Turriaco, aiuto psicologico per gli studenti in DAD

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Livio Nonis

19 Febbraio 2021
Reading Time: 3 minutes

Progetto Help Line

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Il progetto “Help Line”, avviato ad autunno 2020, con il secondo stop alla didattica in presenza, attivato dall'Amministrazione Comunale di Turriaco, è gestito dalla dottoressa Claudia Trampus, psicologa ed esperta di mental coaching.

In due mesi sono stati effettuati 54 colloqui in presenza, della durata di 60 minuti ciascuno, oltre a un numero imprecisato di brevi telefonate e messaggi tramite Whatsapp. Ciò che emerge è che a ricorrere al servizio di supporto sono stati giovani tra i 16 e i 20 anni, prevalentemente di genere femminile, residenti nel Comune di Turriaco, ma anche a Monfalcone, Ronchi dei Legionari e Staranzano, tutti frequentanti gli Istituti del territorio. Un numero ragguardevole di richieste, se si pensa che alcuni Istituti avevano autonomamente messo in piedi un servizio di supporto psicologico.

Sono state segnalate difficoltà a mantenere la concentrazione, con affaticamento mentale e cefalea, soprattutto dopo diverse ore di lezione sincrona, e la scarsa motivazione nelle lezioni asincrone rispetto all'esecuzione in presenza. Diffuso lo sconforto vero e proprio derivante dal non poter frequentare personalmente i compagni di scuola: in alcuni casi, il senso di isolamento e lontananza ha portato a crisi d’ansia, talvolta sfociate in attacchi di panico, situazioni per lo più accentuate da un clima domestico conflittuale percepito come ostile, o non sufficientemente accogliente. 

In piena adolescenza, quando la famiglia non è più percepita come il luogo in cui sentirsi protetti e sicuri, l'isolamento del lockdown e le restrizioni della zona arancione hanno significato la perdita delle uniche occasioni sociali per poter essere apprezzati, seguire i propri modelli, esercitare la leadership, ma anche solo sfogarsi e sentirsi capiti. Ed è chiaro anche ai ragazzi che il ricorso ai social media non può compensare l'interazione diretta, il contatto personale; in questo modo va in crisi il concetto stesso di sè.

La dottoressa Trampus è intervenuta con tecniche di ascolto attivo per trasformare i vissuti di solitudine, rabbia e incomprensione percepita in riflessioni su di sé e sul proprio rapporto con il mondo dei pari e degli adulti. Nel concreto, hai fornito strumenti pratici di gestione degli stati emotivi, soprattutto nei casi di attacchi d’ansia e di panico e negli accessi di rabbia e ribellione. 

Il coaching creativo ha facilitato il riconoscimento delle credenze limitanti e lo sviluppo di atteggiamenti potenzianti, rinforzando modalità di comportamento funzionali, per favorire l’acquisizione delle life skills necessarie alla realizzazione personale anche in un contesto di emergenza come quello in corso. Sviluppare accettazione, sicurezza, fiducia in sé e negli altri è fondamentale per aumentare la capacità di problem solving, per affrontare e gestire con maggior serenità e lucidità le situazioni di stress.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gli assessori Carla De Faveri e Paola Spanghero che hanno promosso l'iniziativa si dichiarano soddisfatte dell'iniziativa: “Con il progetto “Help Line” speriamo di aver aiutato concretamente i ragazzi ad acquisire consapevolezza delle proprie risorse, per trasformare una situazione di emergenza in una opportunità di crescita e riflessione”.

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