A Trieste i versi dei giovani del mondo

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redazione

21 Febbraio 2017
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Concorso “Castello di Duino”

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Nell’era di internet e dei social media la poesia rimane per i giovani di tutto il mondo un mezzo privilegiato d’espressione. Lo confermano i numeri del Concorso Internazionale di Poesia e Teatro Castello di Duino, che l’UNESCO patrocina fin dalla sua prima edizione. Sono quasi mille e provenienti da ogni angolo del pianeta, i giovani poeti che si sono cimentati con il tema della sua XIII edizione, “Generazioni”.

Si sono raccontati in versi ciascuno nella propria lingua madre, perché la peculiarità di questo Concorso è che valuta tutti i testi in lingua originale, grazie al lavoro di una giuria di carattere internazionale composta da poeti, critici, docenti di letterature comparate e da giovani ex-vincitori. Il Concorso è riservato ai poeti fino ai 30 anni di età, con una graduatoria speciale per i giovanissimi, una sezione per le scuole e una sezione teatrale. Dalla sua nascita ad oggi ha coinvolto quasi 13 mila poeti provenienti da 90 Paesi.

Tanti dei giovani autori che quest’anno hanno inviato versi e pièce teatrali saranno a Trieste dal 21 marzo al 2 aprile, alla Festa della letteratura e della poesia. Dieci giornate di incontri, letture, workshop, concerti, spettacoli teatrali ed esposizioni, che si concluderanno con le premiazioni del Concorso. A ospitarle sarà il Castello di Duino, castello della Poesia dai tempi di Rilke, che vi trasse ispirazione per le sue “Elegie Duinesi”.

Quest’anno a spuntarla tra tutti, aggiudicandosi il primo premio di 500 euro, è stato il poeta israeliano Modi Rotenberg, con il componimento “Bilancio intermedio” (סיכום ביניים ). Dividono invece il secondo gradino del podio, e si aggiudicano un premio di 500 euro ciascuno, la poetessa croata Monika Herceg, con “Nessun cavallo di Troia”  (Nimalo trojanski konj), e il  francese Pierre Benazech, con “Poiché” (Parce que). Il terzo premio, del valore di 500 euro, va  alla spagnola Lucia Bonilla Molina, con “Biografía”. Segnalato invece per il Premio speciale della giuria un giovane autore cinese, Kewei Wang, con la sua poesia “Cammino con i cerchi degli alberi” (和年轮走在一起).

Vola dall’altra parte del mondo, in Uruguay, la Targa Centro UNESCO di Trieste, vinta da Cristina Gálvez Martos con “Foto di famiglia” (Foto de Familia), mentre la Targa Alut va a una poetessa venezuelana, Michela Lagalla Signorile, con “I poeti” (Los poetas). La Targa dedicata a Sergio Penco, compianto membro della giuria e raffinato poeta, è destinata ai poeti under 16 e quest’anno, per la prima volta nella storia del concorso, se la sono aggiudicata in quattro giovanissimi autori. Tra loro ci sono tre italiani – Giulia Broccolo con “Non andare via”, Andrea Grasselli con “Lettera dall’aldilà”, e Lisa Fariciotti, con “La ragazza senza emozioni”- e una poetessa greca, Giorgia Zora, con “Il fiore del labirinto” (Η αλυσίδα του χρόνου). Saranno assegnate inoltre delle menzioni speciali ad altri giovanissimi, dai 6 ai 16 anni, e premi per i progetti scuola.

Per la sezione riservata al teatro, che richiedeva l’invio di un monologo o dialogo tra due personaggi, la giuria ha assegnato il primo premio all’italiana Francesca Venturelli e il suo “La domanda”. Sul secondo gradino del podio Monika Dorożyńska (Polonia), con “Generazioni”, mentre i terzi classificati sono, ex aequo, Giulia Damilano (Sudafrica),  con “Io e..gli altri”, e l’italiana Ludovica di Martino con “Scopri cosa ami”.

“Il tema “Generazioni” ha invece suggestionato in modo profondo gli autori, che hanno prodotto versi di impronta indelebile”, commenta la professoressa Gabriella Valera, promotrice del concorso con l'associazione da lei presieduta, Poesia e Solidarietà.

A testimonianza del forte impegno civile che caratterizza il concorso parte dei premi in denaro sarà devoluta dai vincitori a progetti umanitari nel loro Paese d’origine e, per volontà di Antonietta Risolo, titolare della Casa Editrice Ibiskos Risolo, anche il ricavato del libro che raccoglierà le poesie dei vincitori andrà alla Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin, per i bambini vittime di guerra.

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