cresce man mano che la realizzazione del sogno si avvicina. Sono felice di essere al suo fianco e lo sarò fino all’arrivo a Berlino.
Nel frattempo alle 16.30 arriviamo a Langenbruck, dopo aver percorso 102 km.
Giovedì 3 agosto, da Salzburg a Ebersberg
Un magnifico sole ci accoglie al nostro risveglio: fuori ci sono 22°C e papà sta già preparando la bici in vista dei 102 km previsti per oggi. Terminato il montaggio della bici cerchiamo un locale per fare colazione…
A soli tre km da Salisburgo si trova il confine che ci divide dalla Germania, nostra prossima meta. Entriamo in suolo tedesco e dopo diversi chilometri raggiungiamo Trauntreut, comune bavarese di 21 mila abitanti: fin quando temperatura è accettabile bisogna pedalare.
Ci fermiamo in un negozio di alimentari per un rifornimento: la temperatura è di 27°C, ma il papa ha due pistoni al posto delle gambe. Non so dove trova tutta questa forza incredibile…
Ripartiamo con il solito entusiasmo, ma la fame incomincia a farsi sentire. Lungo la via troviamo un posticino all'ombra per mangiare galletto comprato in un grill. Ci fa compagnia una simpatica capretta che ci osserva incuriosita. Siamo in località Wasserburg, ormai mancano solo una quindicina di chilometri. Papà li percorre tutti d'un fiato, aiutato anche da alcuni trattori con al traino delle roulotte in legno che gli tagliano l'aria.
Finalmente siamo in vista di Ebersberg, altra cittadina della Baviera, con poco più di 11 mila abitanti.
Raggiungiamo il b&b da Conny, simpaticissima signora tedesca che con me tenta un improbabile dialogo. Peccato che l’unico della famiglia a parlare tedesco è mio padre, che viene in mio aiuto togliendomi dall’imbarazzo.
Ora il meritato riposo: sei grande papà.
Mercoledì 2 agosto – Da Bad Gastein a Salzburg
Dopo una notte trascorsa tranquillamente e dopo aver riposato sotto un leggero piumino (qui la notte fa fresco) mi risveglio abbastanza presto. Dal mio letto osservo fuori dalla finestra il magnifico paesaggio dei Tauri, affascinanti montagne che racchiudono l’omonimo parco nazionale dove si trovano le più alte cime d'Austria, come il Großglockner (3.798 m s.l.m.) e Großvenediger (3.622 m s.l.m.).
Al risveglio papà ride come un matto perché ha postato sulla sua pagina facebook alcune foto scrivendo una simpatica didascalia: “Ecco il mio giornalista braghe corte infradito cappellino della nuova Zelanda e borsa del Eurospar con pesche e banane…”
Ci prepariamo alla nuova tappa verso Salisburgo: 100km in tutto. Alle 7.50, dopo una buona colazione, siamo pronti a partire. Ci sono nuovamente problemi tecnici con il deragliatore: ieri ha preso un colpo dopo una caduta della bici ora. Papà per fortuna riesce a regol
rlo al meglio. Il termometro segna 18,5° C, il cielo è nuvoloso e si preannuncia pioggia.
Alle 10 giungiamo a Reinbach, per il primo pit stop e io approfitto per lavare la macchina in un apposito autolavaggio e fare rifornimento di carburante.
Mancano 65 km a Salisburgo e tutto procede bene. Papà si sta divertendo: dopo le salite di ieri oggi ha tante discese da affrontare. La temperatura inizia a salire, raggiungendo i 22°C.
Alle 13.15 arriviamo a Golling an der Salzach, comune di 4.273 abitanti nel distretto di Hallein, con lo status di comune mercato (Marktgemeinde). Sostiamo per il pranzo, degustando una buonissima wurstsalat. Oggi offro io. Dopo la ripartenza, un contrattempo: nello specchietto dell’auto non vedo più papà. Torno indietro e mi accordo che a una rotatoria ha imboccato la strada sbagliata. Dopo un quarto d’ora riesco a ritrovarlo e ripartiamo per la strada corretta che ci conduce fino a Salisburgo.
Quando entriamo in città l’orologio segna le tre del pomeriggio. Fa molto caldo (31°C) e tutto sembra caotico: il paesaggio incontaminato ha lasciato il posto a una città di 146 mila abitanti, famosa per la sua architettura barocca italianeggiante e per essere il luogo natale di Mozart.
