Livio Rosignano nel centenario della nascita

Una mostra a Trieste ripercorre l’evoluzione artistica e la poliedrica sperimentazione dell’artista. Con più di 30 opere

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Due amiche, 2011, olio su tela, cm. 50×70

Nasceva il 20 novembre 1924 a Pinguente – scrive la curatrice della mostra Marianna Accerboni – cittadina della valle del fiume Quieto, già sede del potere della Repubblica di Venezia nell’entroterra istriano, Livio Rosignano, uno dei pittori più importanti e interessanti del secondo Novecento a Trieste e nella Regione FVG, che espose in sedi d’eccellenza in tutto il mondo.

A cent’anni dalla nascita, si apre alla Galleria Rettori Tribbio una rassegna che, promossa dal nipote Paolo Rosignano e curata da Marianna Accerboni in forma di essenziale antologica, ne ricorda l’evoluzione artistica e la personalità anche attraverso un video autobiografico.

In mostra un’esaustiva selezione, dagli anni Cinquanta ai Duemila, della poliedrica creatività del pittore, che espose in spazi prestigiosi in tutto il mondo.

Saranno visibili una serie di tematiche molto vicine alla natura e al tema sociale, spesso presenti nelle sue opere.

Come accade per esempio nel dipinto “L’uomo è prigioniero”, in cui si autorappresenta nel suo studio avvolto metaforicamente in un volo di bianche colombe…

Autore di più di 3.500 dipinti a olio e di oltre 17.000 incisivi disegni e illustrazioni a penna, matita, carboncino, biro, inchiostro e tecnica mista, produsse anche numerose acqueforti, alcune esposte in mostra.

Una tecnica, quella calcografica, cui si appassionò grazie all’incontro con Carlo Sbisà, promotore, nell’ambito dell’Università Popolare, della storica Scuola libera di acquaforte.
Trasferitosi a Trieste all’età di quattro anni, per ragioni di lavoro del padre, vi rimase sempre molto legato, iniziando a esporre nel 1949.

All’Istituto Nautico fu molto incoraggiato dal suo professore di disegno, Giovanni Giordani. Trasse poi profitto dall’intenso sodalizio con colleghi più anziani quali Adolfo Levier, Romano Rossini e Vittorio Bergagna e dai corsi di nudo di Edgardo Sambo al Museo Revoltella.

Ritenendo tuttavia che la Trieste degli anni Cinquanta non gli fornisse stimoli sufficienti, partì per Milano.

Se, in seguito alla frequentazione di Levier, affinò la sua intensa sensibilità cromatica, la Scuola lombarda lo indusse ad attenuare la vivacità coloristica che gli era propria: le accensioni cromatiche espressioniste, d’impeto quasi fauve – conclude Accerboni –, vennero così superate e Livio approdò a una pittura più soffusa e tonale”.

Orari

DOVE: Galleria Rettori Tribbio · Piazza Vecchia 6 · Trieste
QUANDO: 7 · 17 gennaio 2025
ORARIO: da martedì a sabato feriali 10 · 12.30 e 17 · 19.30 / domenica 10 · 12 / lunedì e festivi chiuso
A CURA DI: Marianna Accerboni
INFO: +39 349 542 7579 / +39 347 079 5016

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Data

08 Gen 2025
Categorie

Comune

Trieste

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