Un omaggio al genio e alla straordinaria vicenda umana della friulana Tina Modotti, splendente figura iconica del Novecento, prodotto dalla Corale Polifonica di Montereale Valcellina.
Tina Modotti è stata un’artista dell’immagine, un’attrice, una rivoluzionaria ed è proprio da un suo ritratto, visibile alla Biblioteca Civica di Montereale Valcellina, che è nata l’idea di raccontare alle nuove generazioni l’affascinante avventura umana, attraverso un sentito tributo musicale, vocale e recitativo, di questa donna friulana conosciuta ovunque nel mondo, che visse da protagonista, con palpitante partecipazione e grande sensibilità artistica, episodi storici del primo novecento.
Tina Modotti fu un’artista militante e una femminista ante-litteram, forse troppo poco celebrata nella sua terra d’origine (nacque a Udine nel 1896); e da questa terra partì, a soli 17 anni, per raggiungere la famiglia negli Stati Uniti, a San Francisco, dove fu subito chiara la sua vocazione alla politica attiva e dove si avvicinò al mondo artistico/intellettuale, alimentando quella invincibile passione e quell’impegno che caratterizzeranno tutta la sua movimentata vita.
Lo spettacolo nasce da una matrice musicale-vocale, da cui il regista Ferrucio Merisi trae ispirazione, basandosi sulla drammaturgia scritta da Horacio Almada, con cui intesse una trama che trova il ritmo narrativo nel profondo humus esistente nella letteratura messicana attorno all’artista. Il progetto infonde nuova linfa ad una “pièce” già di per se emozionante, dove lo spettro scenico-coreografico si apre alla recitazione e alla danza (coreografie di Marta Bevilacqua) ampliando al contempo la parte orchestrale e dando ai cantanti e al coro una funzione scenica importante, attraverso la tecnica del tableau vivant (quadro vivente).
Oltre al Coro e all’ensemble musicale della Corale di Montereale Valcellina, per la direzione di Maurizio Baldin, con i cantanti solisti Gina Ianni e Rodolfo Vitale, sul palco del Palamostre la parte recitativa è affidata agli attori Marta Riservato (una Tina che con il suo physique du rôle saprà stupire gli spettatori), Max Bazzana e Stefano Ferrando.
Uno spettacolo intenso, un vero e proprio itinerario musicale che attinge alle culture dei luoghi attraversati da Tina Modotti, dalle origini popolari in Friuli, al jazz americano dei primi anni del secolo, alle canzoni popolari e alle musiche colte del Messico degli anni ’20, a quelle russe e spagnole, tedesche ed austriache che caratterizzarono la sua epoca.