Quattordici vecchie sedie accatastate che proiettano sullo sfondo una ragnatela di luce. Quattordici vecchie sedie che, una ad una, prendono vita in quattordici storie, quelle che racconterà il “cantattore” Simone Cristicchi in Mio nonno è morto in guerra.
Le storie raccontate da Cristicchi sono storie di piccoli eroi quotidiani che hanno attraversato o sono stati attraversati da un terremoto della Storia, la Seconda Guerra Mondiale. Storie di bombardamenti nelle borgate, di fame, storie di madri coraggiose, di prigionieri in Africa, di soldati nella ritirata di Russia, di lotta partigiana e di fascisti, campi di concentramento ed esuli fuggiti dall’Istria.
Alternando registri vocali e stilistici, Cristicchi dà vita ad ogni singolo personaggio di questo album di ricordi che ancora grida rabbia per un dolore gratuito e inutile e, per contraltare, ha bisogno di leggerezza per sopravvivere. Voci che colmano il silenzio di uomini e donne inghiottiti dal vortice della Storia, ma anche il silenzio di chi ha preferito tacere, per convenienza o per dimenticare un dolore inenarrabile. A questo album di aneddoti e ricordi si affiancano brani scelti dal repertorio della canzone popolare e d’autore: De Gregori, Fossati, Vian, canti alpini reinterpretati per voce e pianoforte.