Il Parco Basaglia è un giacimento culturale e un futuro possibile di rigenerazione urbana al servizio della città di Gorizia e dell'area GECT. Questo il concetto che, nell'ambito della rassegna èStoria rientra nel progetto "La libertà è terapeutica", promosso dall' ASS2 Bassa Friulana-isontina, dalla Provincia di Gorizia, dall'Università di Trieste - Dipartimento di Ingegneria e Architettura - dall'Associazione Palazzo del Cinema/Hiša Filma, le Cooperative Sociale Arcobaleno SC-Onlus e La Collina con l'incontro in programma venerdì 20 alle 15.30 sotto la tenda Apih e con la mostra allestita nel vicino Trgoski dom.
Nell'incontro sul prestigioso palcoscenico della rassegna che quest'anno ha come titolo"Schiavi" si parlerà delle libertà negate e ritrovate grazie alla rivoluzione basagliana che ebbe inizio proprio a Gorizia nel complesso dell'Ex Ospedale provinciale psichiatrico. Ma non solo, verranno illustrate possibilità progettuali, dopo anni di abbandono, per la rinascita del complesso grazie alla manifestata volontà dell'Azienda Sanitaria ASS2 Bassa Friulana-isontina, che ha inserito nel piano delle attività locali per il 2016 l'impegno per la riqualificazione del parco Basaglia. "Vogliamo diventi una risorsa per la città, ha dichiarato il direttore Pilati, in tal senso sono già previsti degli interventi edilizi per finalità assistenziali e direzionali sostenuti dalla Regione".
All'incontro, coordinato da Franco Perazza interverranno Anna Dordolin, Franco Rotelli, Alessandro Saullo, Giuseppina Scavuzzo, con letture di Gabriella Gabrielli.
Segue il doppio filo della memoria e della progettualità possibile grazie anche all'impegno di vari attori anche in partnership con istituzioni e privato sociale, la mostra allestita ai piani terra e primo del vicino Trgoski Dom, realizzata con il contributo della Provincia di Gorizia, assessorato al Welfare.
"Abbiamo finanziato un progetto sperimentale, ricorda l'assessore competente Ilaria Cecot, sulla base delle legge 68, che ha dato la possibilità a un gruppo di 4 persone di recuperare e mettere in mostra quanto ritrovato nelle cantine dell'ex OPP". In mostra infatti si potranno vedere schede, cartelle cliniche, documenti e atti che raccontano dall'interno la vita del manicomio goriziano. Lungo il percorso anche dei documenti filmati rari e inediti.
E' invece dedicato a "Futuri possibili per il parco Basaglia. Libertà di progetti" la sezione al primo piano, realizzata con il contributo degli studenti del Laboratorio di progettazione architettonica e dei docenti Sergio Pratali Maffei e Giuseppina Scavuzzo dell'Università di Trieste - Dipartimento di Ingegneria e Architettura. Gli studenti hanno ipotizzato delle linee guida per il recupero del complesso, cuore di un'area che comprende le città di Gorizia e San Pietro in Slovenia. Dopo un'iniziale studio basato su una ricerca storica delle origini del comprensorio gli studenti sono passati alla realizzazione di tavole progettuali e plastici che danno forme e volumi a possibili ipotesi di rigenerazione urbana, aperta anche alle città vicine.
Il percorso della mostra è guidato dai disegni di Ugo Guarino recentemente scomparso. L'ingresso è libero durante tutta la durata dalla rassegna èStoria con possibilità di visite guidate su prenotazione.
Margherita Reguitti