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Classic art

Thanks for Vaselina

(ph. Laila Pozzo)
Monfalcone
Teatro Comunale, corso del Popolo 20
26/01/16
20.45

Vero e proprio cult teatrale delle ultime stagioni, realizzato dagli autori-attori di Carrozzeria Orfeo (Premio Nazionale della Critica 2012 come Migliore compagnia) e prodotto insieme alla Fondazione Pontedera Teatro. La poetica della compagnia (il cui nome contrappone la concretezza di una carrozzeria e il simbolo dell’arte, la fatica del mestiere e la volontà di vivere un’esperienza onirica) si fonda sulla costante ricerca di sintesi fra un teatro fisico e una drammaturgia legata a tematiche della contemporaneità.

Scritto da Gabriele Di Luca (Premio SIAE alla Creatività 2013 come Migliore autore teatrale) e da lui diretto insieme a Massimiliano Setti e Alessandro Tedeschi, Thanks for Vaselina vede in scena, al fianco di Di Luca e Setti, anche Beatrice Schiros, Ciro Masella e Francesca Turrini.

Fil e Charlie, trentenni dal futuro incerto, coltivano nel loro appartamento grossi quantitativi di marijuana per tentare il colpo della propria vita: invertire il normale andamento del mercato della marijuana esportandola dall’Italia al Messico (dove gli Stati Uniti hanno bombardato le piantagioni di droga). La trama dello spettacolo, dall’incipit surreale, “esplode” non appena irrompe in scena Wanda, trentenne obesa e insicura, adattissima a diventare un insospettabile corriere della droga internazionale. A complicare la storia anche Lucia, la madre di Fil, cinquantenne ludopatica e il padre di Fil, ora transessuale...

Carrozzeria Orfeo mette in scena, ancora una volta, dinamiche, paradossi e ipocrisie del nostro tempo, con uno sguardo lucido ma non moralistico sulla società: la manomissione delle parole e dell’informazione, la violenza della politica, il potere religioso, i corsi di autostima, le false diete, il finto impegno civile...

Thanks for Vaselina racconta la storia di esseri umani sconfitti – dedicato a tutti i familiari delle vittime e a tutte le vittime dei familiari, recita il sottotitolo –, lasciati in un angolo dal mondo che prima li ha illusi, sfruttati e poi tragicamente derisi. È il controcanto degli “ultimi” e degli esclusi dal successo e dal benessere, in una continua escursione fra realtà e assurdo, fra sublime e banale.

Una scrittura aspra e dura, un linguaggio grottesco e a tratti volgare, una bizzarra storia da soap in bilico fra farsa e tenerezza per raccontare, senza mezzi termini e con tutta la forza del migliore teatro contemporaneo, la malvagità brutale e tragicomica del mondo in cui viviamo.