A Zygmunt Bauman il “Premio Hemingway”

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redazione

20 Maggio 2014
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Consegna a Lignano a fine giugno

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L’autrice e giornalista Alice Albinia, il filosofo Zygmunt Bauman, il fotografo Guido Guidi e lo scrittore Abraham Yehoshua sono i vincitori della 30^ edizione del Premio Ernest Hemingway, in programma a Lignano Sabbiadoro da giovedì 26 a sabato 28 giugno. Quattro vincitori per quattro sezioni – rispettivamente: Reportage, Avventura del Pensiero, Fotolibro e Letteratura – chiamate a ricostruire, idealmente, la multiforme personalità umana e artistica di Ernest Hemingway e a valorizzarne gli aspetti peculiari. Gli incontri con i protagonisti e la cerimonia conclusiva di premiazione saranno le tappe portanti del Premio Hemingway 2014, assegnato dalla Giuria composta dagli scrittori Alberto Garlini (presidente) e Gian Mario Villalta, con il poeta Pierluigi Cappello e il fotografo Italo Zannier, affiancati dal indaco di Lignano e dal presidente della Regione Friuli Venezia Giulia.

Autrice e giornalista pronta a rischiare la vita per raccontare il Pakistan e le derive del fondamentalismo islamico, Alice Albinia vince il Premio Hemingway per il Reportage con il libro “Imperi dell’Indo” (Adelphi 2013), scritto – spiegano le motivazioni della Giuria – «con la serietà di una studiosa e la passione di una giovane che non smette mai di stupirsi. Durante il viaggio che è questo libro ci si commuove, ci s'indigna, ma si può anche sorridere, o essere preoccupati per l’autrice quando rischia la vita, chiusa dentro il burqa, come accade a Bannu, il posto più conservatore del Pakistan e baluardo dell'attività terroristica». Sabato 28 giugno, alle 11 al Parco Hemingway, Alice Albinia sarà protagonista dell’incontro aperitivo condotto da Gian Mario Villalta.

Il premio Hemingway 2014 Avventura del Pensiero va a Zygmunt Bauman «per aver raccontato, con intelligenza e straordinaria capacità di analisi, gli aspetti salienti della società globalizzata, sottolineando in particolare i mutamenti nella definizione del pubblico e del privato e le conseguenze filosofiche e morali del nuovo capitalismo, fino a formulare un’antropologia filosofica imperniata sull’esperienza dell’incertezza, popolata di individui che anelano la sicurezza dell'aggregazione, ma che hanno paura di restare impigliati in relazioni stabili e temono che un legame stretto comporti oneri che non vogliono sopportare». Nella serata di venerdì 27 giugno, alle 21 al Kursaal, il grande filosofo sarà protagonista dell’incontro pubblico condotto da Alberto Garlini.

Traspone idealmente lo sguardo di Ernest Hemingway in ‘racconto per immagini’ il grande maestro della fotografia Guido Guidi, cui va il Premio Hemingway 2014 Fotolibro «per una visione del paesaggio non ecologistica né memoriale, eppure dissacratoria rispetto alla paesaggistica tradizionale. Senza alcuna ricerca di spettacolarità, coglie il qui-e-ora del paesaggio naturale e antropizzato, maturando uno sguardo personale e, allo stesso tempo, in fecondo dialogo concettuale con la grande fotografia internazionale». L’artista, che ha da poco pubblicato il fotolibro “Veramente per l’editore britannico Mack ed è stato protagonista le scorse settimane di una personale alla Fondazione Henri Cartier-Bresson di Parigi, incontrerà il pubblico del Premio Hemingway giovedì 26 giugno, alle 18.30, nello spazio Ufficio spiaggia 2, in dialogo con Alberto Garlini.

E va ad Abraham Yehoshua il Premio Hemingway 2014 Letteratura, «per avere costruito, con maestria narrativa e poetica, una potente allegoria del destino del suo popolo, nella storia e nella contingenza politica attuale. Nella sua opera infatti l’arte, la musica, la poesia – e l’esperienza catartica che a esse si associa – spesso costituiscono un efficace antidoto in grado di risanare drammatiche situazioni di frattura o di smarrimento». Yehoshua sarà protagonista, venerdì 27 giugno alle 18.30 al Kursaal, della conversazione condotta da Gian Mario Villalta.

La Cerimonia di Premiazione del XXX Premio Hemingway si svolgerà sabato 28 giugno al Kursaal di Lignano Sabbiadoro: sarà la conduttrice di Caterpillar Radio2 Rai Natasha Lusenti a presentare i vincitori e gli ospiti della serata. Informazioni: www.premiohemingway.it

 

 

PREMIO HEMINGWAY 2014

I VINCITORI

Zygmunt Bauman (n. Poznań 1925) è uno dei maggiori sociologi contemporanei. Polacco di origine ebraica, si rifugiò in URSS in seguito all'invasione nazista; tornato a Varsavia, si è poi trasferito in Gran Bretagna, dove ha insegnato sociologia presso l'università di Leeds. Di formazione marxista, dopo essersi occupato di questioni relative alla stratificazione sociale e al movimento dei lavoratori, ha studiato il rapporto tra modernità e totalitarismo, con particolare riferimento alla Shoah (Modernity and the holocaust, 1989; trad. it. 1992) e al passaggio dalla cultura moderna a quella postmoderna (Liquid modernity, 2000; trad. it. 2002). Nei suoi numerosi libri ha delineato gli aspetti salienti della società globalizzata, sottolineando in particolare i processi di individualizzazione, i mutamenti nella definizione del pubblico e del privato e le conseguenze filosofiche e morali del nuovo capitalismo, fino a formulare un’antropologia filosofica imperniata sull’esperienza dell’incertezza. Tra le sue opere ricordiamo: Amore Liquido (2008), Modus vivendi. Inferno e utopia nel mondo liquido (2007); Homo consumens (2007); L’arte della vita (2009); Paura liquida (2009); Capitalismo parassitario (2009); Consumo, dunque sono (2010); Vite che non possiamo permetterci. Conversazioni con Citlali Rovirosa-Madrazo (2011); Sesto potere. La sorveglianza nella modernità liquida (2014).

