Gli abiti di Raffaella Carrà in mostra a Trieste

Al Magazzino 26 l’esposizione “Com’è bello da Trieste in giù”: per ricostruire oltre 30 anni di storia dello spettacolo, della tv e della società italiana

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(© Gabriele Crozzoli)

Gli abiti di scena di Raffaella Carrà rivivono nell’esposizione promossa dal Comune di Trieste – Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo, e realizzata da Prandicom- IES Trieste Lifestyle, “Com’è bello da Trieste in giù”, allestita al Magazzino 26 di Porto Vecchio a Trieste (Sala Sbisà) dal 30 novembre 2024 a domenica 16 marzo 2025 (da giovedì a domenica con orario 10-18).

Un percorso espositivo – per la prima volta presentato nel Nordest – caleidoscopico e scintillante, come lo è stata la carriera della “Raffa” nazionale, star evergreen, icona dello spettacolo fra le più note e amate di sempre: da Trieste in giù, e in tutto il pianeta.

Esposti 35 abiti dall’archivio privato di Giovanni Gioia e Vincenzo Mola (collezioni Carrà) e 2 donati dall’autore Rai Massimiliano Canè, consulente artistico per i video d’epoca che, scorrendo accanto ai costumi di scena, ricostruiscono oltre 30 anni di storia dello spettacolo, della tv e della società italiana.

Lo show del 1978 “Ma che sera” è rimasto indelebilmente nella memoria nazionale anche per il ritornello della sigla d’inizio, “Com’è bello far l’amore da Trieste in giù!”: Raffaella Carrà, inconsapevolmente, aveva creato quello che oggi possiamo definire il sound branding della città. Un’immagine positiva e spensierata.

Collezioni Carrà ha estratto dal suo archivio una sequenza di abiti che ci proiettano nei programmi-cult della Tv italiana, e non solo: attraverso tournée e produzioni cinematografiche che hanno visto protagonista Raffaella Carrà in Italia e a tante latitudini del pianeta, impegnata in coreografie indimenticabili oppure alla conduzione di talk show che hanno cambiato la filosofia della televisione dal mattino al prime-time serale.

Esposta a Trieste una collezione davvero d’eccezione, tra strass, paillettes, chiffon, pietre Swarovski, luccichii, tessuti preziosi, tagli originali, sempre personali, di alta sartoria. Taglie dalla 38 alla 42, vestiti che pesano anche dieci chili, abiti disegnati da note griffe dello spettacolo come Gabriele Mayer e la sua sartoria artistica (dalla quale sono usciti anche molti abiti di Renato Zero e Lorella Cuccarini o i costumi di film come Marie Antoinette di Sofia Coppola).

A firmare gli abiti sono anche molti altri professionisti del mondo dello spettacolo, come Corrado Colabucci a Luca Sabatelli: vestiti che rappresentano un patrimonio culturale e artistico e dai quali si sprigiona ai visitatori lo stile del personaggio Carrà nel suo l’impeccabile caschetto biondo, nelle eleganze maliziose e negli eccessi indossati con ironia.

Abiti di lustrini e paillette, costumi da sera e tute ma anche giacche, motivi dall’optical al super chic, tante mise sospese fra il bianco, il nero e il rosso – i colori più amati – ma anche l’oro, il blu notte e l’argento. Trentacinque “scrigni” fruscianti, che schiudono l’icona, mito del varietà, ma anche la storia della televisione tricolore così come Raffaella Carrà l’ha incarnata.

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Data

16 Mar 2025
Scadenza

Ora

10:00 - 18:00
Categorie

Comune

Trieste

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