La musica è donna

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redazione

30 Ottobre 2020
Reading Time: 7 minutes

Lucia Castellano

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Idee chiare e determinazione totale. Unite a una passione viscerale per la musica. Lucia Castellano, tastierista e modella friulana di Cimolais, vive su orizzonti senza confini: «Mi considero una world citizen (cittadina del mondo)», confida durante l’intervista.

Vulcanica, ma dalla timidezza inaspettata, Lucia vive per la musica sognando – con concreta convinzione – di riuscire un giorno a vivere di musica. Un’arte e una passione che hanno sempre caratterizzato la sua storia. «Mio zio – racconta Lucia – era un bravo pianista: aveva un pianoforte a casa che non usava più e quando ha visto che mi piaceva utilizzarlo me lo ha regalato. Ho cominciato a suonare la tastiera a 4 anni, frequentando un corso base fino ai 6 anni. Poi ho iniziato a frequentare un corso di pianoforte in una scuola a Pordenone. Continuando fino ai 14 anni, quando ho mollato il pianoforte classico e sono passata alle tastiere».

Cambio di strumento ma anche cambio di genere…

«La musica classica è bellissima, ma preferivo uno spirito più rock. Ho imparato le basi della musica, ottenendo anche il diploma in solfeggio al Conservatorio Tartini di Trieste. Poi però ho scelto di smettere di frequentare le scuole, continuando invece a suonare le tastiere per conto mio. Compresa la keytar, la tastiera a tracolla, che è diventata lo strumento che mi contraddistingue. Da appassionata di musica ho anche frequentato corsi di basso, batteria e chitarra».

Quando hai capito che la musica poteva diventare qualcosa di più di una passione?

«Fin da bambina, quando suonavo mi immaginavo di essere sui grandi palchi. Facevo gli spettacoli con la mia famiglia… Suonavo davanti a dieci parenti ma immaginavo fossero migliaia di persone. A 9 anni ho creato la mia prima band femminile con le compagne di classe. Una passione che mi ha condotto fino all’attuale D_LAY, gruppo composto da musiciste professioniste».

Che ricordo hai del primo concerto in pubblico?

«Fu a Venezia, con una band locale. Ero molto timida, un bastone. Mi nascosi dietro agli altri per non farmi vedere… Anche se in realtà il primo concerto fu all’età di sei anni e mezzo quando feci un saggio al pianoforte in pubblico».

Dalle prime serate nel Triveneto alla partecipazione a Italia’s Got Talent nel 2016: com’è stata l’esperienza in tv?

«Un’esperienza bellissima che mi sono goduta a pieno perché sognata da anni. Stranamente non ero a disagio, anzi ero molto disinvolta. Ho sentito di essere nel posto adatto a me. Io mi sento realizzata quando posso esibirmi su grandi palchi di fronte a tanta gente a cui posso trasmettere la mia energia».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel 2017 l’ammissione alla Rockin 1000, la più grande rock band al mondo. Cosa ha significato per te?

«Una bellissima iniziativa perché offre la possibilità a tantissimi musicisti di suonare tutti assieme, anche con artisti di livello (come ad esempio Subsonica, Elio e le Storie Tese, Courtney Love). Per essere scelti bisogna superare dei provini iniziali: una selezione a monte che dimostra il livello dei prescelti».

Un anno dopo invece ecco l’esperienza con la band del cantante tunisino Daly Gana…

«Ci siamo conosciuti telematicamente. Lui aveva una sua band multietnica con musicisti provenienti da diverse parti del mondo. Ama unire le varie culture nella musica. Mi ha fatto la proposta di fare alcune date con lui in Libano. È stata un’esperienza molto intensa.  Adoro il Libano e i paesi arabi: ho studiato lingue del Medioriente a Venezia, mio padre è nato in Egitto e anche i miei nonni sono vissuti in Egitto: ho l’arabo nel sangue. È stato un connubio di emozioni perché ho potuto suonare in luoghi in cui senti pulsare la cultura araba, la respiri ovunque ed é qualcosa di spaziale».

Lo scorso anno sei stata scelta come tastierista per suonare nel videoclip di Ligabue Certe donne brillano. Com’è stato lavorare accanto al Liga?

«Suonare al fianco di uno dei più grandi miti del rock italiano è stata un’emozione indescrivibile. Ero talmente agitata che prima della giornata di registrazione non ho dormito per tre notti. Mi sono presentata con le occhiaie che per fortuna le truccatrici hanno saputo nascondere. Il videoclip è poi uscito l’8 marzo e la canzone era dedicata alle donne: per questo Ligabue aveva voluto una band interamente femminile. Una costante ormai nella mia vita… Eravamo agitate ma lui ci ha tranquillizzate. È stato davvero umile. È molto taciturno: come tutti i grandi artisti sul palco è una cosa, al di fuori è una persona molto riservata».

Da tempo stai lavorando al progetto delle D_LAY: di cosa si tratta?