Abraham Yehoshua (Gerusalemme1936) è uno dei più importanti scrittori israeliani. Professore di letterature comparate all'università di Haifa. Il lavoro narrativo di Yehoshua è caratterizzato fin dall’inizio (nonostante una serie di novelle dal tono simbolico e grottesco) dall'impegno politico, come nei romanzi: Mūl ha-yeārōt (“Davanti alle foreste”, 1968), L'amante, (1990) e nel racconto Bi tĕillat qay 1970 (“All'inizio dell'estate del 1970”, 1973). Nei romanzi successivi Un divorzio tardivo, 1996 e Cinque stagioni, 1993, scritti in un linguaggio realistico che mira all'indagine socio-psicologica, affiorano molti dei temi narrativi che si concretizzano nel suo capolavoro Il signor Mani (1994), una saga familiare che partendo dagli anni Novanta arriva fino alle guerre napoleoniche. Attivo nel movimento pacifista, ha scritto tra il altri il saggio Elogio della normalità. Una pausa dalla dimensione politica si riscontra in Il ritorno dall'India (1997) o in Duetto (2008), romanzo dedicato alla famiglia e ai sentimenti coniugali. Nel 2011 è stato pubblicato in Italia il suo nuovo romanzo La scena perduta, una storia giocata sul filo del non detto.

Alice Albinia ha studiato letteratura inglese all'università di Cambridge. Dopo la laurea si è trasferita a Delhi, dove ha lavorato per due anni e mezzo come giornalista e redattore per il Centre for Science & Environment, Biblio: A Review of Books, Outlook Traveller, e per molti altri giornali e riviste indiane. Fu durante questo periodo, mentre viaggiava per il paese per scrivere articoli e servizi speciali, che le venne l'idea di scrivere una storia del fiume Indo. Nel 2002 tornò a Londra per prendere una laurea specialistica in storia dell'Asia del sud presso la School of Oriental and African Studies, dove svolse delle ricerche sulla storia politica e religiosa della regione Indo. Imperi dell'Indo è il suo primo libro, per il quale l'autrice ha vinto il premio speciale della Royal Society of Literature/Jerwood Foundation, il premio Somerset Maugham, Il premio Dolman Travel e il premio La Toison d'Or du livree d'avventure vécue.

Guido Guidi Nasce nel 1941 a Cesena, dove vive e lavora. Dal 1956 è a Venezia dove studia prima Architettura allo IUAV e successivamente Disegno industriale. Dalla fine degli anni Sessanta realizza importanti ricerche personali, indagando il paesaggio e le sue trasformazioni e sperimentando al contempo il linguaggio fotografico. Alla professione di fotografo affianca da anni attività di didattica e promozione della fotografia: nel 1989 avvia a Rubiera, con Paolo Costantini e William Guerrieri, Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea. Dallo stesso anno è docente di Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Ravenna e dal 2001 insegna presso lo IUAV di Venezia. Guido Guidi è stato tra i primi, in Italia, a fotografare il paesaggio marginale e antispettacolare della provincia. Le sue ricerche sull’edilizia spontanea della Romagna orientale, o sulla Strada Romea che collega Cesena a Venezia, o quelle successive sulle aree industriali di Porto Marghera e Ravenna si concentrano su luoghi liminari, familiari al fotografo, e condividono un carattere aperto e interrogativo. Le sue fotografie portano alla luce le tracce accumulate dall’uomo, attivando il pensiero – proprio e altrui – nel momento in cui la fotografia si guarda, nell’incessante ricerca di risposte alla perplessità suscitata da una realtà mutevole e sempre più precaria.

 

PREMIO HEMINGWAY 2014

PROGRAMMA

 

Giovedì 26 giugno ore 18.30

Ufficio spiaggia 2, Lignano Pineta

Cinque paesaggi. Il fascino del tempo sospeso

Incontro con Guido Guidi, presenta Alberto Garlini

In collaborazione con Incontri con l’autore e con il vino

 

Venerdì 27 giugno ore 18.30

Centro Congressi Kursaal

Fuoco amico. La scrittura e la realtà

Incontro con Abraham Yehoshua, presenta Gian Mario Villalta

 

Venerdì 27 Giugno ore 21.00

Centro Congressi Kursaal

Online-Offline. Dimensioni della contemporaneità

Incontro con Zygmunt Bauman, presenta Alberto Garlini

 

Sabato 28 giugno, ore 11.00

Parco Hemingway

Imperi dell’Indo. La storia di un fiume

Aperitivo con Alice Albinia, presenta Gian Mario Villalta

 

Sabato 28 giugno

Centro Congressi Kursaal

Premio Hemingway. Premiazione ufficiale

Alla presenza della giuria composta da Alberto Garlini, Gian Mario Villalta, Pierluigi Cappello, Italo Zannier, e dei vincitori Zygmunt Bauman, Abraham Yehoshua, Alice Albinia e Guido Guidi

Conduce Natasha Lusenti

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