L’arte di Klimt analizzata a Grado

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Dipinti e disegni rivisitati. Una rassegna inedita sull’artista viennese, un Klimt “a stampa” in tre preziose cartelle d’epoca

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Pochi artisti tra XIX e XX secolo possono vantare un costante e analitico interesse verso le loro opere come il viennese Gustav Klimt (1862-1918), figura di spicco tra gli artefici che hanno creato la modernità, rivoluzionando il mondo delle arti figurative.

E della “rivoluzionaria” situazione creatasi nella Vienna asburgica alla fine dell’Ottocento, Klimt è certamente il leader indiscusso. Per dirlo con le parole di Peter Altenberg, che all’artista si rivolge: “Quando dipingi, ti trasformi d’improvviso, quasi per magia, nel ‘più moderno degli uomini’“.

Grado, spiaggia dell’Impero e meta privilegiata per alcuni artisti della Vienna fine secolo, intende celebrare con una mostra che verrà inaugurata il 10 agosto l’artista austriaco che fu il massimo maestro dello Jugendstil.

E lo fa, per la prima volta, rileggendo la sua opera attraverso documenti artistici che mettono in scena i suoi capolavori pittorici e grafici tramite un raffinato procedimento a stampa.

Alla Casa della Musica sarà esposta una selezione di tavole tratte dalle cartelle realizzate da Hugo Heller (Das Werk von Gustav Klimt, 1918), Gilhofer & Ranschburg (Gustav Klimt. Fünfundzwanzig Handzeichnungen, 1919) e infine da Max Eisler (Gustav Klimt. Eine Nachlese, 1931) provenienti dalla Collezione Silvestri.

La prima cartella, corredata da un’insolita serie di simboli grafici, venne progettata e visionata dall’artista, che morirà nel 1918, anno della pubblicazione.

L’ultima, a oltre un decennio dalla sua morte – quando il movimento della Secessione viennese è ormai un ricordo appannato – è la dimostrazione dell’ininterrotta attrazione esercitata dalla sua opera.

Le tre splendide cartelle, che la critica ha considerato finora solo marginalmente, raccolgono gli highlights della sua opera.

La loro presentazione alla “Casa della Musica” si propone di divulgare un Klimt al di fuori della fruizione museale, né confinato tra le pagine di un volume d’arte o frammentato nella visione di una mostra.

Il pregio delle tre cartelle è anche legato a quel concetto di “riproducibilità tecnica” dell’opera d’arte, che Walter Benjamin avrebbe teorizzato di lì a poco. Ne è la conferma l’altissima qualità grafica delle riproduzioni a colore e in nero, messa in campo dalla Tipografia di stato austriaca (un risultato oggi tecnicamente irraggiungibile). Essa dimostra quanto valore estetico “autonomo” sia contenuto in questi fogli realizzati in una tecnica rara e preziosa, nota come ‘collotipia‘.

Si trattava di un prodotto a tiratura limitata, che non perseguiva un intento di diffusione dell’opera klimtiana ad ampio raggio, ma era piuttosto pensato per un nucleo di specialisti e appassionati, tra cui quegli stessi committenti che fecero la fortuna del maestro viennese.

Nel contempo le cartelle assurgono a fondamentale documento storico, laddove si possono cogliere i soggetti selezionati, le opere che in seguito andarono perdute, i nomi della prestigiosa committenza, gli apparati testuali che le accompagnano. Quasi superfluo segnalare che la loro rarità è aumentata nel tempo sino a farne oggetti di alto collezionismo.

Sempre con un indirizzo rivolto alle opere su carta, sono esposte in mostra pagine e copertine della famosa rivista Ver Sacrum, fondata dallo stesso Klimt, accompagnate da alcuni manifesti per le mostre della Secessione viennese, dove ritroviamo il Klimt grafico, libero da incarichi e committenze, in grado di declinare anche solo in un bozzetto per la stampa tutta la potenza del suo universo artistico.

Questo Klimt su “carta” presenta non solo una rassegna concentrata dei suoi capolavori, ma ci permette anche di accostarci a prodotti estetici di straordinaria fattura, caratterizzati da quella squisita eleganza e sapienza esecutiva cui aspirarono le arti viennesi attorno al 1900.

O come ebbe a dire lo stesso Klimt nel suo discorso inaugurale alla Kunstschau del 1908: “Chiamiamo artisti non solamente i creatori ma anche coloro che godono dell’arte, che sono capaci di rivivere e valutare con i propri sensi ricettivi le creazioni artistiche. Per noi il “connubio artistico” è l’unione ideale di tutti, creatori e destinatari dell’arte”.

L’esposizione, curata da Roberto Festi, è organizzata dal Consorzio Grado Turismo e dal Comune di Grado con la collaborazione della Klimt Foundation di Vienna, una delle più avvalorate istituzioni austriache in materia di arte klimtiana.

La mostra è accompagnata da un catalogo (in italiano e in tedesco) contenente saggi di approfondimento su questo affascinante aspetto dell’opera di Klimt ed edito da Antiga Edizioni.

Gustav Klimt a Grado

Dipinti e disegni di Gustav Klimt rivisitati. Una rassegna inedita sull’artista viennese, un Klimt “a stampa” in tre preziose cartelle d’epoca, summa di eleganza e sapienza esecutiva, che fu il massimo obiettivo delle arti viennesi attorno al 1900.

Klimt Printed. 

Gustav Klimt 

Cartelle d’arte I Mappenwerke

Grado. Casa della Musica

10 agosto-27 ottobre 2024

Orari

11.08-04.09

Tutti i giorni

18.00-23.00

05.09-02.10

Lunedì-sabato

10.00-13.00 / 16.00-19.00

Domenica 11.00-18.00

3.10-27.10

Giovedì-Domenica

10.00-13.00 / 15.00-18.00

Ingresso gratuito

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Data

11 Ago 2024 - 27 Ott 2024
In corso
Categorie

Comune

Grado

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