Da Pordenone ecco gli sguardi differenti

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redazione

3 Giugno 2019
Reading Time: 6 minutes

Ufficializza i vincitori della rassegna fotografica

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Sono il fotografo argentino Martín Weber, lo storico fotoreporter di “Epoca” Giorgio Lotti e Giulia Iacolutti, giovane autrice regionale, i vincitori della 33ma Rassegna Friuli Venezia Giulia Fotografia promossa dal CRAF di Spilimbergo in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia e il sostegno della Fondazione Friuli. La rassegna è stata presentata oggi nella sala stampa della Regione a Pordenone alla presenza di due dei tre premiati – Giorgio Lotti e Giulia Iacolutti – dell’assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli, del sindaco di Spilimbergo e presidente del CRAF Enrico Sarcinelli, del consulente del CRAF Luca Giuliani, del sindaco di San Vito al Tagliamento Antonio Di Bisceglie e dell’assessore alla Cultura del Comune di Pordenone Pietro Tropeano.

La rassegna del CRAF, quest’anno intitolata “Sguardi differenti”, ha voluto premiare tre firme della fotografia che hanno saputo raccontare luoghi e persone con lo spirito pionieristico della scoperta e della testimonianza tra sogni, fede, costumi e tradizioni, e come tradizione dedicherà a ciascuno degli autori premiati una mostra personale.

 “Durante quest'anno l'opera del CRAF si è concentrata sulla prosecuzione sistematica della digitalizzazione e archiviazione dell'imponente patrimonio – ha ricordato nel suo intervento il presidente Sarcinelli – pur non tralasciando l'attività espositiva che, anche attraverso i premi, deve incrementare la propria valenza dottrinale da un lato e di richiamo per il grande pubblico di appassionati, oltre che di addetti ai lavori, dall'altro. Un percorso di modernizzazione che, ad esempio con la nuova struttura espositiva e il deposito climatizzato possano portare il Centro a guardare al futuro con l'ottimismo di chi è cosciente delle proprie solide radici”.

Giulia Iacolutti (migliore autrice regionale) esporrà alle Antiche Carceri di San Vito al Tagliamento dal 22 giugno al 1° settembre Jannah. Il giardino islamico del Chiapas, testimonianza del tempo trascorso a stretto contatto con una piccola comunità isolata del Messico, dove la dottrina musulmana e le tradizioni indigene hanno trovato una forma di armonica convivenza.

 

Due invece le mostre accolte nel cinquecentesco Palazzo Tadea di Spilimbergo: dal 29 giugno al 18 agosto il fotografo argentino Martín Weber (premiato con l’International Award of Photography) presenterà la sua Mapa de Sueños Latinoamericanos, un originalissimo, toccante, poetico viaggio attraverso desideri e speranze di centinaia di persone incontrate in America Latina che su una piccola lavagna nera hanno scritto il proprio desiderio o sogno irrealizzato. Ne è nato un percorso fotografico – per la prima volta visibile in Friuli Venezia Giulia – che esplora le condizioni di vita dei soggetti ritratti nei loro contesti personali, politici, sociali e storici e spesso rivela l’impatto che le politiche governative hanno avuto, e ancora hanno, sugli individui. ll progetto è diventato anche un libro, presentato sempre oggi dal CRAF, e un film.

Dal 24 agosto al 22 settembre sempre a Palazzo Tadea a Spilimbergo lo storico fotoreporter di “Epoca” Giorgio Lotti, cui va il premio nazionale Friuli Venezia Giulia Fotografia alla carriera, esporrà Cina Cina Cina: settanta immagini realizzate fra il 1974 e il 2002 che documentano una terra lontanissima non solo geograficamente dall’Italia del Dopoguerra, le enormi trasformazioni economiche, politiche e sociali che hanno coinvolto il Paese e i suoi abitanti.  Una Cina che oggi forse non esiste più o che, forse, si nasconde dietro la modernità.

«Tre sguardi differenti — spiega Luca Giuliani del CRAF —, tre modi di raccontare la diversità come risorsa sociale. A Giulia Iacolutti, giovane talento regionale, riconosciamo il forte impegno sociale nella fotografia attraverso la quale riesce a mettere in evidenza le contraddizioni del nostro tempo. Il premio a Giorgio Lotti vuole invece essere un omaggio alla sua incredibile carriera: negli anni Settanta lo storico fotoreporter di “Epoca” scopriva e documentava con larghissimo anticipo le potenzialità di un Paese che ora, dopo decenni di isolamento, sono venute prepotentemente alla ribalta. Ma un riconoscimento va anche al suo particolare legame con il Veneto e il Friuli, dove arrivò come inviato in occasione della tragedia del Vajont e del terremoto del 1976, documentando due momenti tragici della nostra storia recente, il coraggio e la voglia di rinascere della nostra terra. Infine, a Martín Weber va il nostro Premio internazionale per aver saputo tradurre in immagini i sogni di chi, ai sogni, non ha più probabilmente diritto, per la sua originale e poetica capacità di raccontare le condizioni di vita dei soggetti ritratti».

