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Meeting

In esilio

Una mostra sulle propagande al confine orientale d’Italia
Noliani, manifesto 30 aprile 1945. Giustizia e Libertà a un anno dall'insurrezione
Trieste
via Torino 8
Civico Museo della Civiltà istriana fiumano dalmata di Trieste
21/03 e fino al 30/04

Creare curiosità per conoscere meglio qualcosa di poco noto, se non sconosciuto, oppure riuscire a toccare nell’intimo i ricordi delle persone e, comunque, attirare l’attenzione dell’uomo qualunque e coinvolgere il pubblico in una partecipazione attiva, sono gli elementi che stanno determinando il buon esito e la continua affluenza alla mostra “IN ESILIO. Atmosfere e propagande … diverse” allestita dall’IRCI presso il museo istriano di via Torino 8. A tal punto che nel corso della manifestazione sono pervenuti all’Istituto numerosi materiali che impongono un ampliamento dell’offerta espositiva e necessitano, di conseguenza, un prolungamento della mostra sino al prossimo 30 aprile.

Il lungo periodo, dal 1945 e per tutti gli anni ’50 e oltre, nel quale le genti giuliano-dalmate furono obbligate ad un esodo massiccio dalle loro terre che, con la fine delle Seconda guerra mondiale, erano passate alla neonata Repubblica Federativa di Jugoslavia, le complesse atmosfere nelle quali si trovarono immersi gli esuli istriani, fiumani e dalmati, oltre che le controverse propagande che si scatenarono, allora, al confine orientale d’Italia sono illustrate nella mostra “In Esilio” con nuove testimonianze grafiche e documentali di estrema rarità. Bastino come esempi i due manifesti che a breve verranno esposti: uno diffuso da “Giustizia e Libertà”, il Partito d’Azione, che, con una cattedrale di San Giusto circondata da una catena  che viene spezzata e lambita dalle fiamme, ricorda ad un anno di distanza l’insurrezione contro i tedeschi del 30 aprile 1945. Il manifesto, stampato dalla Modiano, ha una grafica suggestiva che, per i modi e per la sigla “N” che compare in basso, fanno pensare a Fernando Noulian. L’altro manifesto, che riguarda la campagna elettorale del 1948 ed invita a votare una lista italiana, offre uno slogan che allora lasciava pochi dubbi: “Ricorda i quaranta giorni” e illustra, con i polsi stretti da filo spinato, una tragica esecuzione con un colpo di pistola alla nuca. Il tratto rapido, la figura del martire resa con rara efficacia, hanno la mano di Nino Gregori.

La mostra, visitabile ogni giorno, sabato e domenica compresi, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 18.30, è ad ingresso libero.