Maria Amelia Monti e Marina Massironi sono le protagoniste di una commedia brillante, dalle note drammatiche e dal finale inaspettato. La messinscena innovativa è una geniale intuizione di Edoardo Erba: al racconto “reale” delle due interpreti, infatti, corrisponde una sua contemporanea trascrizione “virtuale”. Le attrici recitano sullo sfondo di un blue screen, l’ambientazione monocromatica prende vita e colore solo dal piano della telecamera in su. Sui grandi schermi che sovrastano il palco, invece, le vediamo vivere nelle loro case, piene di oggetti, luci, fumo, colori e movimento. La realtà virtuale supera – una volta tanto – la realtà ordinaria e il contrasto, funzionale alla storia che la commedia racconta, mette lo spettatore in una situazione nuova. In questo strano e divertente miscuglio tra realtà vera e realtà virtuale, è il pubblico a scegliere quale delle due versioni della stessa pièce seguire: la più scarna ed essenziale del piano di sotto, o quella più realistica ed elaborata del piano di sopra.
La storia si sviluppa partendo da una videochat fra due amiche cinquantenni, Fiamma e Lorella, che non si vedono da tempo. I saluti di rito, qualche chiacchiera, finché Lorella annuncia a sorpresa di essersi sposata. La cosa sarebbe già straordinaria di per sé, vista la sua proverbiale sfortuna con gli uomini, ma diventa ancora più incredibile quando rivela che il nuovo marito ha una particolarità: è invisibile. Fiamma teme che l’isolamento abbia prodotto danni irreparabili nella mente dell’amica e si propone di aiutarla. Ma non ha fatto i conti con la fatale, sconcertante attrazione di noi tutti per l’invisibilità. Il ritmo incalzante di questo atto unico cattura lo spettatore fin dalla prima battuta, senza lasciargli mai la possibilità di distrarsi. Una commedia esilarante – a tratti amara – sulla scomparsa della nostra vita di relazione.