Cosa pensava chi bombardava Monfalcone e Trieste?

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redazione

17 Settembre 2018
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Lavoro dell’Università di Lincoln

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L’Isontino è stato profondamente segnato dai bombardamenti aerei della Seconda guerra mondiale ma studiare questo periodo storico non è semplice: chi si interessa alla guerra aerea ha accesso ai ricordi di chi si è trovato sotto le bombe, ma il punto di vista degli aviatori rimane difficile da cogliere. Gran parte di questo materiale, che è stato fino ad ora inaccessibile in quanto conservato in mani private o ignorato dagli archivi ufficiali, è ora liberamente consultabile grazie al progetto dell’Università di Lincoln, in Inghilterra, che ha messo a disposizione migliaia di lettere, fotografie, diari e appunti tramite l’International Bomber Command Centre Digital Archive. L’archivio fa parte dell’International Bomber Command Centre, un museo narrativo a Lincoln che presenta i punti di vista di quanti si sono trovati su fronti opposti, personale militare e civili, senza distinzione di schieramento.

L’archivio online è stato progettato da Alessandro Pesaro, originario proprio del Friuli Venezia Giulia, che guida un gruppo di lavoro all’Università di Lincoln. “Lo scopo di questo progetto – commenta Pesaro – è quello di rendere accessibili i punti di vista di quanti si sono trovati su fronti opposti, personale militare e civili, senza distinzione di schieramenti, mostrando la complessità del giudizio sui bombardamenti delle città europee. Si tratta di un approccio ormai consolidato per la Prima guerra mondiale, ma meno praticato per la seconda”

Si possono ad esempio consultare il ruolino di volo di Ron Harrison con note sui bombardamenti di Monfalcone, gli appunti personali di Arthur Spencer che parla degli aviolanci di rifornimenti sul Carso, aiutati da fuochi accesi nella notte, oppure ascoltare l’intervista a Richard Harrison, che ricorda le sue missioni su Monfalcone e Trieste. Tra il materiale online vi sono inoltre le tempere di Angiolino Filipputi – per la prima volta catalogate online per interessamento della famiglia del pittore sangiorgino – come pure molteplici testimonianze di testimoni di fatti bellici in tutta la zona del Monfalconese, del Goriziano e aree limitrofe. Molto di questo materiale è stato raccolto sul campo grazie all’interessamento del monfalconese Pietro Commisso. Il tutto viene catalogato in inglese in modo da permettere anche a ricercatori non italiani di conoscere studiare queste fonti. 

 

Alessandro Pesaro si è laureato in Conservazione dei beni culturali all’Università di Udine. Ha lavorato all’Ente Regionale Patrimonio Culturale a Villa Manin di Passariano, partecipando a progetti di cooperazione internazionale con la Cina e la Mauritania. All’Università di Lincoln (Regno Unito) segue la realizzazione dell’archivio digitale dell’International Bomber Command Centre e insegna Digitalizzazione e documentazione del patrimonio culturale. È autore di libri e saggi sul patrimonio culturale e la sua catalogazione.

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