Un patto tecnologico

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redazione

13 Settembre 2019
Reading Time: 5 minutes

Alfabetizzazione digitale

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L’invecchiamento della popolazione e il crescente sviluppo dei mezzi tecnologici digitali e del loro sempre più frequente utilizzo è una delle maggiori sfide della società moderna. La tecnologia ha avuto un impatto enorme sulle nostre vite. Oggi è possibile videochiamare istantaneamente amici e parenti in tutto il mondo, spendere i nostri soldi semplicemente con il tocco di una carta, tracciare la nostra forma fisica tramite un dispositivo indossabile, e molto altro ancora.

Ma l’avanzare della digitalizzazione rischia di escludere e isolare tutte quelle persone che non possiedono le capacità e le competenze necessarie a rimanere al passo con il progredire dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione. La percentuale delle persone che hanno difficoltà con almeno una delle attività della vita quotidiana aumenta significativamente all’età di 65 anni fino ad arrivare al 50% a 85 anni. Recenti studi, tuttavia, testimoniano che iniziative mirate di alfabetizzazione digitale possono far aumentare del 50% le capacità delle persone di svolgere attività quotidiane e ridurre i sintomi di depressione.

Isolamento sociale e solitudine sono due problematiche in aumento. Uno studio ha evidenziato che circa 200.000 persone anziane in Gran Bretagna non hanno conversazioni con un amico o un familiare nell’arco di mesi. Tuttavia coloro che si sentono socialmente isolati e soli sono anche i più propensi a usare i servizi pubblici, a causa della mancanza di reti di supporto e di un aumento della probabilità di sviluppo di determinate condizioni sanitarie, quali depressione, demenza e problemi cardiovascolari. Fortunatamente, ci sono degli innovatori che stanno cercando di introdurre, attraverso la ricerca e lo sviluppo di alcune tecnologie di base, operazioni facilitate come videochiamate, utilizzo del computer e accesso a Internet che hanno un impatto positivo sull’isolamento sociale. Ad esempio, una soluzione creata in Australia, è un’innovazione che permette ad assistenti di fornire servizi di supporto in remoto tramite tecnologie digitali. Alla persona anziana viene fornito un tablet dal quale potrà mettersi in contatto con community e social network a lei dedicati.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gli assistenti possono organizzare degli incontri virtuali per parlare del senso di isolamento e del benessere generale e possono anche organizzare chiamate di gruppo con altre persone con interessi comuni. Queste applicazioni permettono inoltre di fornire assistenza al 60% del costo dei servizi di supporto faccia a faccia.

Creare consapevolezza e abilità nell’accesso e nella fruizione delle tecnologie digitali da parte della popolazione anziana, oltre a rappresentare un imperativo etico solidaristico, costituisce un fattore fondamentale per l’arricchimento della qualità di vita nella prospettiva dell’invecchiamento attivo, attraverso nuove forme di alfabetizzazione digitale.

Recenti analisi e ricerche confermano che le persone in terza e quarta età che hanno maggiore dimestichezza con i mezzi tecnologici e di comunicazione, hanno una migliore autonomia nell’attivazione e fruizione di servizi a loro favore e una maggior percezione di benessere e di soddisfazione nei riguardi della propria vita e dei propri contatti sociali.

In altre parole, l’accesso a internet e l’utilizzo dei dispositivi digitali può apportare benefici alla popolazione anziana, sia in termini di benessere psico-fisico sia di inclusione sociale, grazie all’accesso alle informazioni e alla possibilità di attivare in autonomia servizi sociali e non e le prestazioni da essi erogate.

Un approccio proficuo per lo sviluppo di tali iniziative potrebbe prevedere un percorso articolato in 3 parti, iniziando con un approccio qualitativo.

