Quanto conosciamo la celiachia? La patologia ha una storia lunga. Negli anni ’30 si pensava fosse una malattia esclusivamente pediatrica, che colpiva i bambini piccoli con gonfiore addominale, ipotonia muscolare, diarrea e scarso accrescimento, causando la morte nel 40% dei casi. Arrivati agli anni ’70-’80 le conoscenze erano decisamente maggiori, ma la celiachia era ancora considerata una patologia rara. E oggi? Niente rarità: sappiamo che è causata dall’esposizione al glutine, una molecola che scatena la celiachia nelle persone geneticamente predisposte, e riguarda circa l’1% della popolazione. Tra questi, solo un celiaco ogni sette ha ricevuto la diagnosi.
Venerdì 25 maggio, Chiara Zanchi della clinica pediatrica IRCCS Burlo Garofolo e membro della Commissione Scientifica Regionale di Associazione Italiana Celiachia FVG, e Irene Fabbro, biologa della sezione Ricerca & Sviluppo di Dr. Schär (AREA Science Park), un’azienda che produce alimenti senza glutine per celiaci, approfondiranno il tema della celiachia da un punto di vista medico/scientifico. Modera Eleonora Degano, giornalista scientifica freelance.
Come spiegano Zanchi e Fabbro, la celiachia può esordire a qualsiasi età e viene gestita adottando una dieta rigorosamente priva di glutine. I prodotti come pane e pasta a base di frumento, segale, orzo e farro vanno sostituiti con quelli gluten free, sempre più vari sul mercato e con un profilo nutrizionale in continuo miglioramento. Tuttavia molti celiaci, in particolar modo quelli asintomatici, sottovalutano l’importanza di aderire alla dieta e mettono a rischio la propria salute non seguendo con regolarità il regime alimentare. Avviene soprattutto tra gli adolescenti, dove a trascurare la dieta senza glutine è il 30-60% dei diagnosticati.
Di segno completamente opposto è invece la tendenza che si osserva negli ultimi anni: molte persone tolgono il glutine dalla propria dieta perché convinte che faccia ingrassare (e che i prodotti gluten free siano di conseguenza “dietetici”) o perché sospettano di essere celiache. Ma i medici avvertono: il fai-da-te va assolutamente evitato perché può essere rischioso, e una dieta già priva di glutine non consente di fare i dovuti accertamenti per arrivare a una vera diagnosi.
Di tutto questo si parlerà venerdì. Che probabilità ho di essere celiaco se un parente è stato diagnosticato? Che rischi corro se non seguo la dieta senza glutine? Celiachia e allergia al grano sono la stessa cosa? Come nasce un prodotto senza glutine e come si fa a renderlo sempre più simile al pane, alla pasta, ai dolci che lo contengono? È vero che i prodotti gluten free sono molto ricchi di sali e zuccheri? Queste e altre curiosità potranno essere soddisfatte dalle due ricercatrici che risponderanno anche alla domande del pubblico.
Gli interventi si svolgeranno in italiano e sono aperti a tutti. Per informazioni scrivere a info@triesteconoscenza.it , o chiamare i numeri 0403787634/3342150122. È possibile inoltre consultare il nuovo sito: www.triesteconoscenza.it