Fondazione Carigo, in arrivo 3 milioni di euro per l’Isontino

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redazione

16 Novembre 2020
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Approvato il Documento di programmazione annuale

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La Fondazione Cassa di Risparmio di conferma in 3 milioni di euro le risorse che nel 2021 verranno destinate al supporto del territorio e delle sue progettualità.

È quanto emerge dal Documento di Programmazione Annuale 2021, predisposto dal Consiglio di Amministrazione e approvato all’unanimità dal Consiglio di Indirizzo della Fondazione, con il quale viene definita la pianificazione delle risorse e degli interventi da mettere in campo per rispondere alle esigenze della comunità locale.

“La pandemia ha travolto come un'onda il nostro tessuto sociale e produttivo, accelerando le innovazioni, distruggendo e poi trasformando, costringendo al cambiamento – commenta il presidente della Fondazione, Roberta Demartin –. La priorità assegnata al mondo giovanile, scolastico e del volontariato, nonché le decisioni prudenti e previdenti adottate in tema di investimenti, oggi dimostrano tutta la loro validità e attualità. Infatti, la forte attenzione degli ultimi anni alla tutela del patrimonio ha permesso, nonostante la sfavorevole situazione economica attuale, di confermare 3 milioni di euro a supporto del territorio”.

L’analisi dei bisogni del territorio, su cui si basa la programmazione per il 2021, pone in primo piano l’emergenza pandemica, e vede dunque confermate le priorità all’Istruzione e al Volontariato – cui vengono destinati rispettivamente 900.000 euro e 780.000 euro – ma allo stesso tempo ha portato a individuare nello Sviluppo Locale uno dei settori strategici per il prossimo anno, specie in relazione al rilancio del territorio dal punto di vista economico.

Ecco dunque che le risorse destinate a questo settore sono passate dal 18,5% al 20% del totale, per un totale di risorse pari a 600.00 euro, in aumento rispetto al 2019 di quasi 280 mila euro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rimangono inalterati i fondi destinati all’Arte e alla Cultura, pari a 600.000 euro.

Viene confermato anche il sostegno finanziario al mondo dell’Università, sostenuto sia attraverso fondi del settore Educazione, sia con fondi della Ricerca scientifica, alla quale sono destinati 120.000 euro.

“Lo scenario economico corrente e atteso è fortemente influenzato dagli effetti negativi della diffusione della pandemia e dalle incertezze sull’andamento futuro dei mercati, con inevitabili ripercussioni sul rendimento del portafoglio finanziario della Fondazione e sul relativo rischio nel medio termine. Ne consegue l’aspettativa per un rendimento prospettico contenuto e per una volatilità elevata, che richiederà di mantenere costantemente aggiornati i presidi a tutela del patrimonio della Fondazione. Come sottolineato dal Presidente, le decisioni adottate dalla Fondazione negli ultimi anni nell’ottica della conservazione del patrimonio, del contenimento dei rischi del portafoglio, insieme agli accantonamenti effettuati, ci consentono oggi di arginare gli effetti negativi sui risultati conseguenti alla pandemia”, commenta il direttore generale, Rossella Digiusto. “Inoltre, in un’ottica prudenziale e di trasparenza dei dati la Fondazione ha ritenuto, anche per quest’anno, di non avvalersi della possibilità, prevista dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, di neutralizzare temporaneamente gli effetti negativi delle minusvalenze dei titoli non durevoli”.

“Le minori entrate – prosegue Digiusto – sono principalmente imputabili al mancato dividendo di alcune partecipazioni, in particolare quella di Intesa Sanpaolo, che, al pari di tutte le banche europee, ha annullato la distribuzione dei dividendi nell’esercizio 2020 su indicazione della BCE, per affrontare le problematiche di natura economica scaturite dalla diffusione del virus: l’auspicio, al momento difficile da prevedere, è di tornare ad una condizione di normalità nel 2021. Oltre a tale riduzione dei dividendi, anche la tassazione influisce largamente sulle disponibilità della Fondazione. L'incremento negli ultimi anni della fiscalità sui dividendi percepiti dalle Fondazioni, passati dall’essere tassati su una base imponibile pari al 5% del loro ammontare a quella attuale del 100%, ha infatti fortemente contratto le risorse a disposizione della comunità. Ecco dunque che diventa sempre più strategico per la Fondazione potenziare la sua attenzione verso interventi, quali il finanziamento di azioni a sostegno del patrimonio artistico e culturale pubblico, che godono del cosiddetto Art bonus, di promozione del welfare di comunità, oltre che diretti al finanziamento della ricerca scientifica, per i quali siano previsti meccanismi di deducibilità fiscale, anche attraverso il riconoscimento di crediti di imposta dedicati”.

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