Gorizia, rinvenute stampe antiche della “Carta dell’Erboristeria”

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redazione

30 Settembre 2020
Reading Time: 3 minutes

Grazie all’attività dell’ERSA

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Sono state presentate oggi a Gorizia tre stampe antiche della “Carta dell’Erboristeria” rivenute presso la sede dell’ERSA (Agenzia regionale per lo Sviluppo Rurale del Friuli Venezia Giulia) del capoluogo isontino; un erbario vivo di 90 piante spontanee aromatiche, medicinali e alimentari che racchiude un grande valore scientifico e culturale.

Ad aprire la conferenza stampa i saluti del direttore generale ERSA, Andrea Comacchio, e l’introduzione della dirigente amministrativa di ERSA, Paola Coccolo, protagonista del recente ritrovamento.

Effettuando un controllo nel sottotetto della sede di via del Montesanto a Gorizia, Coccolo ha rinvenuto le tre sorprendenti tavole cromolitografiche “Carta dell’erboristeria”, disegnate dall’agronomo e botanico Giuseppe Pozzo nel 1931. “Il ritrovamento di queste stampe, facenti parte della biblioteca dell’ERSA, – ha osservato la dirigente – ancora una volta testimonia la preziosità e la ricchezza di questa raccolta libraria in campo scientifico, documentale e artistico. Sono tavole rare e preziose per il loro eccellente stato di conservazione e per la precisione con cui sono state realizzate all’epoca”.

“Si tratta – ha spiegato Duilio Contin, direttore della Bibliotheca Antiqua Aboca di Sansepolcro – di un ritrovamento prezioso per la loro rarità e l’ottimo stato di conservazione. Sono tavole di grandi dimensioni (cm 100 x 150); le 90 piante rappresentate, fedeli ai colori originali e precise nell’illustrazione botanica, erano probabilmente uno strumento didattico per le lezioni delle cattedre ambulanti di agricoltura dell’epoca; fiori e foglie sono riprodotti a grandezza naturale e, quando non è possibile, con un’adeguata proporzione. Rappresentano un erbario vivo di piante spontanee aromatiche, medicinali e soprattutto alimentari, disegnato nel momento della fioritura, utile al raccoglitore di erbe per un sicuro riconoscimento”.

Affidata per la stampa alla tipolitografia Francesco Pellarini di San Daniele del Friuli, la “Carta dell’erboristeria” è risultata un’opera di grande effetto scenico e di interesse scientifico. L’eccellenza della stampa è dovuta alla perizia dei tipografi friulani che già nell’Ottocento avevano realizzato dei capolavori di litografia e cromolitografia.

In una libreria antiquaria milanese è stato rintracciato recentemente il corposo testo integrativo che accompagnava le grandi tavole: la “Carta dell’erboristeria”, edito sempre nello stabilimento tipo-litografico Francesco Pellarini di San Daniele, nel 1931.

Al termine della presentazione, la dirigente Coccolo ha effettuato la donazione di alcune copie in formato ridotto della Carta dell’Erboristeria a presidenti e direttori delle sedi culturali e delle istituzioni del territorio che potranno esporle, come il Comune di Gorizia (rappresentato dall’assessore alla Cultura Fabrizio Oreti) e la Fondazione Coronini (nella persona della curatrice Cristina Bragaglia). Verranno fatte pervenire, tra gli altri, ai Musei Provinciali, alla Biblioteca Statale Isontina e alla Fondazione Carigo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un gesto con il quale Coccolo saluta la sua carriera lavorativa. “Mi si è presentata l’occasione di terminare la mia carriera attraverso una significativa donazione – ha commentato–; ho voluto consegnare alla cittadinanza questi capolavori di cromolitografia affinché sia data loro adeguata visibilità e possano essere apprezzati e fruiti da tutti coloro che trovano interesse. Sebbene gli originali saranno custoditi presso la biblioteca dell’ERSA, con questa consegna le stampe entrano ufficialmente a far parte del patrimonio della comunità”.

Tra le autorità presenti alla conferenza stampa l’assessore regionale alle risorse agroalimentari, forestali e ittiche e alla montagna, Stefano Zannier, che ha sottolineato il valore delle stampe e l’importanza di salvaguardarle: “Il ritrovamento delle tre stampe della Carta dell’erboristeria racchiude un grande valore scientifico e culturale ed è importante per la memoria storica di un ente che dalla fondazione ha fatto della divulgazione  e della didattica la sua missione, ma è anche l’occasione dalla quale muoverà il progetto di digitalizzazione del patrimonio librario storico di Ersa, già archiviato, e che metterà a disposizione di cittadini, storici e ricercatori pezzi rari e fondamentali per ricostruire l’evoluzione dell’agricoltura, imprescindibile strumento culturale”.

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