Tra mille semafori e altrettanti incroci riusciamo a trovare il b&b. Ora una meritata doccia fresca, prima di un giro in centro…
Martedì 1 agosto – Da Villach a Bad Gastein
Ore 7.15 colazione al B&B: grande accoglienza degli Austriaci. Carichiamo il vassoio (forse anche troppo), ma una buona colazione fa bene e parti più motivato… La temperatura è ottima (23°C) ma si preannuncia una giornata molto calda, attorno ai 35°C. Ma questo non ferma certo il papa, carico e come sempre motivato ad abbattere altri 110 km da Villaco a Bad Gastein, comune austriaco di 4.152 abitanti nel distretto di Sankt Johann im Pongau, nel Salisburghese, nota stazione sciistica sui monti Tauri.
Papà decide di cambiare bici perché oggi sarà una tappa tosta, tutta a salire: serve un mezzo più leggero. Alle 8.45 stiamo viaggiando in direzione Spitall an der Drau (comune carinziano di 15.505 abitanti capoluogo dell’omonimo distretto): la strada è stupenda con paesaggi magnifici. Per un amante del verde come me è ancora più bello… Papà sta percorrendo 2 km di discesa, tratto che gli consente di rilassare i muscoli. Io ogni 3-4 km mi fermo e lo aspetto: se gli servisse acqua fresca o integratori sono qui con me. Insomma, sono la sua squadra. In una di queste soste ammiro un paesaggio stupendo, con un gregge di mucche che mangiano l’erba.
Riprendiamo il percorso perché ci attende ancora molta strada. A 25 km da Manlliz ci fermiamo per un contrattempo: il contachilometri della bici non funziona bene. Approfittiamo dell'imprevisto per concederci un po' di relax; il caldo si fa sentire e allora per rinfrescarsi ecco un veloce pit stop per una fetta di anguria presa al villaggio. Percorriamo gli ultimi 13 km per Manlliz (piccola località di 817 abitanti sempre nel distretto di Spittal an der Drau e stazione sciistica del progetto Perle delle Alpi).
Dopo 1 km di salita inizia a farsi sentire la stanchezza: è davvero tosta, con una pendenza del 12%. E dopo 80 km già percorsi si possono comprendere le condizioni di papa. Ma lui non molla mai. E così eccoci qua: ore 13.15 l’arrivo a Mallnitz. Davvero una grandissima impresa.
Papà può tirare il fiato mentre aspettiamo il treno che ci porterà dall’altra parte della montagna, a Bad Gastein, dove andremo alla ricerca di un nuovo B&B.
Lunedì 31 luglio – Da Gemona del Friuli a Villach
Partenza da Gemona alle ore 8.30. La temperatura è ottima, 21° C, tanto che papà decide di indossare il k-way. Le strade sono perfette, con poco traffico di auto. Arrivati a Resiutta stop per pausa cappuccino: molto buono…
Si riparte alla volta di Chiusaforte, con immancabile foto ricordo di fronte al cartello di benvenuto, e dedica speciale a mio zio Stefano Baradel, residente in Australia ma che proprio a Chiusaforte ha fatto il militare tanti anni fa.
Ripartiamo e transitiamo per la bellissima Tarvisio. Superata Coccau eccoci finalmente a Villach. Grazie al navigatore troviamo il b&b dove trascorreremo la notte. Finalmente si riposa…
Domenica 30 luglio – Da Trieste a Gemona del Friuli (redazione)
È iniziata quest'oggi l'avventura di Mauro Buoro (leggi la sua storia) che, dopo 1.180 chilometri in sella alla sua mountain bike, raggiungerà Berlino.
Salutato in piazza a Ruda dal sindaco Franco Lenarduzzi e dal vicesindaco Lorenzo Fumo, oltre che dagli amici e sponsor che hanno voluto essere presenti. Mauro, accompagnato dal figlio Michele che lo seguirà in auto lungo tutto il percorso, era particolarmente emozionato.
Dopo gli auguri di in bocca al lupo, la partenza in sella alla volta di Gemona del Friuli, nella certezza che anche questa sfida sarà superata. Su questo blog, grazie alla testimonianza diretta di Michele Buoro, verrà quotidianamente aggiornato il diario di viaggio di questa impresa. Vai grande Mauro!