1. Quale alfabetizzazione?

Il tema principale da indagare inizialmente è il rapporto tra anziani e nuove tecnologie. Più nello specifico si tratta di capire e approfondire l’utilizzo e il rapporto delle persone anziane con i nuovi mezzi di comunicazione e informazione, strettamente correlato alla percezione di benessere e di facilità di accesso alle informazioni e ai servizi. Si indaga la correlazione tra utilizzo   della tecnologia con eventuali benefici in termini di accessibilità ai servizi di interesse, maggiori relazioni sociali, maggiore autonomia e autodeterminazione. Lo strumento utilizzabile è quello del questionario.

2. Alfabetizzazione digitale di base

L’offerta di corsi dedicati all’informatica e alla tecnologia è molto vasta e tratta vari argomenti con dispositivi elettronici differenti. Tali offerte sono state gradualmente ampliate e modificate in base ai bisogni emergenti e all’evoluzione dei mezzi di comunicazione e di informazione. Fino a qualche anno fa, i corsi erano orientati all’utilizzo del PC, mentre a oggi l’offerta è maggiormente orientata a dispositivi come smartphone e tablet. I corsi/workshop potranno essere articolati a seconda della necessità dell’anziano e spaziano da corsi di introduzione al dispositivo elettronico, con utilizzo della tastiera e del mouse, arrivando a corsi su tablet. Vengono proposte lezioni sull’utilizzo di internet e di motori di ricerca, nonché prime nozioni sulla sicurezza dei dispositivi elettronici e su come proteggersi durante la navigazione in internet.

3. Dall’alfabetizzazione alla fruizione personalizzata

Sempre più frequentemente la costruzione dei siti web e di applicazioni (APP) non considerano la possibilità di accesso di utenti che abbiano problemi di carattere visivo, motorio o anche semplicemente conoscitivo del web e delle APP: risulta quindi importante garantire anche agli anziani un accesso alla rete adattando i dispositivi e i siti alle loro esigenze. Il processo di invecchiamento porta spesso con sé delle difficoltà visive, motorie, tattili o uditive che possono ostacolare l’accesso e l’utilizzo di strumenti digitali. Per tale motivo risulta necessario semplificare il più possibile i dispositivi elettronici a disposizione della popolazione anziana.

È necessario in primo luogo rendere fruibili, intuitivi e funzionali i dispositivi necessari ad accedere a internet. I cellulari smartphone devono poter disporre di applicazioni e tasti grandi e facilmente utilizzabili, inoltre le tastiere dei computer andrebbero maggiormente semplificate, escludendo tutti i tasti superflui nel caso in cui si usufruisce solo di determinate applicazioni. Esistono già sul mercato applicazioni che, attraverso le icone grandi e impostazioni chiare, fanno in modo che il telefono o il tablet risulti più semplice da utilizzare.

Un altro aspetto importante è la necessità di migliorare la fruibilità dei siti web e delle APP. Un’opera di sensibilizzazione verso i fornitori di servizi ICT (tecnologie dell’informazione e della comunicazione) che sono a contatto con la popolazione anziana è funzionale a orientare l’offerta di dispositivi e applicazioni. È possibile agire su più livelli, rendendo consapevoli riguardo al tema anche i fornitori di servizi che abitualmente non hanno a che fare principalmente con l’anziano.

A tal fine il sostegno tra le generazioni risulta un punto fondamentale. I nativi digitali possiedono le conoscenze e le  competenze digitali che mancano alle generazioni più anziane (“nipoti e nonni”).

Le persone anziane non sono le uniche a fare capo ai servizi sociali, comunali e non. Anche giovani adulti che necessitano aiuto di vario genere usufruiscono di tali servizi. Da qui potrebbe nascere una collaborazione tra giovani e anziani, i quali possono scambiarsi le rispettive conoscenze e collaborare in modo funzionale e arricchente. Infatti lo scambio avviene da entrambi i lati. Da una parte la trasmissione del sapere tecnologico, dall’altra quello dell’esperienza di vita e del sostegno emotivo.

In prospettiva potrebbero maturare le condizioni per lo sviluppo di start up innovative, fondate anche da giovani, che   forniscano sia servizi di natura formativa sia di sviluppo e di supporto tecnico per l’installazione e diffusione di tecnologie multimediali di base per la popolazione anziana.

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