La lunga attesa di Aquileia

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redazione

25 Gennaio 2017
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Possibile assegnazione di un milione di euro

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Fra meno di una settimana arriverà la sentenza. Martedì 31 gennaio alle ore 15, infatti, verrà proclamata la Capitale italiana della cultura per l’anno 2018, a cui sarà assegnato un contributo di 1 milione di euro  e l'esclusione delle risorse investite nella realizzazione del progetto dal vincolo del patto di stabilità. 

Tra le dieci finaliste, anche quest’anno spicca il nome di Aquileia, chiamata a sfidare realtà come Alghero, Comacchio, Ercolano, Montebelluna, Recanati, Settimo Torinese, Trento, l’Unione dei Comuni Elimo Ericini e Palermo, con il capoluogo siciliano dato come favorito secondo vox populi.

Lo scorso 10 gennaio, un delegazione del Comune di Aquileia ha presentato alla commissione valutatrice a Roma i dettagli del progetto, focalizzato lungo una direttrice ben delineata.

«È sull’archeologia – spiega la vicesindaco e assessore alla cultura, Luisa Contin – che si incentra il nostro intervento, sulle più moderne tecniche per rendere il patrimonio archeologico meglio fruibile e sul rapporto tra cultura e sviluppo economico. Ma l’archeologia può essere anche un efficace mezzo di educazione al patrimonio culturale e alla convivenza civile. I bambini e i giovani sono sicuramente la categoria maggiormente interessata dalle iniziative proposte. La città è meta tradizionale del turismo scolastico nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado di tutta l’Italia centro settentrionale e dei paesi confinanti di Austria e Slovenia. Vogliamo che in questa operazione non siano esclusi i disabili, per questo il Comune è intervenuto eseguendo diversi lavori finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche. La Basilica e il Museo Archeologico sono accessibili, le aree archeologiche non del tutto».

L’intervento strutturale su cui si concentra la candidatura aquileiese è quello della riqualificazione dell’Essiccatoio Tabacchi Nord, attualmente in stato di abbandono, costruito per il Giubileo e non ancora ultimato. Si prevede di utilizzarlo come centro visite, luogo di accoglienza ai turisti, ma anche sede dei laboratori per le scolaresche in visita, centro studi, sede della Scuola Superiore Interateneo per i Beni Archeologici o della Biblioteca archeologica, attualmente distribuita in due edifici.

«L’intenzione – sottolinea Contin – è quella di fare di un edificio che per anni ha rappresentato un problema una risorsa per il futuro di Aquileia. A tal proposito determinante è nel nostro progetto il ruolo della Fondazione Aquileia, che lo scorso dicembre ha avuto il conferimento delle aree archeologiche dalla Soprintendenza e che sta realizzando una serie di progetti di valorizzazione dei siti archeologici, ma anche di supporto alla nascita di imprese che operino nel settore dei beni culturali. Essa garantirà la governance del progetto in caso di conferimento del titolo di Capitale italiana della cultura».

Oltre all’Amministrazione comunale, alla stesura del dossier di candidatura hanno partecipato la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio del FVG, il Polo Museale del FVG, la Fondazione Aquileia, la Regione FVG, la Provincia di Udine, la Società per la Conservazione della Basilica, le associazioni culturali di Aquileia, l’Associazione degli imprenditori aquileiesi e il Lions club Aquileia, Cervignano, Palmanova.

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