Mi annoio? Faccio sesso

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Andrea Fiore

7 Febbraio 2019
Reading Time: 3 minutes

Giovani e sessualità

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Nelle scorse settimane ha fatto molto scalpore la notizia ripresa da diverse testate nazionali dell’aumento dei casi di ragazzine che concedevano il proprio corpo a compagni di scuola in cambio di ricariche telefoniche o, addirittura, ripetizione scolastiche. Una situazione che, tuttavia, non sorprende noi operatori dei servizi e tutti coloro che operano a stretto contatto con il mondo adolescenziale.

Il sesso come il videogame

A balzare subito all’occhio, oltre alla precocità dei rapporti sempre più diffusi tra i quattordicenni, è la totale banalizzazione dell’atto in sé. Nella grande maggioranza dei casi il rapporto sessuale tra adolescenti non è la conseguenza di un rapporto sentimentale: invece di trascorrere il tempo facendo altro, lo trascorrono facendo sesso. Con estrema superficialità, quasi con disattenzione. Scordiamoci qualsiasi senso etico, nella loro visione del mondo e delle cose la sessualità perde ogni valore morale. Diventa semplicemente un passatempo per allontanare la noia, da praticare senza particolare attenzione.

I rischi? Quelli sono reali…

La disattenzione nei rapporti coinvolge anche la salute. Perché per i giovanissimi che si avvicinano al sesso, le precauzioni rappresentano quanto di più sconosciuto. Ecco allora che il rischio di una nuova stagione per le malattie sessualmente trasmissibili diventa una delle problematiche che la nostra società dovrà mettere in conto nel prossimo futuro. L’assenza di cultura preventiva si evidenzia anche nella scarsa attenzione alla vaccinazione contro il papilloma virus, che sta tornando in auge tra le giovani donne. Proprio le ragazze, infatti, risultano le più precoci in ambito sessuale: tendendo a relazionarsi con ragazzi più grandi, già a 14-15 anni praticano regolarmente il sesso, spesso con partner diversi e quasi sempre senza precauzioni. Con conseguenze talvolta pericolose per la salute della cervice uterina.

Senza scordare gli impatti psicologici e sociali che la precocità sessuale porta con sé, a iniziare dalla rapida adultizzazione degli adolescenti, ponendoli fin da giovanissimi a confronto con nuove problematiche che non sempre sono pronti ad affrontare.

Social e voyerismo

Nella sua banalizzazione assoluta, il sesso viene visto da molti adolescenti come una merce di scambio: si concede un rapporto in cambio di qualcosa, non per forza denaro. Ecco allora che il proprio corpo diventa uno strumento di persuasione per raggiungere determinati obiettivi. E affinché questo strumento sia efficace, deve essere promosso attraverso i mezzi di comunicazione che le nuove generazioni sanno utilizzare con estrema semplicità. Così dai social network alle chat sugli smartphone la diffusione e condivisione di foto e video espliciti del proprio corpo diventa un’abitudine comune, trascinata anche dai modelli culturali impartiti dalla nostra società, dove divi e personaggi famosi si comportano esattamente così. Un adolescente, tuttavia, non sempre ha la percezione della reale portata delle proprie azioni. Pensa che inviare un’immagine a una singola persona escluda che possa essere successivamente condivisa da questa con altri. Invece accade più spesso di quanto si pensi, scatenando attacchi alla reputazione individuale che i soggetti più fragili non sono in grado di sopportare.

Cambiare le cose? Utopia…

I casi fin qui descritti, in base alle esperienze sul campo, sembrano destinati ad aumentare ancora nel prossimo futuro. A invertire la tendenza potrebbe essere solo un fattore esterno imprevedibile. La storia ci insegna che ciclicamente, quando si raggiungono degli estremi, si sviluppano fattori che portano le persone a cambiare drasticamente i propri atteggiamenti. In passato, nei comportamenti sessuali, questi fattori si sono rivelati le gravi malattie. Oggi sono state in parte debellate o arginate, ma nulla può escludere che in futuro possano svilupparsi nuove patologie finora sconosciute.

Contrariamente, la precocità delle esperienze con il sesso da parte dei nostri giovani continuerà a essere una realtà. E se perfino gli ambienti religiosi, come ad esempio la Chiesa cattolica, stanno allentando le proprie rigidità in materia con concezioni meno assolutiste sui rapporti prematrimoniali, invertire la rotta al momento appare inimmaginabile.

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