Nella mostra, intitolata “La sensazione del vedere”, sarà esposta una ventina di opere realizzate ad acrilico tra il 2014 e il 2018.
Libero come un ruscello fresco e trasparente che scende dalle montagne più alte, - scrive Marianna Accerboni -il gesto pittorico di Rupert Rebernig si libra cristallino a interpretare e a riferire le emozioni, le intuizioni e gli stati d’animo dell’artista attraverso un lessico espressionista astratto, che ha avuto rappresentanti molto significativi nel mondo austro-tedesco e nell’Europa del Novecento.
Dall’astrazione di Rupert scaturisce una pittura luminosa e poetica, in cui, silenziosamente, i paesaggi visibili vengono tradotti e sintetizzati in visioni interiori. Libere estrinsecazioni della sua sottile energia vitale e creativa, che procede al ritmo dei suoi diversi stati d’animo lungo un sentiero intimo, molto coerente e all’unisono con l’introspezione con cui l’uomo moderno ha dovuto confrontarsi dopo la débaĉlee gli sconvolgimenti dovuti al primo conflitto mondiale. Libera semplificazione e sintesi contro i decorativismi anche razionali dei periodi precedenti ci catapultano, con la pittura di Rebernig, in un nuovo emisfero estetico ed emozionale in cui i ritmi e i suoni atti ad accompagnare la sua silente poesia potrebbero essere le note dodecafoniche composte dal musicista austriaco Joseff Matthias Hauer.
Per sognare ancora, - conclude il critico -ma in modo contemporaneo.
Rupert Rebernig, artista carinziano autodidatta,dipinge dal 1984. L’impulso a dedicarsi all’arte gli è stato ispirato dalla pittrice accademica Gertraud Pesendorfer, allieva di Herbert Boeckl e membro della Wiener Sezession, vissuta a Vienna e in Carinzia. Ogni anno vive e dipinge in diverse città dell’Alpe Adria, da Venezia all’amata Istria. Ha trovato luoghi d’ispirazione anche sul Carso triestino e in Sicilia, nel paese dove fioriscono i limoni…Kennst du das Land, wo die Zitronen blühn…? di goethiana memoria (breve canto contenuto nel romanzo Wilhelm Meister. Gli anni di apprendistato, diJ. W. Goethe, 1795).