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Classic art

Il giocatore

A Trieste una spirale fatta di azzardo, passioni e compulsioni
(ph. ilrossetti.it)
14/02 e fino al 18/02
20.30 (domenica ore 16)
Trieste
viale XX Settembre 45
Trieste

Vedovo, reduce da una turbolenta relazione con una giovane donna, nel 1866 Dostoevskij si trovava in forte difficoltà, e nonostante avesse già scritto capolavori e pubblicasse a puntate “Delitto e castigo” era tormentato dai creditori per i debiti di gioco. Un contratto capestro lo obbligava inoltre a preparare un nuovo libro, di cui – a un mese dalla scadenza di consegna – non aveva scritto una parola. Seguendo il consiglio di un amico assunse una stenografa per stendere velocemente le sue idee. Nacque così “Il giocatore” ed anche il suo legame con Anna Grigor’evna, la stenografa che divenne sua moglie e lo liberò dalla dipendenza dall’azzardo. «Il gioco non è solo l’oggetto centrale dell’opera, ma è presente – spiega il regista – in forma di metafora o di allusione, ovunque. È nelle relazioni ossessive tra i personaggi, nei continui “rilanci” a cui le circostanze li costringono, nelle vane speranze a cui sono aggrappati e che li fanno stare sospesi; come si è sospesi quando si è in attesa che la pallina cada sul rosso o sul nero. Così si arriva alle analogie con l’oggi e con ciò che è il gioco d’azzardo nella nostra società: quando vedremo la baboulinka o il giocatore perdere (...) forse vi riconosceremo più genericamente una vecchina, sola, in preda al vizio del gioco o un giovane compulsivo perso in un video poker».