Le enoteche di Eataly a lezione di Ribolla a Oslavia

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redazione

23 Gennaio 2020
Reading Time: 2 minutes

In arrivo delegazione dell’Italia e dall’estero

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La missione dell’Associazione Produttori Ribolla di Oslavia è da sempre stata quella di unire il territorio, lavorare per valorizzarlo anche e soprattutto attraverso il vitigno che meglio lo rappresenta. Questo, mettendo in accordo le sei cantine che dal 2010 hanno dato vita alla APRO: Dario Princic, Fiegl, Il Carpino, La Castellada, Primosic e Radikon.

La Ribolla di Oslavia è interpretata in sei maniere differenti, declinata quasi come elemento distintivo dove ogni cantina ha una visione che dà carattere e personalizza il vino. Partendo però da regole condivise e sancite nel disciplinare presentato già nel 2018.

Nell’associazione entra a far parte anche la Cantina Gravner, come sancito da un incontro tenutosi a Gorizia martedì scorso, alla presenza di tutte le cantine, e di Mateja Gravner.

“Grazie al lavoro svolto negli anni dall’Associazione e grazie al lavoro di tutte le cantine – ha dichiarato Martin Figelj, attuale presidente APRO – sono felice di dare il benvenuto alla cantina Gravner che non solo aumenta la rappresentatività del territorio unito nell’Associazione ma lo fa anche con forza, essendo un punto di riferimento nel panorama enologico mondiale”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel calendario delle attività si è inserito per questo 2020 anche l’incoming formativo richiesto dai responsabili delle Enoteche Eataly dall’Italia e dall’estero. È la prima volta in assoluto che Eataly organizza un corner dedicato nei propri negozi per un’Associazione e lo fa proprio con le cantine di Oslavia. Per farlo, ha richiesto due giornate formative sul territorio per i responsabili delle sue enoteche.

In tutto la delegazione si compone di 10 direttori, fra cui anche Andrea Cantamessa, Category manager Italia ed estero del vino: “Siamo entusiasti di dare voce e spazio ai produttori di questo angolo di confine italiano perché impegnati a valorizzare le conoscenze e le tradizioni del passato, nonché per il grande esempio di biodiversità e di agricoltura sostenibile. A Oslavia si percepisce la voglia di raccontare la propria identità, la senti al tatto in vigneto prendendo in mano una zolla di ponca o alla vista percependo la fatica di pigiare e rimontare a mano gli acini di ribolla o al gusto avvertendo la struttura e i tannini di un rosso. I risultati sono vini mai noiosi, mai omogeneizzati, mai banali e una volta di più figli del carattere dei propri produttori. Il perché della nostra collaborazione con ARPO è naturale e sintetizzata nel primo dei dieci punti del Manifesto di Eataly: Siamo persone innamorate dei cibi e delle bevande di qualità. Delle loro storie, delle tradizioni, delle donne e degli uomini che li producono, dei luoghi in cui questi prodotti nascono, dei bambini che in quei luoghi crescono”.

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