La consegna dei riconoscimenti ai tre fotografi avrà luogo in occasione della vernice delle rispettive mostre personali.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nata nel 1985, fotografa e artista visiva, Giulia Iacolutti si dedica principalmente ai suoi progetti personali tra l’America Latina e l’Italia. Attraverso differenti linguaggi e supporti, esplora temi di natura socio-politica relazionati alle lotte di resistenza identitaria. Il suo lavoro è stato esposto in Argentina, Bolivia, Colombia, Italia, Messico, Spagna e Stati Uniti. Ha pubblicato su testate nazionali e internazionali tra cui National Geographic, La Repubblica, Al Jazeera, L’Espresso e Gatopardo. Tra gli ultimi riconoscimenti la menzione d’onore alla Biennale di Fotografia della Fondazione Maria ed Hector Garcia, e le nomine al Joop Swart Masterclass, al 6×6 Global Talent Program World Press Photo e al Foam Paul Huf Award.

 

Milanese, classe 1937, Giorgio Lotti nell’arco di oltre un quarantennio ha realizzato decine di reportage in Medio ed Estremo Oriente ma anche centinaia di celebri ritratti di personalità del mondo della cultura e della politica — da Eugenio Montale in lacrime nel momento dell’assegnazione del Premio Nobel a Bernardo Bertolucci, che accompagnò sul set de L’ultimo Imperatore e ancora Tiziano Terzani, Giuseppe

Ungaretti, Aldo Moro, Enrico Berlinguer, Arafat — segnando in modo indelebile la storia della fotografia italiana. Suoi anche i servizi, sempre per «Epoca», su due momenti tragici per il Veneto e il Friuli, il disastro del Vajont e il terremoto del 1976. Il suo primo viaggio in Cina risale al 1974 come inviato di «Epoca», ma in terra d’Oriente Lotti ritorna anche nei decenni successivi più e più volte, riportando in Italia immagini

e foto-racconti che lo hanno consacrato tra i fotografi più incisivi e promosso, agli occhi del popolo cinese, come uno dei suoi narratori più amati negli anni del crepuscolo di Mao.

 

Nato nel 1968, fotografo e artista multimediale argentino nato in Cile, Martín Weber nel 2016 riceve il Great Prize on Installations and Alternative Media al National Salon in Argentina. Vince borse di studio dalla Fondazione Guggenheim, Prince Claus, il premio Silver Eye, No Strings Foundation, Hasselblad, Magnum Foundation Fund, il premio Klemm Foundation Firs, Fondo Nacional de las Artes. Ha partecipato a residenze di artisti in diversi paesi sia in America Latina che negli Usa e in Europa. Map of Dreams Latin American, il suo primo film come regista, ha ricevuto il sostegno della messicana EFICINE e della norvegese Sørfond nel 2016 ed è stato dichiarato di interesse culturale dalla città di Buenos Aires. Nel 2013 il progetto ha anche ricevuto il sostegno dell’argentina INCAA. Echoes of the Interior è apparso su Paris Photo 2011 tra i 100 libri migliori pubblicati tra il 1997 e il 2011. La casa editrice RM ha recentemente co-pubblicato il suo secondo libro Map of Latin American Dreams, disponibile per la prima volta a Spilimbergo. Martin Weber ha esposto le sue fotografie al Getty Museum di Los Angeles, in Argentina, Cile, New York, Londra, Parigi, Corea, Usa, L’Avana, Istanbul e Milano. Quella in programma a Palazzo Tadea è la sua prima mostra personale allestita in Friuli Venezia Giulia.

 

Craf Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia

Fondato nel 1987 a Spilimbergo, il CRAF ha realizzato oltre trecento mostre di fotografia in Italia e nel mondo. Tra gli eventi espositivi di prestigio, la rassegna Friuli Venezia Giulia Fotografia valorizza gli autori più significativi sulla scena nazionale e internazionale con mostre e premi. Il Premio Friuli Venezia Giulia Fotografia2019 sarà conferito al talento emergente regionale Giulia Iacolutti, allo storico fotoreporter di “Epoca” Giorgio Lotti (premio nazionale) e al fotografo argentino Martín Weber (International Award of Photography).Nell’albo d’oro dei premiati figurano, tra gli altri, Henri Cartier-Bresson, Joan Fontcuberta, Charles-Henri Favrod, Josef Koudelka, Frank Horvat e Joel Meyerowitz. Oggi il Centro è per la Regione Friuli Venezia Giulia (L.R. 16 del 2014) polo di riferimento per le attività di ricerca, studio, raccolta, censimento, archiviazione, conservazione, digitalizzazione e valorizzazione del patrimonio fotografico regionale. I SOCI del CRAF sono: Comune di Spilimbergo (socio fondatore), Comune di Sequals (socio di diritto), Comune di Pordenone, Comune di San Vito al Tagliamento, Comune di Udine, Fondazione F.lli Alinari per la Storia della Fotografia di Firenze, Graphistudio Spa di Arba, Laba (Libera Accademia di Belle Arti) di Firenze, Regione Friuli Venezia Giulia, Università degli Studi di Udine, Università degli Studi di Trieste.

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