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Meeting

I luoghi del sapere

Istituti superiori a Trieste ‘800/’900
(ph. Provincia di Trieste)
Trieste
Magazzino delle Idee, corso Cavour
20/05/16
da martedì a giovedì 9-13, venerdì, sabato e domenica 16-20 (fino al 31 luglio)

Nel progetto espositivo curato da Diana de Rosa,  progetti, manufatti, strumenti di laboratorio, oggetti della didattica, fotografie raccontano la nascita e l’evoluzione degli istituti superiori a Trieste dalla metà dell’Ottocento sino ai giorni nostri.

Attestati di un’epoca e prove dell’odierna evoluzione, questi beni provengono da quanto conservato negli istituti scolastici, in collezioni private, nei fondi dell’Archivio di Stato, del Comune di Trieste e nella fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte.

Il percorso espositivo prende a guida la città con la sua evoluzione demografica e urbanistica, una crescita cui corrisponde nei decenni il costante incremento degli allievi e l’emergere di sempre nuove esigenze formative. Così documenti e progetti di edifici, oggetti e strumenti, restituiscono la didattica a partire dalla seconda metà dell’Ottocento unitamente all’evolversi dell’uso degli spazi.

Il successo dei manufatti si integra con le tante riforme della scuola. Quella promossa dall’Impero Asburgico nel 1849 non manca di esaltare il settore scientifico che diviene parte centrale della formazione dei giovani iscritti alla secondarie, ai ginnasi e alla Realschulen, e il metodo didattico si orienta all’insegnamento condotto con l’ausilio di “oggetti”. La conseguenza è un rapido incremento dei gabinetti per gli esperimenti, delle raccolte naturalistiche, dei preparati biologici, dei modelli botanici e anatomici, delle tabelle parietali e dei diorami. Si tratta di collezioni eterogenee, destinate a toccare i diversi campi del sapere, allestite allo scopo di assicurare una formazione adeguata nella quale non mancano esercitazioni di tipo pratico. La riforma Gentile e le successive modifiche ridisegnano metodi e modalità.

Sono più di 100 gli “oggetti” selezionati in questa occasione, tutti di notevole importanza per la loro utilità da un punto di vista didattico-scientifico, per la bellezza della fattura e per la rilevanza dei produttori e degli studiosi che all’epoca ne hanno assicurato la realizzazione e la diffusione, spesso su larga scala.

In parallelo, sul fronte architettonico, gli edifici scolastici assorbono le nuove esigenze, rispondono alla diversa visione dell’uso degli spazi comuni, mutano, per esempio, i gabinetti in laboratori di informatica. Oggi i complessi destinati agli studenti sono legati non più alla costruzione di nuovi immobili ma paiono frutto della ristrutturazione e valorizzazione di fabbricati dell’Ottocento.

La mostra è accompagnata da un catalogo che comprende gli interventi di  Diana De Rosa Le pietre della conoscenza; I sussidi didattici. Die Lehrmittel für den Unterricht in der...; Federica RovelloLe grandi fabbriche del sapere moderno. Trieste 1930-1990 Paolo Stolfo Politiche, strategie, interventi della Provincia di Trieste dal 1996 al 2016 Luciano Celli I maestri vanno mangiati in salsa piccante.

Sarà dedicato alla presentazione del catalogo e del video collegato alla mostra il primo degli incontri di approfondimento in programma venerdì 27 maggio, alle 17.30 alla presenza della curatrice Diana De Rosa e dello storico Roberto Spazzali.

La mostra è promossa e realizzata dalla Provincia di Trieste, con il sostegno della Fondazione CRTrieste, dell’Unione delle Province del Friuli Venezia Giulia e con l’adesione di  Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia