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Meeting

Ecograffiti

In mostra le opere di Mattia Campo Dall'Orto, Paul Curtis (aka Moose), Anna Garforth e Jesse Graves
AnnaGarforthNaturmossgraffiti.JPG
Trieste
DoubleRoom arti visive, via Canova 9
24/10 e fino al 30/01
Lun-gio 17-19
349 1642362
Ingresso libero

Se fino a ieri i graffitari di tutto il mondo disegnavano su edifici, vagoni e infrastrutture urbane con bombolette spray indelebili, con il rischio di multe salate o addirittura le manette, oggi una nuova generazione di artisti urbani continua a lanciare messaggi di contro-cultura nelle strade utilizzando però i graffiti ecologici, avvalendosi cioè di tecniche e materiali sostenibili, come muschio, fango, pulitrici a getto d’acqua e colori naturali.

In mostra foto e video di tre fra i più interessanti street artist internazionali capaci di rivoluzionare le pratiche del graffitismo, non più indelebile e illegale, ma al contrario rinnovabile, consentito e addirittura amico dell’ambiente. Ad esempio, ispirandosi al verde urbano la grafica e illustratrice inglese Anna Garforth realizza interventi artistici sui muri dei palazzi con materiali sostenibili, come il muschio, da cui il progetto MOSSenger; messaggi particolarmente poetici e dalla raffinata veste grafica realizzati con la tecnica del moss graffiti, il graffito di muschio vivente appunto. E sempre dal Regno Unito arriva anche l’artista urbano Paul Curtis, conosciuto come Moose, che da oltre 10 anni pratica i reverse graffiti, realizzando immagini su muri, strade, piazze e marciapiedi delle città semplicemente rimuovendo lo sporco dell’inquinamento con potenti idropulitrici o detergenti, e che per denunciare l’onnipresente smog lancia messaggi ambientalisti e invita le persone a stili di vita più ecologici. Infine, l’artista attivista americano Jesse Graves che combina i due elementi fondamentali per la vita sul pianeta, la terra e l’acqua, in un’eco-vernice da usare con semplici stencil per veicolare provocatori messaggi di protesta ma sempre nel rispetto di madre natura. Mud graffiti, realizzati col fango e facilmente deperibili, per combattere l’industria alimentare, gli OGM, lo sfruttamento degli animali e la pena di morte, e incentivare l’uso della bici e il verde in città, e rispettare i cicli della natura e gli animali nel loro ambiente.

In mostra, oltre a foto e video che documentano gli interventi realizzati dagli artisti internazionali in giro per il mondo e che ne svelano le singolari tecniche, anche un’installazione site specific dell’artista regionale Mattia Campo Dall’Orto. Un importante graffito anamorfico da interno che va a sottolineare la complessa struttura architettonica dello spazio, aprendo nuovi punti di vista sul luogo in questione.

Durante il periodo della mostra “ECOGRAFFITI messaggi ecologici in città” verranno organizzati al DoubleRoom incontri d'approfondimento sul tema, come la presentazione del recente volume “BORDERLINE arte al confine, arte al confino” sempre di Campo Dall’Orto, che racconta con approccio antropologico la creatività urbana targata Friuli Venezia Giulia, trattando i limiti fra l’arte ufficiale, le subculture underground e l’azionismo illegale attraverso i fenomeni dell’esprimersi in città come il graffitismo, la Street Art, i post-graffiti e l’arte pubblica.

Non mancheranno eventi collaterali, come l’appuntamento con l’arte da marciapiedi “Road show x GAIA” alla Stazione Rogers, in cui un gruppo di giovani writers realizzeranno insieme al pubblico una serie di reverse graffiti dai forti messaggi ecologisti con stencil e idropulitrice sui marciapiedi degli spazi che circondano l’ex stazione di servizio di Riva Grumula. L’iniziativa si inserisce nell’ambito degli incontri sul tema “GAIA che passione”, ciclo di conversazioni e dialoghi fra discipline diverse; intenzioni positive che toccano argomenti di architettura, etica, politica, psicologia, scienza e teologia, e che per tutto l’autunno animano le domeniche mattina, e non solo, della Rogers.