Lo Spazio creativo di Viale D’Annunzio 1 a Gorizia “accompagna” la settimana che il Festival E’ storia 2023 dedica alle Donne nella Storia proponendo un’esposizione
dell’opera grafica di Delia Del Carril, un’artista che fu presente e protagonista negli scenari più significativi della storia culturale e politica del Novecento. La mostra sarà corredata da materiali e testimonianze sulla sua vita straordinaria, tratti dall’archivio personale di Luciano Martinis che la conobbe e frequentò durante la sua
permanenza in Cile fra il 1972 e il 1973.
Negli anni Venti Delia poté frequentare gli ambienti artistici e letterari più disparati; Pablo Picasso, André Derrain, Amedeo Modigliani, Giorgio de Chirico, sono solo
alcune delle sue conoscenze. Nel tempo si appassionò al tema delle problematiche sociali fino ad aderire su invito di Luis Aragon all’Association des écrivains et artistes révolutionnaires, della quale facevano parte molti scrittori e artisti surrealisti. Nel 1934 Rafael Alberti e María Teresa León la convinsero a recarsi in Spagna, dove fu volontaria come interprete e traduttrice nelle Brigadas Internacionales e ricevette il nomignolo che non la abbandonò più: Hormiguita (Formichina), per la sua attività instancabile.
Anche in Spagna Delia Del Carril frequentò e divenne amica di numerosi intellettuali ed artisti, fra cui Gerda Taro, Frank Capa, W. S. Hayter, Wilfredo Lam, il Comandante Carlos, Tina Modotti sono alcuni dei nomi.
Federico García Lorca le fece conoscere il poeta Pablo Neruda, con il quale stabilì una relazione intensa. I due si stabilirono in Messico dove Neruda era stato nominato console, nel 1943 rientrarono in Cile e subito dopo la guerra nuovamente in Europa, dove seguì Pablo in numerose peregrinazioni dovute al loro impegno
intellettuale e politico (Pablo Neruda era ricercato in Cile per le sue prese di posizione contro il governo). In Italia Pablo scelse Matilde Urrutia a Delia, senza però
avere il coraggio di confessarle l’infedeltà; la convinse a precederlo in Cile con la scusa di preparagli il rientro in patria e restò a Capri con Matilde.
Giunta a Santiago Delia, finalmente consapevole, decise di cancellare totalmente Neruda dalla propria vita e reagì al tradimento dedicandosi completamente all’arte,
all’età di settant’anni, nel 1954 partì dunque per Parigi, dove aveva deciso di imparare la tecnica dell’incisione nell’Atelier di W. S. Hayter. Da qui iniziò una carriera artistica fenomenale che non cessò più, con mostre in America Latina, in Europa e il sostegno di numerosissimi poeti e artisti. Luciano Martinis, giunto in Cile nel 1972 per svolgere il suo servizio civile come professore di Comunicazioni Visive all’università Cattolica di Santiago, fu presentato a Delia, che ogni venerdì accoglieva gli amici. Divenne un habitué, incaricandosi anche di aiutare l’anziana artista nel suo lavoro. Decisero così di realizzare la tiratura in quattro copie di tutta l’opera grafica un lavoro lungo reso ancora più complicato dalla carenza di carta.
La serie presentata nello Spazio Creativo della Casa del Gastaldo è una di queste quattro, affidata a Luciano Martinis perché la portasse in Europa.