«È un progetto nato inizialmente sette anni fa, ma all’epoca eravamo ancora immature. Ora l’ho rimesso in piedi con persone più consapevoli e professionali. Ci sono tutti i presupposti e le carte in regola per fare bene. Con le nostre canzoni vogliamo far capire che la donna nella musica è molto poco considerata. C’è tanta misoginia, come in altri settori, per esempio la politica ma anche la stessa letteratura (basti pensare che delle 74 edizioni del premio letterario Strega, solo 11 sono state vinte da una donna). Invece ritengo che la donna abbia una marcia in più. Quando si mette in testa qualcosa fa di tutto per raggiungerla. Sono convinta che se le donne si uniscono e non si mettono una contro l’altra possono arrivare lontano».

Oltre a essere pianista e tastierista, sei anche modella professionista: quando hai iniziato questo percorso?

«Quando ho iniziato a suonare con le band. Una sera, durante un concerto, un fotografo (Sergio Da Re) si era fissato su di me scattandomi un numero impressionante di foto. Io non lo conoscevo nemmeno. Al termine della serata mi ha detto che ero davvero fotogenica, invitandomi a realizzare degli scatti fotografici nel suo studio. Accettai e la cosa andò bene: non avevo mai posato prima in vita mia, ma mi fece sentire subito a mio agio. Mi accorsi che posare mi piaceva e così ho iniziato questo percorso, posando anche per altri fotografi per degli scatti a pagamento, perché purtroppo solo di musica non si vive, soprattutto in Italia. Contemporaneamente sono anche agente di commercio: una volta al mese sono a Istanbul. Tutti lavori che mi consentono di gestirmi da sola, scegliendo gli orari da dedicare alla musica».

Cos’è per te la musica?

«È tutto. Oltre alle soddisfazioni la musica mi ha dato anche tante delusioni, si incontrano persone che fanno false promesse, e più volte sono stata sul punto di mandare tutto all’aria. Ma la passione ha vinto ed eccomi ancora qui a lottare per farla diventare il mio unico lavoro. In molti mi hanno detto: “Perché non molli? Tanto non ti porterà niente”. Ma io non mi arrendo. Ogni anno sono riuscita a fare qualcosa di grande, spero di proseguire. La musica è il mio mezzo di espressione più importante. Nella vita reale sono molto timida: a volte scherzando mi definisco una asociale D.O.C. Non amo particolarmente stare in mezzo alla gente e anche per questo ho scelto di vivere da sola a Cimolais. Ma quando suono mi libero dei miei problemi e delle paranoie. Sento le emozioni che il pubblico mi trasmette e ne dono altrettante. Suonare è l’unica terapia che sia riuscita veramente a guarirmi da alcuni traumi del passato, a lei devo tanto».

Quali passioni nel tempo libero?

«Adoro tantissimo leggere, documentarmi sugli argomenti più disparati, frequentare seminari e corsi (il prossimo sarà di psicologia criminale), viaggiare e conoscere nuove culture e usanze».

Cittadina del mondo ma residente a Cimolais. Qual è il rapporto con questo territorio?

«Mio papà è nato al Cairo ma ha sempre vissuto in Toscana, mia mamma è marchigiana. Entrambi si sono trasferiti in Friuli Venezia Giulia per lavoro. Qui si sono conosciuti e hanno messo su famiglia. E qui sono cresciuta io. In questa terra si vive molto bene e apprezzo molto la forza d’animo e la riservatezza del popolo friulano».

Qual è il sogno che vorresti realizzare?

«Ne ho ancora tanti, ma il primo sicuramente è quello di far arrivare la musica delle D_LAY a più perone possibili. Abbiamo tanta energia positiva da trasmettere e non vediamo l’ora».

 

Lucia Castellano è una tastierista e modella friulana. Ha mosso i primi passi come pianista all’età di 4 anni, per poi convertirsi alle tastiere all’età di 14. Nel 2016 partecipa a Italia’s Got talent con il duo di tastiera creato da lei, i Synthonia, portando su Sky e TV8 l’Estate di Vivaldi in versione rock-metal. Nel 2017 viene ammessa alla più grande rock band al mondo, Rockin 1000, con la quale si esibisce in Val Veny (Courmayeur), ai piedi del monte Bianco. Nel 2018 è testimonial del video promo di UNO SYNTH firmato IK Multimedia, che su YouTube riscuote quasi 3 milioni di visualizzazioni. Sempre nello stesso anno, viene scelta come tastierista per fare parte della band internazionale del cantante tunisino Daly Gana, con cui ha l’opportunità di condividere diverse date estive in Libano, a Beirut. Nel 2019 viene scelta come tastierista per suonare con Ligabue nel suo ultimo videoclip Certe donne brillano, assieme ad altre tre musiciste. Oltre ad essere pianista e tastierista, è anche modella professionista e studiosa di lingua, letteratura e cultura araba.

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