La prima regola: “Virtuale è reale“. Comincia così il Manifesto della Comunicazione Non Ostile redatto dall’Associazione Parole Ostili a cui il Comune di Palmanova ha deciso di aderire con specifica delibera di Consiglio Comunale, approvata all’unanimità.
Questo progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza nelle parole costituisce un'occasione per ridefinire lo stile con cui si sta sul web e per responsabilizzare gli utenti a scegliere con cura le parole, partendo dal presupposto che in particolare i social network, pur essendo luoghi virtuali, non sono un porto franco, ma il centro in cui si incontrano persone reali.
“Abbiamo già concluso – spiega l’assessore alle pari opportunità, Simonetta Comand – un percorso nelle scuole. Assieme a Rosy Russo, promotrice del Manifesto, che ringraziamo, siamo andati a parlare ai ragazzi e spiegare loro l’importanza del linguaggio delle parole. Riteniamo fondamentale raggiungere la fascia d’età giovanile, con lo scopo di rendere ragazze e ragazzi consapevoli della potenza del linguaggio, per renderli più coscienti nell’utilizzo dei mezzi informatici, per far comprendere loro il mondo di pregiudizi e stereotipi sottesi al messaggio iconico pervasivo, radicato in un sistema di valori che seppur mutevole nel tempo, non sempre va nella corretta direzione. Pensiamo ad esempio alla diffusa violenza verbale, via web e social, sessista e volgare contro le donne e/o contro altri soggetti deboli. L’intento è far riflettere gli studenti sul sistema di valori che vengono veicolati attraverso il linguaggio, considerato che le parole generano pensiero e il pensiero genera comportamenti”.
I laboratori formativi contro la violenza sulle donne “Parlo dunque sono: il linguaggio del rispetto contro violenza e stereotipi di genere” sono stati organizzati agli Istituti “Einaudi” e “Mattei” e hanno coinvolto oltre 180 studenti delle classi terze, quarte e quinte. Questo progetto è realizzato dal Comune in partenariato con SOS Rosa di Gorizia e finanziato dalla Regione FVG.
Sono dieci i punti su cui si fonda il Manifesto: 1- Virtuale è reale. Dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona; 2- Si è ciò che si comunica. Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano. 3- Le parole danno forma al pensiero. Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso. 4- Prima di parlare bisogna ascoltare. Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura. 5- Le parole sono un ponte. Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri. 6- Le parole hanno conseguenze. So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi. 7- Condividere è una responsabilità. Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi. 8- Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare. Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare. 9- Gli insulti non sono argomenti. Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi. 10- Anche il silenzio comunica. Quando la scelta migliore è tacere, taccio.
Questo Manifesto è il frutto di un lavoro di partecipazione collettiva a cui hanno contribuito esperti della comunicazione, del marketing, del giornalismo e utenti e appassionati della Rete.
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