Gorizia esplora le identità di confine

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redazione

26 Agosto 2020
Reading Time: 4 minutes

Al via In/Visible Cities

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Nuova edizione per InVisible Cities, che in questo 2020 si appresta a riflettere e far riflettere, attraverso i linguaggi del teatro, della danza, della musica, sulle contaminazioni, evoluzioni e mutazioni identitarie nel corso del tempo, soffermandosi sul racconto delle aree di confine ma anche delle soglie che separano le diverse definizioni identitarie.

Si partirà da Gorizia (dal 28 al 30 agosto) con tre diversi percorsi itineranti a cielo aperto, tre modi per raccontare una città e le persone che la abitano con sguardi e linguaggi differenti. Ricostruzione storica, performance teatrale, narrazione multimediale si intrecciano restituendo una molteplicità di narrazioni sul presente e sul passato. Seconda tappa, Gradisca d’Isonzo. Lì dal 3 al 7 settembre il festival proporrà cinque giornate di performance e spettacoli diffusi in tutto il centro urbano, dal pomeriggio fino a tarda sera: 25 appuntamenti che inviteranno il pubblico a partecipare, esplorare, giocare con l’arte contemporanea, riflettere e divertirsi. Il 12 e 13 settembre, la rassegna chiuderà a Duino-Aurisina con due performance multimediali a cielo aperto, all’interno della programmazione di Karsiart.

A Gorizia sono in programma tre diversi percorsi itineranti a cielo aperto, per tre giornate dedicate al racconto del territorio, della sua storia, dei suoi spazi. Si comincerà con “Piazza della solitudine_Promenade” (il 28, 29 e 30 agosto) alle 6 del mattino, con partenza dai giardini pubblici di corso Verdi; alle 19 da piazza della Transalpina), un percorso sonoro in cuffia negli spazi della città della durata di 75 minuti. Un invito a camminare in gruppo e vivere un’esperienza allo stesso tempo personale e condivisa, abitata da voci, suoni e testimonianze sul tema della solitudine, un’esperienza universale che tutte le persone provano almeno una volta nella vita. I partecipanti potranno decidere se fare il percorso all’alba, seguendo il sorgere del sole dai giardini pubblici (punto di ritrovo e partenza alle 6) fino a piazza della Transalpina, oppure se farlo al tramonto seguendo il percorso contrario con partenza dalla Transalpina alle 19. A seconda dei casi la performance si concluderà con una colazione o un aperitivo condivisi.

Il progetto è stato ideato dal collettivo Wundertruppe con Natalie Norma Fella e Giulia Tollis, con le voci di Marie-Hélène Massy Emond, Sandro Pivotti, Renato Rinaldi e delle persone incontrate in Italia, Canada e online durante le tappe di un lungo lavoro di ricerca. È consigliato portare un telo mare e prenotare su www.invisiblecities.eu.

Nel pomeriggio, invece è in programma “Gorizia Memory Experience” (il 28, 29 dalle 17 alle 21.30; il 30 anche dalle 10.30 alle 12.30; partenza ogni 8’ da Info Point PromoTurismo, Corso Italia 9) una performance itinerante della durata di 70 minuti, un format “site-specific” del collettivo acquasumARTE e realizzazione Maurizio Capisani e Sabrina Conte. Un percorso fruibile individualmente attraverso tablet o smartphone e cuffie audio. Una camminata che conduce dentro la storia e la memoria di Gorizia, terra di confine e intreccio di identità diverse. Il percorso, svelato passo dopo passo, in un continuo sovrapporsi di reale e immaginario, porta lo spettatore a scoprire o riscoprire i luoghi, entrare in relazione con l’ambiente e riflettere sul rapporto tra comunità e territorio. Un progetto artistico-poetico ibrido, tra arte partecipativa, performance urbana e video-arte, per vivere un’esperienza intima, personale, emotivamente intensa.

Sempre alle 17 (il 28, 29 e 30 agosto, punto di ritrovo Trgovski Dom, Corso Verdi 52) è in calendario anche “Topografie della memoria”, una visita guidata di due ore, in italiano e in sloveno, al museo diffuso dell’area di confine. Topografie della memoria è il primo esempio, in Italia, di museo transfrontaliero a cielo aperto, un percorso interattivo e multimediale attraverso i complessi e spesso tragici eventi che caratterizzarono il territorio goriziano dall’ascesa del fascismo fino alla creazione della frontiera. Durante la visita i partecipanti percorreranno un itinerario seguendo le tappe in cui sono stati collocati dei totem interattivi in ferro battuto. Attraverso i totem, il racconto della guida e i ricordi di tanti cittadini italiani e sloveni sarà possibile intraprendere un viaggio all’interno dei luoghi della memoria e delle memorie dei luoghi. Cercheremo di capire cosa vuol dire vivere lungo il confine, qual è stato l’impatto delle due guerre mondiali su questo territorio e come si è giunti all’attuale frontiera. È consiglia la prenotazione su www.invisiblecities.eu.

Per chi volesse passare l’intero pomeriggio alla scoperta di Gorizia sarà possibile intrecciare i diversi percorsi. Si potrà partire, ad esempio, alle 17 dal Trgovski dom seguendo “Topografie della memoria” fino a piazza Transalpina e tornare verso il centro partecipando a “Piazza della Solitudine_promenade” alle 19 da piazza Transalpina. In alternativa, si potrà svolgere prima il percorso in cuffia proposto dai Wundertruppe e ritornare verso la stazione asburgica grazie a Gorizia Memory Experience.

Due i focus di quest’anno. Il primo a essere esplorato attraverso teatro, danza, video, musica classica ed elettronica sarà quello delle “Identità di confine”. L’identità è, infatti, oggi come in passato, determinante per le scelte individuali e collettive. Il secondo focus del festival urbano multimediale – organizzato dall’associazione 4704 (partner della rete culturale Intersezioni) – sarà invece analizzato grazie alla collaborazione con “ARS. Arti Relazioni Scienze” e “Science in the City Festival” (Esof 2020). Gli artisti coinvolti cercheranno di esplorare il dialogo che intercorre tra “Arte e scienza”, interrogandosi su alcuni dei temi che il mondo scientifico ritiene cruciali per il futuro: due su tutti il clima e la sostenibilità. L’evento, multidisciplinare e diffuso sul territorio, anche quest’anno porrà al centro dell’attenzione il dialogo tra le arti performative, i linguaggi digitali e gli spazi urbani. Un festival al contempo popolare e aperto alla sperimentazione, in cui riflettere sul presente attraverso linguaggi artistici e tecnologici innovativi, divertenti, coinvolgenti.

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