Domenico Mastrangelo, il capitano spericolato

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Livio Nonis

15 Maggio 2020
Reading Time: 2 minutes

Baseball per ciechi

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Se si deve iniziare a presentare il “profilo” di un giocatore dell’A.S.D. Staranzano BXC allora non si può che iniziare, per onestà intellettuale, dal capitano.

Domenico Mastrangelo – DODO per gli amici – classe 1975, originario di Baranello in provincia di Campobasso, residente a Trieste. Cieco. Anche lui, come tutto il nucleo storico della formazione, è stato reclutato presso l’Istituto Rittmeyer dal loro docente di informatica, pure lui atleta che iniziò questo sport nella formazione grigio-rossa.

Dodo già praticava nelle sue terre natie alcuni sport per disabili “torball”, con la squadra dei Guerrieri della Luce, poi goalball con la formazione dell’Aquilone – tutti giochi a squadre per non vedenti –, per cui non gli è stato difficile sperimentare e amare il gioco del baseball per disabili visivi con tutte le sue regole similari ad altri sport per questa categoria di disabilità.

È anche un notevole percussionista alla batteria. Sicuramente un atleta spericolato, dotato di una buona battuta, quando è in giornata giusta si comporta discretamente in difesa, ma, con lanci troppo potenti e non mirati al guanto della seconda base vedente, che viene messa in seria difficoltà per la sua fretta nel voler chiudere l’azione.

Dodo è un personaggio molto amato e considerato all’interno del gruppo, ed è per questo che porta la fascia di capitano; proprio per le sue doti di competitività, professionalità e simpatia nel mese di maggio 2017 è stato convocato in Nazionale per disputare sul diamante di Sala Baganza (Parma) l’edizione della Mole’s Cup – coppa della talpa – contro le formazioni di Germania e Francia.  Alla manifestazione, organizzata da A.I.B.X.C. (Associazione Italiana Baseball per Ciechi) in collaborazione con il Lions Club Parma e il Comune di Sala Baganza, con le sue giocate in difesa ha contribuito a far vincere il titolo di Campioni d’Europa alla Nazionale azzurra.

Ora, come tutti, è in pausa forzata dovuta al virus e attende, con impazienza, di tornare sul diamante e di riassaggiare il gusto della terra rossa.

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